Tutto ebbe inizio 9 anni fa, quando una piccola banca di periferia nella
fredda e nevosa America del nord venne assaltata da una squadra di
famigerati rapinatori: il colpo andò a segno ma la polizia intervenne in
forze e le cose andarono rapidamente a rotoli per il gruppo di
malviventi. Avanzamento rapido al tempo attuale ed alla soleggiata Los
Santos: qui facciamo la conoscenza di Franklin, un ragazzo di colore
impegnato col suo amico Lamar nell'attività di recupero di auto non
pagate per conto di un rivenditore locale. Franklin è molto in gamba sia
a scassinare che a guidare le auto, per cui questo lavoro gli riesce
alla grande, ma lui aspira a qualcosa di più, qualcosa che vada oltre i
lavoretti e che magari lo faccia emergere dalla vita mediocre che
conduce attualmente. E' proprio durante uno di questi lavori che
incontra il ricco Michael, che con la sua famiglia abita nel lusso in
una villa di Los Santos: nonostante il loro primo incontro non sia stato
dei più amichevoli, i due finiscono per fraternizzare soprattutto dopo
che il ragazzo di colore aiuta M a togliere il figlio da un guaio in cui
s'è andato a cacciare. Michael è un ex-rapinatore e, nonostante abbia
ormai voltato le spalle alla sua vita passata, sente la mancanza delle
scariche d'adrenalina che solo un piano ben eseguito può offrire:
inutile dire che finirà presto per cedere al richiamo dell'azione,
coinvolgendo anche un Franklin desideroso di iniziare a giocare in Serie
A. Ma mentre i due passano le giornate dedicandosi ai loro colpi oppure
gestendo i problemi di famiglia e amici, a nord di LS iniziano a
formarsi nuvole di tempesta. E' infatti nei territori a nord, nella
contea di Blaine e più precisamente nel deserto di Grand Senora, che
troviamo Trevor, uno dei più rozzi, pericolosi e instabili individui che
il genere umano abbia mai avuto il dispiacere di annoverare tra le sue
fila. Trevor si occupa beatamente delle proprie attività, ossia fare
sesso con qualsiasi cosa che respiri, accoppare motociclisti, cucinare
metanfetamina e contrabbandare armi, quando qualcosa attira la sua
attenzione verso Los Santos: l'odore di un vecchio amico perso da tempo,
esattamente 9 anni fa, nella fredda e nevosa America del nord.
E' così che le strade dei tre protagonisti di
Grand Theft Auto V
si incontrano finendo per intrecciarsi indissolubilmente: ognuno con i
propri problemi personali, caratteri e modi di fare profondamente
diversi, ma che finiranno per condividere parte delle proprie vite tra
crimini ad alto rischio ed intrighi governativi. E si, parliamo proprio
di tre protagonisti: grande novità rispetto ai precedenti episodi della
serie è infatti la possibilità di impersonare tre diversi personaggi,
passando dall'uno all'altro anche quando molto lontani tra loro ed
occupati ognuno nelle proprie attività. Tale possibilità non è sempre
disponibile e dipende dal punto in cui ci troviamo nella storia
principale, mentre nelle missioni vere e proprie spesso controlliamo
solo uno dei tre mentre il passaggio da uno all'altro (quando presenti,
visto che non tutte le missioni li conivolgono sempre insieme) può
essere a volte libero ed a volte pilotato dalle necessità della trama.
Ed il passaggio dall'uno all'altro è sempre veloce, con attese di pochi
secondi (è proprio per garantire una simile velocità che, al primo
avvio, il gioco ci richiede di installare circa 8 GB di dati su hard
disk) mentre la telecamera s'allontana nel cielo sopra il personaggio
attuale, si sposta alla posizione del personaggio selezionato e zooma
sulla sua location, mostrandocelo spesso intento nella sua vita
quotidiana. E se questo ci permetterà di trovare Franklin alle prese con
i suoi fratelli di colore e Michael impegnato in attività mondane come
giocare a tennis, godersi il sole in piscina o uscire dal ristorante,
scoprire come passa il tempo Trevor vi farà talvolta rotolare per terra.
