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giovedì 31 maggio 2012

Cos’è il fracking e perché non ha causato il sisma in Emilia


L'anatomia di un terremoto, clicca per ingrandire 

L'anatomia di un terremoto, clicca per ingrandireNon è in corso nessuna operazione di fracking né altre forme non convenzionali — per esempio l'estrazione del cosiddetto shale gas - di sfruttamento dei giacimenti di gas in Emilia Romagna e nemmeno sul resto del territorio nazionale. La smentita ufficiale arriva da fonti del Ministero dello sviluppo economico, che hanno tenuto a precisare che non sono state rilasciate autorizzazioni per pratiche di questo tipo e che — con ogni probabilità — non verranno rilasciate neanche in futuro.
Perché la terra continua a tremare in Emilia.
Con queste parole se ne va d'incanto anche l'ennesima bufala che è circolata in Rete a proposito del terremoto che ha colpito l'Emilia. Quella cioè che voleva che questo poco frequente evento sismico fosse stato causato da una serie di operazioni che venivano effettuate nel sottosuolo per conto delle società petrolifere. In particolare l'ira di Facebook si è scatenata contro un progetto, che al momento non è ancora partito, che prevede la realizzazione di un sito di stoccaggio del gas proprio nella stessa area dove in queste settimane si registrano le scosse sismiche più forti.
Guarda i luoghi più pericolosi del mondo.
Yahoo! Notizie - Video dal terremoto


In particolare, l'impianto dovrebbe essere realizzato a Rivara in provincia di Modena - proprio vicino a San Felice sul Panaro. Esattamente li in mezzo al cratere del terremoto. Sulla realizzazione dell'impianto c'erano state nel corso degli anni una serie di polemiche che avevano visto anche la stessa Regione Emilia Romagna dare parere contrario. Insomma c'erano tutte le condizioni perché il sito si prestasse a ulteriori strumentalizzazioni che, subito dopo le prime scosse dello scorso 19 maggio, sono arrivate. Sul Web sono cominciate a circolare immediatamente suggestioni e articoli che mettevano in correlazione l'evento sismico con l'impianto di stoccaggio che — occorre ribadirlo — al momento ancora non esiste in concreto, ma sta solo sulla carta. Alcuni si sono spinti anche più in là ipotizzando che nel sito fossero state messe in atto alcune tecniche di estrazione del gas e degli idrocarburi, come per esempio il fracking (fratturazione idraulica), o dello shale gas, che in altre aree del mondo vengono impiegate abitualmente ma che sono state — in alcuni contesti geologici particolari — accompagnate anche da fenomeni significativi, tra cui piccoli terremoti. Ma in cosa consiste il fracking? In parole semplici, si sfrutta la pressione di un fluido, generalmente acqua o gas, per creare e poi propagare una frattura in uno strato roccioso già trivellato e aumentare poi la quantità di idrocarburo estratto da un giacimento.
Le bufale scientifiche a cui tutti credono
A nulla è valso, nei giorni successivi alla scossa la smentita da parte della Erg, la società che vuole realizzare l'impianto che, in una nota ufficiale ha ribadito di non aver avviato nessuna  perforazione e "tanto meno con iniezione di gas". La follia dei post vaganti ha continuato a dilagare sulla Rete, in una catena "mi piace-condividi" che va avanti ancora senza sosta e senza alcuna possibile forma di valutazione critica. Al punto che sul tema sono state anche presentate interrogazioni parlamentari e ora si attende la replica del Governo.
Anche davanti alla smentita, comunque il popolo di Facebook ha continuato e ha allargato l'obiettivo: se non si è fatta a Rivara, ma magari questa operazione è stata fatta in qualche altro pozzo della pianura padana. "Sui circa settemila pozzi presenti in Italia — spiegano fonti autorevoli del Ministero dello sviluppo — non è mai stata autorizzata nessuna tecnica di questo tipo. Ora sono altri i problemi a cui stiamo guardando. Ci preoccupiamo della sicurezza degli impianti soprattutto delle strutture di superficie che potrebbero aver risentito del terremoto. Fortunatamente non sembra ci siano problemi preoccupanti in questo senso".

Terremoto: complottisti scatenati sul web. Accusano fracking, trivellazioni e altro.

Che la pianura Padana non fosse considerata a rischio terremoti fino a pochi anni or sono, è stato ormai detto e ridetto, anche per spiegare la scarsa prevenzione nella zona. Meno noti sono i rischi sismici – reali a quanto pare -  legati all'attività estrattiva di gas metano da rocce porose (shale gas) con una nuova tecnica di perforazione e frantumazione delle rocce detta “fracking”-  brevettata dalla Halliburton e già praticata in alcuni stati americani.

Di qui il corto circuito nel web. Dove vari blog più o meno complottisti fanno di tutta l’erba un fascio, nel “rivelare” presunte "cause umane" dei recenti sismi emiliani. Prendendo spunto dal fatto che quelle zone sono ad alta densità di trivellazioni, per estrazione di gas o prospezioni geologiche in vista di futuri pozzi. Ne ha accennato anche il TG7 del 30/5.

 Il tutto mentre il blog di Beppe Grillo rilancia le denunce del solito pseudo-sismologo Giuliani, che ancora una volta sostiene che anche il sisma emiliano “si sarebbe potuto prevedere” con 6 - 24 ore di anticipo, come quello abruzzese che lui si vantava di aver previsto (anche qui) .Peccato che Giuliani  - “che non è un sismologo e non usa metodi scientifici – fosse poi rimasto all’Aquila, nonostante le sue catastrofiche previsioni”, si limita a commentare a Otto e mezzo Stefano Gresta, docente di Sismologia, senza voler entrare nel merito (sui rischi sismici nella “dimenticata” Padania una interessante analisi dell’INGV, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia).

 Qualche titolo dai blog allarmisti:
Le vere cause dei frequenti terremoti nella Pianura Padana” ,dubbioso; altro  qui, confuso.
 "Terremoto Emilia. fracking e possibili cause" ;
"Terremoti e trivellazioni: coincidenze o prove schiaccianti? 8 pozzi attivi da 9 anni nella zona epicentro"
“L’Italia preda delle trivelle texane”  .  E, in crescendo, con Stampalibera.it sempre propensa a ogni genere di complotti: “Italia sotto attacco. Terremoti indotti, sottrazione di moneta circolante, auto-attentati, riarmo ossessivo”
“Ecco la foto-pistola fumante”
E ancora (altro blog, altro focus) “Il governo Usa è responsabile del terremoto in Emilia Romagna”.

 Tutte panzane? - sebbene riprese anche da giornali on line più seri (vedi Blitzquotidiano) . Lo pensa fanpage.it proponendo addirittura di coinvolgere l'Ordine dei Giornalisti : "Prevedere i terremoti (o dare la colpa agli americani). Del rendersi conto delle fesserie. ma perché non li sbugiardiamo?" 

Panzane, ma con dei distinguo.  Ma  lasciando perdere le ipotesi più cospirazioniste e folli sul ruolo dell'HAARP. Con blogger che accusano direttamente il governo Usa di aver provocato il sisma emiliano attraverso il network dell'High Frequency Active Auroral Research Program, un sistema militare molto segreto di manipolazione della ionosfera basato in Alaska,  mirato - si dice - a condurre una guerra ambientale alterando il clima e perfino generando terremoti in zone bersaglio (es Iran 2003, Haiti), se ne sarebbe occupato anche il Parlamento Europeo. Così il giornalista scientifico complottista Gianni Lanes, linkato da scienzamarcia.it. O quest'altro blogger, che sull'HAARP riferisce cose ancora più fantascientifiche.  Il web è anche questo.

Restiamo al frackinge alla "foto-pistola fumante" , impressionante, che mostra un campo squarciato dal sisma e inondato da una fanghiglia grigiastra e sabbiosa  ... un fenomeno normale con terremoti che avvengono in terreni sedimentari e alluvionali, spiega un geologo che commenta il post. Una bufala, insomma. Altro che prova provata che proprio il fracking avrebbe causato il sisma. 

Come un blog comunque più  informato come Petrolio.Blogosfere. it afferma netto:
il fracking NON PUO’ aver causato terremoti in Emilia, e  più in generale in Italia per il semplice fatto che  quella tecnica in Europa non si pratica (ancora), con l’eccezione della Polonia, che vorrebbe liberarsi dalla dipendenza dal gas russo entro 2035. Qui, riportava  The Ecologist,  Halliburton ha effettuato il primo fracking europeo in un pozzo.  E però la cosa prosegue, racconta qui il blog petrolio.

Chevron, Exxon e Shell sono già avanti nell'esplorazione di shale gas in altre zone europee, come Inghilterra, Svezia, Germania, mentre già si candidano Olanda, Spagna e Danimarca.
Che si arrivi anche all’Italia non è detto malgrado le aperture dell’ex  governo Berlusconi  (denunciate dai blogger). Pare che secondo le ultime ricerche geologiche, il nostro gas di scisti sia ancora più difficile e costoso da estrarre di quello americano.

Fracking e perforazioni. Forse vale allora la pena di vedere, sia pure rapidamente, cos’è questo fracking e quali rischi pone .  E quali pericoli ambientali derivano dalle trivellazioni – per prospezioni e estrazione di petrolio e gas  – queste sì in atto in Italia, nella pianura Padana e non solo, e che si vorrebbero aumentare a dismisura. Destinando per esempio il 50% dell’Abruzzo alla ricerca di petrolio e/o gas – se è vero quel che denuncia Maria Rita D’Orsogna,  prof alla California State University e blogger lei stessa, considerata un’autorità in materia dai blog ambientalisti e/o complottisti. (qui il video su Youtube). 

Il fracking, dunque,o hydraulic fracturing. Come abbiamo detto è un sistema nuovo, perfezionato dal gruppo Halliburton di Dick Cheney, l'ex presidente Usa,   per estrarre da rocce sedimentarie porose quell’1% di gas che custodiscono. In pratica si tratta di indurre le rocce a spaccarsi, rilasciando il gas.  Si iniettano più volte  sottoterra ad alta pressione quantità inenarrabili di acqua, che poi torna fuori inquinata. Anche perché insieme  si pompano sabbia e sostanze chimiche “segrete” (brevettate) e cancerogene (pare).  Acque contaminate che verrebbero poi reiniettate nei pozzi, profondi 3km e più, usati proprio per seppellirci i liquidi tossici.

Il risultato – sintetizza Petrolio.blogosfere. it - è un disastro ambientale di notevoli proporzioni, per le emissioni e la perdita e il consumo dei terreni, ma soprattutto per la  contaminazione dei suoli e delle falde. Proteste e rivolte dei cittadini sono all'ordine del giorno, nelle zone coinvolte. Josh Fox, un agricoltore americano che ha rifiutato di vendere la sua terra a "quelli del gas" , ha realizzato Gasland,  documentario su segreti, bugie e contaminazioni del gas, indagando su cosa era capitato ai suoi vicini, e non solo.

Parliamo degli Usa,che puntano sullo shale gas per ridurre la dipendenza dal petrolio.  E in particolare dell’Arkansas dell’Ohio e dell’Oklahoma (solo qui 185.000 pozzi per il gas) dove oltre a morie di pesci e uccelli e altri animali si sono aggiunti ripetuti microsismi e veri sismi, di gran lunga più frequenti che in passato (500 in 3 mesi in Arkansas, negli altri stati qui qui  e qui )

Terremoti dovuti al fracking?Pare di sì, per ammissione di almeno una società petrolifera, riportava Business Insider. E secondo il prof. Won Young Kim, del Department of Seismology and Technophysics della Columbia University, citato qui.
In ogni caso le autorità dell’Ohio dopo il sisma del 31 dicembre scorso, particolarmente forte, hanno fermato le attività estrattive.

Ultimamente si sono mosse le  autorità federali, come l’EPA, l’ente di protezione dell’ambiente, il che dimostra che qualcosa di vero c'è.
Il Los Angeles Times, che  sul fracking in California ha fatto una vera e propria campagna, riferisce che l’amministrazione Obama " ha proposto di aggiornare le regole per lo sviluppo di gas e petrolio sul territorio federale cercando di fare i conti col boom della controversa tecnica dell’hydraulic fracturing. Ma haavanzato un compromesso che non soddisfa né l’industria né gli ambientalisti". 

Rischi sismici anche per le perforazioni e prospezioni petrolifere?  Il dubbio lo avanza la prof D’Orsogna nel video che abbiamo citato. Riferendo anche uno studio commissionato dal gruppo francese Chamberger a dei geologi russi realizzati in campi estrattivi dell’Asia centrale. Dove, a quanto racconta, si sarebbero verificati terremoti anche del 6°-7° grado della scala Richter  in zone dell’Uzbekistan mai considerate a rischio sismico, e per fortuna spopolate.