Peraltro queste "animazioni d'ingresso" di ogni personaggio sono
tantissime: non m'è mai capitato di vedere due volte la stessa.
Ma al di là dei loro ruoli nella storia principale, cosa cambia
nell'utilizzare un personaggio piuttosto che l'altro? Per prima cosa le
missioni. Sulla mappa del mondo di gioco, composta sia dalla città di
Los Santos che dalla vasta area a nord fatta di montagne, laghi e
deserto, appaiono di volta in volta tutte le missioni disponibili, sia
quelle della storia principale che quelle secondarie: molte di queste
possono essere avviate da un solo personaggio e sono in genere
focalizzate sui problemi della sua vita. Ecco quindi che Franklin dovrà
vedersela con i guai nei quali si ficca continuamente l'amico Lamar
oppure sarà impegnato in attività di furto d'auto, mentre Trevor porterà
avanti la propria attività contrabbandistica trovandosi pericolosamente
immischiato con la mafia cinese e Michael dovrà cercare di tenere in
piedi una famiglia disastrata mentre se la vedrà con alcuni amici
dell'FIB, l'equivalente dell'FBI in GTA. Oltre a questo, i tre
protagonisti dispongono anche di abilità diverse tra loro. Per prima
cosa ognuno è dotato di un'abilità speciale, attivabile dopo che si è
riempita un'apposita barra: Michael può rallentare il tempo durante le
sparatorie per poter così mirare più facilmente, Trevor può diventare
più resistente ai proiettili e causare più danni, mentre Franklin può
rallentare il tempo quando è alla guida per poter eseguire facilmente
manovre a tutta velocità nel traffico. Oltre a questo, ogni personaggio è
dotato di statistiche personali - guida, mira, pilotaggio, resistenza e
così via - che influiscono sulle relative attività e possono essere
migliorate con l'uso e con l'esercizio, ma che inizialmente sono diverse
da personaggio a personaggio rendendoli così molto eterogenei in quanto
ad abilità.
Se la gestione dei personaggi è una delle novità, per quanto riguarda la struttura di gioco
Grand Theft Auto V
ci fa trovare a casa nostra: come sempre è possibile muoversi
liberamente per tutta l'enorme mappa sia a piedi che in macchina (o in
moto, bicicletta, quad ecc) che in aereo, con un gran numero d'attività a
nostra disposizione oltre alle varie missioni. Possiamo impegnarci in
attività sportive come tennis, golf e freccette (tutte con meccaniche di
gioco sorprendentemente valide), dedicarci a gare di quad tra le
montagne, darci al volo o al paracadutismo, acquistare vestiti e armi
oppure potenziare le nostre capacità di mira al poligono di tiro o
quelle di pilotaggio alla scuola di volo; possiamo acquistare esercizi
commerciali dai quali ottenere una rendita costante ed accedere ad
Internet (stavolta direttamente dallo smartphone, niente più Internet
Café) per comprare online auto, barche e velivoli o addirittura
investire soldi nel mercato azionario. E a proposito di quest'ultimo,
nel gioco troviamo due distinti mercati: uno vive autonomamente ed è
influenzato dalle nostre azioni/missioni, mentre l'altro risiede sui
server Rockstar e sarà influenzato direttamente dalle attività di
compravendita dei giocatori di tutto il mondo. E le interazioni online
non si fermano qui: tramite lo smartphone in-game possiamo ad esempio
scattare delle foto alle splendide ambientazioni e caricarle online per
mostrarle agli amici, mentre l'app iFruit scaricabile su dispositivi iOS
e Android dal lancio del gioco ci permetterà di interagire con Chop e
personalizzare le targhe delle nostre auto.