Che dire? Personalmente abbiamo dei dubbi, bisognerebbe approfondire.

Secondo la prof italiana basata negli Usa, continuare e anzi estendere le trivellazioni nel Bel Paese – già molto estese, più di quanto si immagina, vedi la mappa ufficiale delle trivelle pubblicata da stampalibera – non vale la candela.
Per via dei rischi ambientali da inquinamento di terreni e falde acquifere, questi sì concreti. Come si vedrebbe già in Basilicata, dove da 15 anni ormai si estrae metano  e si sarebbe arrivati a chiudere sorgenti perfino in parchi naturali.  Anche se poco se ne parla.

Terremoto in Emilia Romagna: “Probabili altri forti terremoti”

Terremoto, Emilia Romagna - La terra continua a tremare in Emilia Romagna. Oggi ci sono state altre forti scosse. E pare che il terremoto non voglia cessare mai. Infatti Stefano Gresta, il Presidente dell'Ingv, l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, ha dichiarato a proposito delle scosse che hanno colpito oggi la zona dell'Emilia Romagna, che probabilmente ci saranno altre forti scosse in futuro. "La sequenza delle scosse sarà lunga e non si può escludere che possano avvenire altri forti terremoti come quello avvenuto oggi", ha affermato l'esperto.

Vittime, dispersi, sfollati - Intanto il terremoto, di magnitudo 5.8 continua a fare vittime. Aumentano i morti, i dispersi e gli sfollati. Sono saliti a quindici i morti accertati finora: alcuni a Mirandola, altri a Finale, Concordia, San Felice, San Giacomo Roncole e Cavezzo. I dispersi sono, invece, dodici, mentre il numero dei feriti si aggira intorno ai duecento, ovviamente c'è chi è in condizioni meno gravi a chi è in condizioni molto critiche. Gli sfollati sono tantissimi. Si calcola che le persone che hanno dovuto abbandonare la propria casa sono oltre 8mila. Del resto anche per gli altri abitanti della zona dell'Emilia Romagna è impossibile rimanere in casa o nella propria sede lavorativa a causa delle frequenti scosse.

Terremoto Emilia: la causa sarebbe dovuta a delle nuove colline non ancora emerse in Pianura Padana

Terremoto Emilia-  Secondo l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, all’origine delle scosse degli ultimi 10 giorni, c’è un processo di deformazione ancora coperto e non è la stessa faglia  del 20 maggio ma un fenomeno simile a quello dell’Aquila.

La struttura a ovest- Nove giorni dopo la prima scossa di magnitudo 5,9 che di mattina presto ha svegliato tutta l’Italia settentrionale, oggi altre tre scosse hanno superato il grado 5: quella più forte, alle 9, di magnitudo 5,8. La nuova sequenza sismica non si è originata lungo la stessa faglia del 20 maggio e i sismologi dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, spiegano che da stamattina si è attivata una struttura un po’ più a ovest della precedente, un fenomeno simile a quello  dell’Aquila, dove gli eventi sismici del 6, 7 e 9 aprile 2009 hanno interessato tre diverse strutture. In Emilia Romagna, i sismi del 20 maggio hanno rotto delle faglie e rilasciato l’energia che poi si è propagata verso ovest.

L’origine dei terremoti in Emilia Romagna- All’origine dei terremoti in Emilia Romagna, secondo gli esperti, c’è un processo di deformazione che è coperto dalla Pianura Padana e cioè la nascita di una serie di nuove piccole colline non ancora emerse e quindi non  visibili. Le energie in gioco nei sismi di questi giorni sono quelle che gli scienziati si aspettano in base alla mappa di pericolosità sismica, classificando l’Emilia Romagna ad un livello di pericolosità media. Anche se la Pianura Padana non è una delle zone più a rischio, tutta l’Italia è sismica e zone come l’Irpinia e l’Arco Calabro sono ad alta pericolosità e lì i terremoti potrebbero essere ancor più forti e devastanti.

Terremoto Emilia: dall’Emilia Romagna alla Liguria, si attendono nuove scosse

Terremoto Emilia- Gli esperti parlano di situazione anomala perché l‘attività sismogenetica sta interessando soprattutto il Nord e il Sud Italia: ipotizzando l’apertura di una nuova faglia nella dorsale appenninica.

 La mappatura delle scosse- Da circa due settimane in Italia si registra una forte attività sismica. Oggi, martedì 29 maggio in Emilia Romagna, dopo il 20 maggio scorso e per la seconda volta, si è registrata una nuovo scossa. Ma la terra ha tremato anche in Lombardia, Piemonte, Veneto, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Toscana e Marche. Ed eventi sismici, di minore entità, si registrano anche in Calabria e in Basilicata. Giampaolo Giuliani in un’intervista rilasciata  ad Affaritaliani.it. ha dichiarato che questa è una situazione anomala, Una dinamicità sismica così forte non si verificava dal 1700-1800. Le nostre generazioni non hanno mai vissuto niente di simile”. Lo stesso Giuliani era balzato all’onore delle cronache in occasione del devastante terremoto che, il 6 aprile 2009, aveva colpito L’Aquila e l’Abruzzo.

Cosa dicono Giuliani e gli altri esperti- Anche Beppe Grillo ha intervistato Giuliani. Il leader del Movimento 5 Stelle lo presenta con le seguenti parole: “Giampaolo Giuliani è in grado di anticipare di 6-24 ore il manifestarsi di un terremoto. La sua ricerca sui precursori sismici ha salvato la vita a quanti, nel 2009 in Abruzzo e in questi giorni in Emilia Romagna, hanno dato ascolto ai suoi allarmi”.  E gli altri esperti, cosa dicono? Alessandro Amato, sismologo presso INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia), spiega che all’origine del terremoto potrebbe esservi la rottura di una nuova faglia. Sulla stessa linea Fabrizio Vannelli, vicepresidente dell’Ordine dei Geologi dell’Emilia Romagna, che in un’intervista all’AgenParl afferma che si sta assistendo a una recrudescenza del movimento di una placca… Secondo Vannelli, la sequenza di scosse proseguirà per diverso tempo e  “bisogna capire, adesso, cosa sta succedendo perché, nel quadro generale,  c’è qualche anomalia”.

mercoledì 30 maggio 2012

Il laboratorio dell'eccellenza energetica italiana a Shanghai

Presso l'Università Jaotong a Shanghai è stato presentato il Green Energy Laboratory (Gel), padiglione di studio e ricerca dell'efficienza energetica nell'edilizia realizzato su progetto e con tecnologie italiani.
Costato circa 1,3 milioni, il Gel è un edificio ad altissima efficienza energetica, e può vantare il record di essere la prima costruzione universitaria cinese che ha conseguito il certificato Leed con il voto “gold”. Realizzato dallo studio di ingegneria Favero e Milan e dagli architetti di Archea guidati da Marco Casamonti, il laboratorio di 1.500mq sperimenterà le tecnologie e gli impianti per risparmiare energia, in un contesto – quale quello cinese – dove l'edilizia è motore propulsore della crescita economica.
Molti gli accorgimenti energetici d'eccellenza dell'edificio. Un involucro traforato di ceramica che ricopre le facciate permette di filtrare il sole estivo, arrivando a ridurre di 30° la temperatura sulle pareti esterne. L’orientamento dell’edificio e la sua forma rettangolare, insieme alla facciata e alla corte interna vetrata, sono pensati per massimizzare la ventilazione naturale e il controllo all’esposizione solare, al fine di ottenere il migliore comfort interno con il minimo dispendio di energia. Un sistema combinato di pannelli fotovoltaici e termici consente non solo di riscaldare l'ambiente d'inverno ma anche di utilizzare il sole per il raffreddamento nei mesi estivi.
Sono prodotti in Italia anche gli impianti di cogenerazione con scambio geotermico di calore, i sistemi di climatizzazione nelle pareti e nei pavimenti, l'illuminazione corredata da una smart grid che gestisce i vari impianti, compreso un ventilatore eolico nel giardino.
Oltre agli spazi laboratoriali, l'edificio ospita due appartamenti ai piani superiori: una smart home in cui vengono sperimentate le apparecchiature destinate al mercato di consumo e un altro spazio in cui si trovano sensori e rilevatori. Nei due appartamenti alcuni ricercatori italiani dell'Università di Ferrara stanno validando nell'uso reale alcuni algoritmi alla base di modelli fino ad ora teorici.
In occasione della sua trasferta cinese, il Ministro dell'Ambiente Corrado Clini ha ricevuto dal presidente dell'Università Tongji la nomina di professore, ufficializzata con una lectio magistralis nella quale Clini ha confermato l'intenzione di “promuovere il trasferimento delle tecnologie in occasione della nomina gia dalla ricerca alle applicazioni industriali e di uso comune”. La lectio è stata tenuta davanti a un'aula affollata di studenti cinesi e di studenti italiani che frequentano l'Università Tongji in base all'accordo Politong con il Politecnico di Torino.

'Free City' di Fernando Romero

L’evoluzione delle esigenze, il progresso di nuove tecnologie e la stessa crescita della popolazione negli agglomerati urbani hanno da sempre costituito un tema d’indagine avvincente per pensatori, scrittori o progettisti di tutte le epoche.
Diverse e numerose sono state le proposte concepite, molte di esse contenenti progetti avveniristici, d’avanguardia o utopici.
La Free City è il modello proposto dall’architetto, urbanista, teorico filantropo messicano Fernando Romero. Porta il marchio Free Enterprise il concept ideato per una “Ecotopia” (“Utopia ecologica”) sostenibile del XXI secolo e intende essere una risposta alle nuove necessità globali a livello di popolazione, trasformazione del panorama urbano e ambiente.
Romero nel suo progetto propone uno schema sistematico esagonale da integrare a un eventuale tessuto urbano esistente, con, ad esempio, vie di trasporti disposte a raggiera che facilitino l’integrazione, la produzione, i servizi e la crescita del territorio. Gli edifici della Free City sarebbero progettati secondo i più alti standard energetici, in modo tale da renderli autosufficienti. Sistemi di raccolta di acqua piovana verrebbero integrati e, in maniera graduale, la città risulterebbe trasformata, passando dal vecchio modello al nuovo.
Un disegno ben preciso determinerebbe la distribuzione delle diverse aree: i servizi, le zone residenziali, le aree verdi, quelle dedicate alla socialità, le zone a uso misto, le zone industriali avrebbero una percentuale prefissata e sarebbero disposte in modo sistematico secondo i principi della sostenibilità, con attenzione particolare alla popolazione e all’ambiente.

Il chip di silicio che rivoluzionera' le memorie

Un team di ricerca è riuscito a realizzare praticamente un componente fino ad ora esistente solo in teoria: il “memristor”, un chip al silicio che, grazie alle sue proprietà elettroniche, permetterebbe di rendere le memorie dei computer più veloci e capaci.
Sebbene il primo prototipo fosse stato svelato nel 2008, sono passati ben 37 anni dalla prima teorizzazione del memristor, che oggi arriva a un punto cruciale: annunciato in occasione del European Materials Research Society meeting di Strasburgo, il memristor diventerà realtà grazie all'impiego dei nuovi superconduttori, e sarà disponibile sul mercato a prezzi contenuti.
Il nome “memristor” deriva dalla fusione di “memoria” e “resistenza”, poiché i suoi cambiamenti di resistenza variano a seconda di quanta corrente è passata attraverso di esso, e allo stesso tempo esso “ricorda” il valore anche dopo che la corrente non passa più.
La scoperta, come accade spesso nel mondo della ricerca, è avvenuta sperimentando su altri obiettivi. Gli autori, ricercatori dello University College London, erano alle prese con la sperimentazione sull'ossido di silicio per la realizzazione di apparati Led, quando hanno riscontrato che quelli che a una prima occhiata sembravano circuiti elettronicamente instabili, a un'analisi più approfondita erano filamenti di ossido di silicio con la capacità di passare tra vari stati conduttivi e non-conduttivi in maniera prevedibile.
Il risultato ottenuto dal team apre le porte alla possibilità di sostituire l'attuale tecnologia "flash", presente in ogni chiavetta Usb e in schede di memoria.“Stiamo raggiungendo i limiti di ciò che possiamo fare con la memoria flash in termini di aumento della densità di immagazzinamento, ed anche la potenza relativamente alta non e' cosi' rapida come vorremmo", ha spiegato Anthony Kenyon dell'University College di Londra.
Il team è al lavoro per l'elaborazione di un dispositivo adatto al mercato di consumo, dato che i materiali attuali sono ancora molto costosi; in questo senso la chiave per renderli economici e quindi adatti al mercato potrebbe essere la loro compatibilità con la tecnologia di semiconduttori esistenti.