Gran parte del tempo lo passerete alla guida spostandovi da una parte
all'altra, inseguendo qualcuno o fuggendo dalla polizia, e da questo
punto di vista il sistema di guida è sicuramente soddisfacente: le
diverse auto presentano tutte caratteristiche distintive sia per quanto
riguarda la massa che la tenuta di strada e le prestazioni generali,
mentre per tenerle in carreggiata è necessario sapersi destreggiare bene
tra acceleratore, freni e freno a mano per le derapate, visto che non è
difficile perdere il controllo. Oltre alla possibilità di rubare le
auto che troviamo per strada, è possiamo anche acquistarne di nostre
tramite il browser dello smarphone e modificarle nelle apposite officine
sia nell'estetica che dal punto di vista delle prestazioni. Seppur
siano decisamente resistenti, le auto sono comunque soggette ad un
modello di danneggiamento che, partendo da semplici graffi e
ammaccature, può portarle a problemi nel sistema di trasmissione e nello
sterzo, rendendole di fatto inguidabili soprattutto nel caso delle
supersportive. Ottimo anche il sistema di pilotaggio degli aerei,
sufficientemente complesso da farci notare un minimo di simulazione
nella fisica di volo ma non tanto da rendere impossibile il controllo ai
meno esperti, mentre ho trovato più problematico il controllo degli
elicotteri soprattutto in quelle missioni che richiedono una certa
precisione nel prelevare o posizionare carichi a terra: nulla di non
risolvibile con un po' di pratica, sia del giocatore che dei personaggi,
magari presso la scuola di volo dell'aeroporto di Los Santos. Altra
componente fondamentale del gameplay sono le sparatorie, che troviamo
migliorate rispetto a GTA IV non solo grazie alle abilità specifiche di
Trevor e Michael ma anche grazie ad un sistema di copertura più
efficace; il sistema di mira mantiene la già nota caratteristica di
aggancio automatico con la possibilità di passare alla mira manuale,
mentre il livello di distruzione e spettacolarità raggiungibile con
lanciagranate e lanciarazzi è estremamente elevato.
Da un GTA ci si aspetta decine d'ore di gioco, e
Grand Theft Auto V
non delude da questo punto di vista: seguire la sola storia principale
vi porterà via oltre 30 ore, alle quali potrete aggiungerne molte altre
se vorrete approfittare delle missioni secondarie e di tutte le
opportunità offerte da Los Santos e dalla contea di Blaine. Oltre a
questo, ci viene offerta la possibilità di rigiocare tutte le missioni
per ottenere punteggi migliori o provare approcci diversi: ogni missione
si conclude infatti con una scheda che ci mostra il raggiungimento di
determinati sotto-obiettivi, in base ai quali ci viene fornita una
medaglia di bronzo, argento o oro. Chi volesse completare tutto al 100%
dovrà impegnarsi nell'avere tutti ori, oltre che trovare i
collezionabili e e svolgere i vari lavori che possono esserci affidati,
portando la durata del gioco oltre le 100 ore. Avrete capito insomma che
si tratta di un gioco vastissimo e ci sarebbe ancora molto altro di cui
parlare, ma non è possibile descriverne tutte le caratteristiche in una
recensione: passiamo quindi a dare uno sguardo a cosa mi ha colpito
maggiormente.
Amore
Mare, cielo e sole a Los Santos
- Il lavoro svolto dagli sviluppatori di Rockstar ha dell'incredibile:
Grand Theft Auto V
presenta una resa grafica molto superiore al predecessore, con un
modello d'illuminazione che riesce a rendere alcune scene, soprattutto
all'aperto e nei momenti più soleggiati, quasi fotorealistiche così come
all'alba e al tramonto è possibile godere di scenari assolutamente
mozzafiato, complice anche l'eccellente distanza visiva. Il livello di
dettaglio su texture e modellazione degli oggetti è sempre elevato, le
auto presentano carrozzerie dai riflessi verosimili così come i
personaggi risultano animati alla perfezione e dalle espressioni
facciali estremamente convincenti. Ma i momenti in cui il gioco stupisce
maggiormente è quando cala la pioggia: le strade si bagnano in maniera
realistica riflettendo le luci e formando pozze d'acqua, mentre
osservare i lampi in lontananza, mentre illuminano il paesaggio sotto di
loro, è un vero spettacolo. La resa dell'acqua e delle onde, sopra e
sotto il livello del mare, ha poi dell'incredibile per un gioco di
questa portata. Non manca qualche piccola, inevitabile sbavatura come un
aliasing un po' troppo marcato e qualche raro episodio di pop-up degli
oggetti, ma nel complesso si tratta di un lavoro stupefacente.