Debiti tra Pa e imprese: il Governo vara 4 decreti

Il Governo ha presentato martedì sera il pacchetto di iniziative per disciplinare i rapporti di credito e debito tra Pubblica amministrazione e imprese fornitrici, con l’obiettivo di rimborsare entro il 2012 tra i 20 e i 30 miliardi di euro di crediti vantati dalle imprese verso la Pa.
Nello specifico si tratta di quattro decreti ministeriali concordati con associazioni di banche e imprese che, benché non facciano pervenire alle imprese moneta sonante, dovrebbero agevolare il ricorso al sistema bancario per avere finanziamenti o compensare i debiti con l'erario iscritti al ruolo al 30 aprile.
In particolare, due “decreti certificazione” attuano l’obbligo per tutti gli enti della pubblica amministrazione di certificare gli eventuali crediti vantati dalle imprese, per somministrazioni, forniture e appalti. La certificazione si ottiene mandando un modulo standard all’ente debitore, scaricabile da internet e compilabile anche online.
L’ente ha 60 giorni di tempo per rispondere, riconoscendo il debito oppure argomentandone l’inesigibilità totale o parziale. Se non risponde in tempo, viene nominato un “commissario ad acta” che nei successivi 60 giorni risponderà al debitore.
Con questa certificazione, il fornitore potrà: compensare il suo credito nei confronti di regioni e enti locali con debiti iscritti a ruolo alla data del 30 aprile 2012 per tributi erariali, regionali e locali nonché per contributi assistenziali e previdenziali e per premi per l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni e le malattie professionali.
Oppure può ottenere un’anticipazione bancaria a fronte del credito certificato. L’anticipazione può essere assistita da una garanzia fino al 70% da parte del Fondo Centrale di Garanzia (elevabile fino all’80% in caso di apporto di risorse da parte delle Regioni) e un importo massimo garantibile per singola impresa pari a 2,5 milioni di euro che è il massimo consentito per legge. Infine il fornitore può fare una cessione, pro soluto o pro solvendo presso intermediari finanziari riconosciuti.
In un’ottica di ulteriore semplificazione, il Governo ha previsto anche, attraverso la controllata Consip, di predisporre una piattaforma elettronica per fa incontrare fornitori e debitori. La certificazione elettronica permetterà di evitare gli obblighi di redazione di atto pubblico e di notificazione nel caso di cessione del credito, risparmiando tempo e soldi.

Gestione sostenibile del costruito: le proposte degli esperti

L’Enea, agenzia nazionale per l'efficienza energetica, ha ospitato lo scorso 22 maggio a Roma il convegno "Gestione sostenibile del costruito: proposte per la sicurezza e l'efficienza energetica", che ha posto l’accento su un tema, tristemente, di grande attualità: la necessità di una politica più efficace di prevenzione dei rischi naturali per l’intero patrimonio immobiliare nazionale, pubblico e privato, in gran parte costruito oltre 50 anni fa con sistemi e materiali non più soddisfacenti per al sicurezza strutturale.
In tale ottica, è stato presentato uno schema di proposta legislativa, messo a punto da un gruppo di lavoro composto da rappresentanti di Enea, Unione romana ingegneri e architetti (Uria), Federproprietà e Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma, che prevede l'istituzione di un'assicurazione obbligatoria che sollevi lo Stato dalle spese di ricostruzione a seguito di eventi calamitosi, il cui costo deve variare in funzione del rischio effettivo degli immobili. A una maggiore pericolosità dell'edificio corrisponderebbe dunque un maggiore esborso da parte del proprietario, con l’obiettivo di incentivare le ristrutturazioni edilizie.
Il secondo aspetto della proposta riguarda l’istituzione di un Fondo per la sicurezza e l’efficienza energetica, che potrebbe alimentarsi anche con parte del premio di assicurazione obbligatorio e che consentirebbe nel giro di qualche decennio di mettere in sicurezza gran parte del costruito.
Nel corso del convegno è stata inoltre evidenziata la necessità di verificare nel tempo lo stato di conservazione degli edifici, oltre che da un punto di vista strutturale anche da quello impiantistico, con particolare attenzione all'efficienza energetica, per porre rimedio all’enorme sperpero di energia che contraddistingue il patrimonio edilizio italiano.
I partecipanti hanno infine ribadito l’importanza di una gestione ottimale delle spese per la ricostruzione dopo eventi calamitosi, ma anche di una graduale opera di miglioramento strutturale ed energetico dell'esistente, creando un sistema virtuoso che possa anche favorire il rilancio del settore edilizio e del mercato immobiliare.

Terremoto in Emilia: in rete tutti i dati sul sisma

Un portale web per mettere a disposizione di professionisti e istituzioni, dati utili sul sisma del 20 maggio, come foto e mappe dettagliate delle aree più colpite, e aggiornamenti sui danni subiti dagli edifici secondo i rilievi più recenti effettuati sul territorio. 
È la piattaforma tecnologica online creata dalla Fondazione Eucentre di Pavia, centro europeo di formazione e ricerca in ingegneria sismica, in collaborazione con l’Earthquake Engineering Research Institute di Oakland, in California, e presentata oggi al convegno “Recupero del costruito in zona sismica. Alla luce delle NTC 2008 e degli aspetti assicurativi”, che si è svolto presso il Palazzo della Regione Emilia Romagna a Bologna.
Già attiva all’indirizzo web www.eqclearinghouse.it, la piattaforma è nata per rendere immediatamente disponibili le informazioni più urgenti e importanti sugli effetti delle scosse e favorire così il confronto tra i soggetti interessati.
Con la piattaforma di Eucentre viene introdotto per la prima volta in Italia lo strumento della “clearinghouse” molto utilizzato all’estero: portali per la condivisione di informazioni tecnicoscientifiche che a livello internazionale, creati ad hoc in seguito al verificarsi di ogni tipo di calamità.
Sul portale italiano saranno caricati anche i primi risultati dei rilievi sugli edifici effettuati dal laboratorio mobile della Fondazione Eucentre, impegnato da martedì 22 maggio in sopralluoghi su strutture strategiche situate nelle zone colpite dal sisma come ospedali e ponti.

A Milanofiori, gli uffici progettati da Park Associati

Un approccio analitico al sistema d’ingresso all’area nord di Milanofiori ad Assago è alla base del design architettonico dell’edificio progettato da Park Associati, studio milanese, che a gennaio scorso ha dato inizio ai lavori per realizzare l’U27 Office building. I passaggi pedonali, i fattori climatici connessi al contesto e l’obiettivo di integrare l’edificio al masterplan generale sono gli elementi su cui gli architetti si sono maggiormente concentrati.
La posizione dell’U27 lo connette a un’area boschiva in direzione nord, per questo motivo si è sviluppato un complesso basato sul layout del cortile chiuso ma che consente una permeabilità visiva del paesaggio circostante. Il giardino corrispondente all’edificio, una sorta di “giardino segreto”, sarà accessibile solo agli utenti della struttura, ma è stato concepito per conservare una stretta relazione con l’area verde attorno.
Il completamento dell’edificio è previsto per dicembre 2013, quando sarà consegnato alla Nestlè Italia Spa. L’ingresso si affaccia a una piazza semi-urbana, in quanto esso è stato pensato come una continuazione dell’accesso pedonale principale da sud-ovest, che è direttamente connesso alla stazione di metropolitana. I mezzi di servizio sono diretti all’estremità opposta del complesso verso un’area appartata dall’entrata. La hall dell’entrata principale è direttamente visibile dal cortile interno e gode della luce naturale del lucernaio orientato a settentrione. La mensa invece è un luogo dedicato al relax e all’interazione sociale e questo conferisce ulteriore qualità all’ambiente.
Mentre l’edificio appare compatto e razionale, i vari livelli sono articolati in una serie di blocchi che permettono una composizione leggera e frammentata. Questo è possibile dividendo l’intera costruzione in un numero di segmenti o “scatole sospese” di diverse dimensioni e altezza, ciascuna con una facciata leggermente inclinata. I livelli sono collegati al contesto tramite le superfici che, secondo l’angolo di osservazione, filtrano luce o appaiono compatte e lineari. Il vetro più scuro delle lame verticali che in certi punti si inseriscono nella composizione della facciata arricchiscono la struttura senza intaccarne la sua trasparenza.
L’edificio gode, inoltre, di uno spazio interno di una certa intimità grazie al fatto di essere situato a un livello inferiore del terreno. Il ritmo della struttura al suo esterno è connesso con quello al suo interno, in tal modo rendendo percepibile la flessibilità dell’edificio. Un aspetto importante è la certificazione energetica dell’U27 e la sua sostenibilità: è prevista in fatti la certificazione LEED e la classe Oro della classificazione “Core and Shell”.

Esercizi SVOLTI di fisica sperimentale 2

Esercizi svolti di fisica sperimentale due.... potrai trovare molti esercizi d'esame svolti!
Si è pensato di suddividerli 3 sessioni principali.


LISTA ESERCIZI
Elettrostatica Magnetismo Dielettrici e calcolo capacità
Esercizio 1 Esercizio 1 Esercizio 1
Esercizio 2 Esercizio 2 Esercizio 2
Esercizio 3 Esercizio 3 Esercizio 3
Esercizio 4 Esercizio 4
Esercizio 5 Esercizio 5
Esercizio 6 Esercizio 6
Esercizio 7 Esercizio 7
Esercizio 8--> Esercizio 8

Esercizio 9

Esercizio 10

Esercizio 11

Esercizi Svolti in PDF di Analisi Matematica 2

Esercizi Svolti Esercizi Proposti
Massimi e minimi vincolati
Estremi liberi e vincolati
Curve ed integrali curvilinei
Integrali doppi
Integrali tripli
Integrali tripli 2° parte

Esercizi SVOLTI in PDF di Analisi Matematica 1

Esercizi Svolti Esercizi Proposti
Disequazioni
Studio della funzione (file .rar) Estremi della funzione
Integrali Indefiniti
Serie Numeriche
Serie Numeriche 2° parte
Serie numeriche a termini positivi
Limiti Limiti
Punti di flesso

DISPENSE PDF di Misure elettriche




Per scaricare tutte le dispense su misure elettriche:      

Guide utili per Matlab

Dispense PDF di Fisica Sperimentale 2

Dispense di Fisica Sperimentale 2

  1. Introduzione
  2. Proprietà dei conduttori
  3. Dipolo elettrico
  4. Dielettrici
  5. La corrente elettrica
  6. Il campo magnetostatico
  7. Il campo magnetico nei materiali
  8. Il campo elettromagnetico

Per scaricare tutte le dispense:
       

DISPENSE PDF di Analisi Matematica 1

Per scaricare tutte le dispense disponibili sugli integrali indefiniti:          

Bonus edilizia al 50% e importo dei lavori a 96.000 euro?

Secondo le indiscrezioni rivelate da diversi organi di stampa, ha preso il via al Governo la discussione su come si debbano modificare gli incentivi alle ristrutturazioni edilizie e al risparmio energetico per la casa. E, in questo ambito, il ministero delle Infrastrutture dovrebbe proporre un potenziamento delle aliquote e del tetto di spesa per la detrazione del 36% per la ristrutturazione degli immobili.
Nello specifico, mentre il bonus del 55% per il risparmio energetico dovrebbe essere confermato sostanzialmente invariato, per il 36% dovrebbe arrivare un potenziamento, con innalzamento dell'aliquota al 50% e del tetto di spesa da 48 a 96mila euro.
Queste sarebbero dunque le proposte del ministero delle Infrastrutture, guidato da Corrado Passera e da Mario Ciaccia, convinti che la messa a regime di questi incentivi possa rappresentare uno degli stimoli maggiori per lo sviluppo del comparto edilizio e dell’intero sistema-Paese. Il confronto ufficiale su questi temi potrebbe iniziare a breve, dal momento che tali norme dovrebbero essere inserite nel decreto legge per lo sviluppo che il Governo vorrebbe varare già nel corso di questa settimana.

Imu sospesa per i territori colpiti dal sisma in Emilia

A seguito del terremoto che ha colpito l'Emilia-Romagna lo scorso 20 maggio, è stato dichiarato lo “stato d'emergenza” per i territori delle province di Bologna, Modena, Ferrara e Mantova.
Oltre allo stanziamento immediato di 50 milioni di euro del Fondo per la Protezione Civile, il premier Mario Monti ha annunciato la sospensione del pagamento dell'Imu sugli immobili e gli stabilimenti industriali che saranno dichiarati inagibili. Per i Comuni colpiti sarà allentato il Patto di stabilità interno.
Obiettivo dell'intervento di emergenza è la necessità di “riattivare al più presto il tessuto industriale locale, che per le caratteristiche che lo contraddistinguono è fondamentale anche per l’economia di tutto il Paese”. A proposito dell'esenzione dall'Imu, Monti ha aggiunto: “Con il presidente della Regione Errani abbiamo convenuto che sarà necessario prevedere dei provvedimenti fiscali, in particolar modo si è parlato di un intervento che mobiliti le banche affinché aiutino gli imprenditori a ristrutturare e riprendere al più presto la loro attività”.
Il rinvio dell'Imu sarà definito in un decreto firmato nei prossimi giorni. A tal proposito, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Antonio Catricalà, ha dichiarato che si farà “grande affidamento sulla serietà delle amministrazioni locali nello stilare un elenco preciso dei soggetti che vi avranno effettivamente diritto”. Al vaglio anche “un sistema per un allentamento del patto di stabilità per i comuni chiamati a sostenere spese necessarie alla ricostruzione ed alla ripresa”.