Cura per i dettagli
- Questo va di pari
passo con la resa visiva: oltre ad assicurarsi di avere un motore
grafico di prim'ordine, Rockstar ha svolto un lavoro incredibile per far
sì che il mondo risultasse vero e non artefatto, e tale risultato è
stato raggiunto tramite una cura maniacale per i dettagli. Tutti gli
elementi presenti nel mondo di gioco sono modellati manualmente e non
sono frutto di copia-incolla di massa: le rocce tutte diverse tra loro, i
pali a bordo strada inclinati in maniera differente a causa degli urti
con le auto, le abitazioni sempre diverse e caratteristiche, gli animali
in montagna o i pesci e squali in mare sono elementi che contribuiscono
a rendere vero un mondo virtuale e che richiedono ore ed ore di
dedizione da parte degli artisti che le hanno realizzate. Basta
osservare qualsiasi cosa per notare dettagli simili, come le stesse
auto: il fatto che appaiano di tipi diversi a seconda delle aree che
visitiamo, le tracce che lasciano sui vari tipi di terreno o gli
pneumatici delle auto in fiamme che scoppiano prima che queste
esplodano, perchè cedono prima al fuoco. Hanno pensato a tutto.
Benvenuti a Los Angeles
- Una delle prime
cose che mi hanno colpito di Los Santos è il livello di somiglianza che
gli sviluppatori sono riusciti a raggiungere con la città alla quale si
sono ispirati, ossia Los Angeles. Ho avuto la fortuna di visitare in
diverse occasioni la città degli angeli e mi ha stupito molto ritrovarla
in
Grand Theft Auto V non solo nei luoghi più famosi come il
pontile con il luna park o gli stupendi canali di Venice, ma anche
nell'architettura di aree urbane come Beverly Hills con i suoi tornanti
collinari cinti da villette, i centri commerciali all'aperto, la
struttura delle strade di Downtown e così via. Ulteriore testimonianza
del grande lavoro di ricostruzione svolto da grafici e artisti.
Un trio eterogeneo
- La scelta di metterci a
disposizione tre protagonisti così diversi tra loro si è dimostrata
assolutamente vincente: la varietà ne giova moltissimo visto che,
passando da uno all'altro, ci troviamo ad avere a che fare con vicende e
"mondi" molto diversi tra loro, ma soprattutto durante le missioni che
li coinvolgono tutti si annullano i tempi morti, perchè mentre ad
esempio uno è impegnato a consegnare un carico da qualche parte, il
gioco ci permette di passare all'altro che sta magari tenendo occupati
dei poliziotti e così via. Ho idea che, visto questo precedente, da oggi
in poi per Rockstar sarà difficile proporre titoli basati su un solo
personaggio.
Trevor!
- Ed a proposito di personaggi, ho
letteralmente amato quell'insopportabile bastardo che è Trevor. Un vero
rozzo, instabile, iracondo e avulso a qualsiasi tipo di gentilezza, è
capace di dare vita ai dialoghi e alle scenette più esilaranti di tutto
il gioco. E quando pensate di averlo inquadrato, ecco che vi sorprende
con bagliori d'intelligenza o sensibilità che si preoccupa di tener ben
celati. Un vero mito: Rockstar, voglio un DLC su di lui!
Recitazione
- I personaggi, principali e
secondari, non sarebbero stati così verosimili se non avessero potuto
contare su un'ottima recitazione. Lavoro magistrale anche da questo
punto di vista, con attori che hanno dato il massimo sia nel motion
capture che nel doppiaggio (unicamente in inglese, come da tradizione
Rockstar) dando vita a scene davvero memorabili.
Tante cose da fare e da vedere
- Delle
molte attività offerte dalla mappa del gioco ne ho già parlato: sia per
quanto riguarda le missioni che tutte le attività a contorno (è persino
possibile andare al cinema per vedersi degli esilaranti cortometraggi),
il gioco offre davvero tantissime possibilità. Una di queste è la stessa
esplorazione dei tanti luoghi presenti per non perdersi davvero nulla
di quanto creato dai designer: alla fine del gioco i titoli di coda vi
mostreranno un montaggio dei luoghi più caratteristici, e non mi
sorprenderebbe se tra questi ne trovaste diversi che non avete mai
visto. Un'ottima occasione per continuare nell'esplorazione di Los
Santos anche a storia finita.