Edilizia e certificazione energetica: le proposte del Gbc Italia

Al convegno tenutosi il 23 maggio a Rovereto, intitolato “Green buildings e le prospettive di crescita internazionali”, il Green Building Council Italia ha avanzato quelle che sono le sue proposte riguardo alla certificazione energetica. Secondo il Gbc, è necessario “introdurre una normativa nazionale per i sistemi di certificazione degli edifici su standard internazionalmente riconosciuti (in modo da stabilire criteri precisi per la realizzazione di edifici 'green'), prevedere il rilascio della certificazione da parte di enti terzi e promuovere la riqualificazione urbana certificata”.
Al convegno presso il Polo Tecnologico Trentino Sviluppo hanno partecipato oltre al presidente di Gbc Italia, Mario Zoccatelli, Jane Henley e Roger Platt membri rispettivamente del World Green Building Council (Wgbc) e di US Green Building Council (Usgbc).
Dall’incontro è emerso come costruire edifici e società più sostenibili sia un driver d’innovazione cardine nelle politiche di rilancio della filiera edilizia e l’unico modo per arginare la situazione attuale, dove “più della metà della popolazione mondiale vive nelle città e genera i due terzi di tutte le emissioni di Co2, utilizza i due terzi dell'energia mondiale, consuma l'80% delle risorse e produce un miliardo di tonnellate di rifiuti l'anno”.
Gbc Italia sottolinea che ora sono più che mai necessarie scelte coerenti perché il settore delle costruzioni italiane si agganci alle trasformazioni internazionali come il protocollo di certificazione Leed (Leadership in Energy and Environmental Design), che, nato negli Usa, è ora utilizzato in più di 140 Paesi.
“Incentivi strutturali, come i bonus di densità e concessioni edilizie accelerate, incentivi finanziari, come crediti di imposta e sgravi, riduzione delle tasse o deroghe, contributi finanziari e fondi rotativi”, sarebbero delle misure utili in tal senso. Secondo Gbc Italia, inserita nella rete internazionale dei Gbc presenti in molti altri Paesi, i possibili risparmi grazie all'edilizia 'green' rispetto a quella convenzionale sarebbero dal 25% al 50% per l’uso di energia, dal 35% al 40% per le emissioni di Co2, dal 35% al 40% per il consumo di acqua e fino al 70% per la produzione di rifiuti.

Controlli sulla sicurezza in cantiere: 52.000 visite nel 2011

“Nonostante la riduzione occupazionale verificatasi tra 2010 e 2011, l’attività di consulenza presso i cantieri edili sta aumentando la sua diffusione. Nel 2011 i Comitati per la sicurezza hanno svolto oltre 52.000 visite in circa 29.000 cantieri, con una media di 900 in più rispetto al 2010”. A parlare è Marco Garantola, presidente della Cncpt (Commissione nazionale paritetica per la prevenzione infortuni, l’igiene e l’ambiente di lavoro), in occasione della seconda giornata della conferenza nazionale del Sistema bilaterale delle costruzioni che si è svolta il 23 e 24 maggio a Napoli e patrocinata dall’Inail.
Secondo i dati della ricerca, che arrivano dal Rapporto attività Cpt 2011 realizzato dal Cresme, del totale delle visite effettuate nel 2011, quelle richieste dall'impresa sono state 5.775, il 10% in più di quelle del 2010, mentre quelle effettuate su segnalazione 717, il 58% in meno di quelle dell’anno passato.
Il numero maggiore dei controlli è stato fatto nel Nord-Ovest, dove nel corso del 2011 sono stati visitati 14.939 cantieri, per un totale di 27.756 visite, segnando peraltro un incremento del 2% rispetto ai risultati conseguiti nel 2010, che segue una crescita del 6% realizzata rispetto al 2009.
Sul fronte della formazione, il Rapporto evidenzia che, tra i 106 Comitati paritetici territoriali (Cpt) monitorati, nel corso del 2011, 78 hanno svolto attività di informazione e 76 hanno svolto attività di formazione. La realizzazione di conferenze di cantiere ha rappresentato lo strumento nettamente prevalente, svolgendo attività che hanno coinvolto 13.426 lavoratori.
La predisposizione di materiale informativo, invece, sebbene con 13.152 interventi nel 2011 evidenzia una forte contrazione, confermando una riduzione anche rispetto ai dati dell’anno scorso (13.557). Numericamente assai meno rilevanti, ma altrettanto significative in termini di efficacia nella promozione della cultura della sicurezza, le 83 campagne informative e soprattutto i 600 incontri realizzati nel corso del 2011, attività questa in forte crescita rispetto alle cifre dello scorso anno (127 convegni e seminari). L’attività di formazione di primo livello dei lavoratori ha coinvolto 21.838 lavoratori, molto meno rispetto ai 30.928 lavoratori del 2010, perché l’attività formativa in aula è stata assegnata, dal contratto nazionale, alle Scuole edili.
La formazione specifica per gli addetti ai ponteggi, invece, sebbene con 8.027 unità coinvolte rivesta ancora notevole interesse, evidenzia una netta contrazione rispetto alle rilevazioni degli anni precedenti, ma resta sostanzialmente ai livelli del 2010 (7.870). Seguono le attività formative rivolte ad addetti al pronto soccorso, con 5.578 soggetti coinvolti e agli addetti incendi, con 3.965 unità.
Sul fronte degli altri servizi, l’attività prevalente ha riguardato i temi del vestiario e dei dispositivi di protezione individuale (Dpi), attività svolta da 25 Cpt con 45.314 lavoratori coinvolti. Seguono le visite mediche, che hanno interessato 22.565 lavoratori, gli interventi di rilevazione rumore (830) e di rilevazione vibrazioni (710). Degno di nota anche l’impegno nell’analisi e nella divulgazione del sapere in tema di sicurezza sul lavoro e prevenzione degli infortuni, con 33 pubblicazioni, 17 ricerche e 15 studi realizzati.