Rapine
- Un tipo di missione che ricorre
più volte durante lo svolgimento della storia sono le rapine: in banca,
in gioielleria, in agenzie governative e così via. Queste si svolgono
seguendo una struttura precisa: prima si fa una perlustrazione sul luogo
del colpo per individuare eventuali punti d'accesso e debolezze nella
security, poi tornati alla base si decide come procedere. In genere il
gioco ci chiede di scegliere tra due diverse opzioni, l'approccio
diretto oppure quello più sottile, dopo di che dobbiamo selezionare dei
membri della squadra che daranno una mano ai tre protagonisti,
recuperare il materiale necessario (elicotteri, armi particolari e così
via) e poi si dà via al colpo. Ci si sente davvero come una banda di
ladri intenti a organizzare le proprie rapine, ed il fatto di poter
scegliere il tipo di approccio ci permette di rigiocare due volte ogni
colpo provandone i diversi approcci. Interessante anche la possibilità
di scegliere i membri del team come hacker, addetti alle armi o alla
guida: quelli più scarsi prendono percentuali inferiori sul bottino ma
potrebbero causare rallentamenti o dare problemi durante l'esecuzione,
mentre i più in gamba reclameranno una fetta di torta più grande
garantendo però un'esecuzione pulita e senza sbavature. Dopo ogni
missione inoltre le loro statistiche aumenteranno, così da poterli
trovare ancor più in forma per colpi successivi.
Spettacolarità e situazioni inattese
-
Oltre alle rapine, diverse missioni consistono in "semplici" sparatorie o
inseguimenti in auto, ma troviamo spesso missioni particolari ad alto
tasso di spettacolarità: non voglio ovviamente rovinarvi il gusto di
scoprirle da soli, ma state certi che
Grand Theft Auto V saprà
stupirvi e sbalordirvi con scene inattese o da vero film d'azione. C'è
poi una situazione particolare che vede coinvolti Trevor ed una vecchia
conoscenza della serie… che mi ha lasciato letteralmente senza parole.
Vedrete!
Odio
Quando manca il doppiaggio
- Premetto che questa non la ritengo una vera pecca del gioco tanto da
inficiare il giudizio finale, anche perché è da sempre una costante di
tutti i titoli Rockstar e comunque la recitazione degli attori originali
è davvero ottima. Rimane il fatto però che la mancanza di un doppiaggio
in italiano può rappresentare un handicap non solo per chi ha poca
dimestichezza con la lingua ma anche per chi è più abituato a parlare in
inglese, vista la presenza di molti dialoghi in slang soprattutto
quando è coinvolto Franklin. Questo perchè, anche se ci sono i
sottotitoli (comunque piuttosto piccoli, per cui preparatevi ad
avvicinarvi alla TV) che vanno benissimo durante le cut-scene, il
problema è che ci sono moltissimi dialoghi anche durante le scene di
guida e le sparatorie, ed in quei casi o si presta attenzione a quello
che si sta facendo, oppure si leggono i sottotitoli. Fortunatamente nel
menu di pausa esiste una sezione chiamata "Dialogo" che ci mostra le
battute dei dialoghi più recenti, così da permetterci di rileggerle
qualora ci fosse sfuggito qualcosa.
Tiriamo le somme
Il voto l'avete sicuramente già sbirciato, per cui non vi sorprenderà se uso la parola capolavoro:
Grand Theft Auto V
è un vero kolossal, un'opera mastodontica sia dal punto di vista
tecnico/artistico che della sceneggiatura e del gameplay. Personaggi
dalla grande caratterizzazione, scene altamente spettacolari e libertà
completa in un mondo vivo, vibrante ed incredibilmente ricco e
dettagliato. Un titolo che mi ricorda perchè amo tanto i videogiochi.
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