Imu, imprese e liberi professionisti: allarme dalla Cgia

Come chiarito nei giorni scorsi dal Governo, è stata data facoltà ai Sindaci di abbassare l’aliquota dell’Imu sui beni strumentali fino al 4%, ma anche di aumentarla sino al 10,6%. In quest’ultimo caso, gli effetti sulle tasche dei liberi professionisti, dei commercianti, degli artigiani, delle imprese industriali e degli albergatori saranno pesantissimi.
Ad affermarlo è la Cgia di Mestre portando alcuni esempi concreti: con l’applicazione dell’aliquota massima, un laboratorio artigiano si troverà a pagare un importo medio nazionale pari a 801 euro l’anno, un negozio 1.017 euro, un ufficio 2.047 euro, un capannone industriale 3.844 euro ed un albergo ben 11.722 euro. Rispetto all’eventuale applicazione dell’aliquota ordinaria (7,6‰), tutte queste attività verranno a pagare il 39,5% in più.
A livello territoriale, invece, secondo la Cgia sarà il Comune di Roma a presentare la situazione più pesante, almeno per gli uffici e i laboratori artigiani. Nel caso di un aumento dell’aliquota Imu fino al valore massimo, il gettito medio sarà pari a 5.960 euro per i primi e a 1.830 euro per i secondi.
Per i capannoni il quadro generale vedrà La Spezia a segnare il dato più preoccupante: 19.731 euro. Per i negozi, spetterà eventualmente a Cremona il record di spesa: 2.327 euro. Infine, per gli alberghi la situazione più difficile si registrerà a Bari: nell’eventualità dell’applicazione dell’aliquota al 10,6‰ il costo medio annuo di un’attività ricettiva sarà pari a 46.011 euro.
Dalla Cgia ricordano inoltre che il gettito sulla prima casa non porterà nessun vantaggio economico nelle casse comunali, mentre dalle seconde e terze case e dalle attività economiche i Sindaci incasseranno il 50%. A fronte di ciò, molti primi cittadini potrebbero essere tentati, viste le difficoltà economiche, ad applicare l’aliquota massima. “Pertanto – dichiara il segretario Giuseppe Bortolussi – ci appelliamo al senso di responsabilità dei Sindaci. Siamo consapevoli delle difficoltà economiche in cui versano la stragrande maggioranza dei Comuni, tuttavia è bene che prima di deliberare eventuali aumenti di aliquota si dimensioni l’impatto economico che queste scelte avranno sulle attività commerciali e produttive”.

lunedì 28 maggio 2012

Lloyd's Building

Londra- inghilterra

Progettista Richard Rogers
Periodo di costruzione 1979 - 1984
Tipo di costruzione
Sistema costruttivo
Contesto urbano
Stile high tech
Gigantesco complesso progettato quale sede per la più importante società di assicurazioni del mondo, il Lloyd's Building sorge nel mezzo della City di Londra, il cuore economico dell'Inghilterra. Dopo una prima selezione effettuata fra quaranta studi, l'incarico viene affidato all'architetto Richard Rogers.
Pensato per durare 50 anni, il requisito fondamentale dell'edificio era la sua versatilità nel tempo: doveva adattarsi a misure e necessità presi in tempi differenti.

Il Lloyd's Building, con il suo corpo principale rettangolare, sorge su un lotto trapezoidale: lo spazio di risulta tra i margini del lotto e la pianta centrale dell'edificio sono occupati da sei torri di servizio, ognuna delle quali accoglie ascensori, rampe di scale, impianti tecnologici e bagni, ogni blocco è accessibile dall'esterno.
La più alta fra le torri è di dodici piani, adiacente ai fabbricati più alti, mentre la più bassa è di sei e fronteggia le costruzioni più basse.
Il piano terra è occupato dagli spazi pubblici: ristorante, caffetteria, negozi, biblioteca, ecc.
L'entrata disimpegna sui sei blocchi. La grande sala delle contrattazioni, la Room, posta a quota +2.50, è collegata ai vari piani dalle scale mobili. Le funzioni dei collegamenti verticali del complesso sono assolte principalmente da dodici ascensori esterni completamente vetrati, dai quali si può ammirare una vista panoramica della città.
La struttura è progettata con la possibilità di espansioni verticali; il corpo di fabbrica principale e le torri perimetrali, sono in cemento armato.
Il corpo centrale dell'edificio, ha pilastri modulati su una maglia di 10.80x18 m, ed è racchiuso da un sistema di rivestimento a cortina indipendente, rappresentato da tre strati di vetro speciale con una intercapedine ventilata; la struttura delle torri è costituita da pilastri, travi e solette, tutti elementi prefabbricati; il rivestimento è con pannelli sandwich ignifughi in acciaio inox. Gli elementi strutturali dell'edificio, anziché restare nascosti, sono messi in evidenza come originali elementi decorativi.

La sede dei Lloyd's
è tra le opera più celebri di Richard Rogers, ed uno dei più importanti edifici in stile postmoderno costruiti a Londra dopo il 1980.
L'edificio richiede un intervento di manutenzione continua, poichè utilizza materiale tecnologico che necessita di sostituzione allorquando diviene diventa obsoleto. Per la sua predominante componente tecnologica, l'opera si colloca fra i monumenti dell'high tech britannico; questo, nonostante da una più attenta lettura dell'impianto, la volta a botte centrale risulti come un chiaro riferimento classico.

L'opera in cifre

superficie: 40.000 mq

Una casa intelligente sul lungomare di Barcellona

Sul lungomare di Barcellona dall'anno scorso campeggia in bella vista una casa che rappresenta un alto livello di innovazione nel green building e nell'efficienza energetica. Si tratta dell'Endesa Pavilion – Solar House 2.0, realizzata dal Insititute of Advanced Architecture for Catalonia (Iaac) con il supporto della compagnia energetica Endesa.
La casa è realizzata in legno, per sfruttare al meglio le sue proprietà naturali e l'alta capacità di isolamento termico che offre. Il produttore ha utilizzato sezioni modulari realizzate in fabbrica, per minimizzare lo spreco di materiale.
La più evidente caratteristica è la struttura singolare, articolata in molte mini-terrazze angolari, dotate di pannelli fotovoltaici. Le sezioni triangolari sono tutte differenti in dimensioni e in orientamento rispetto al Sole, permettendo di ottimizzare al meglio l'assorbimento dell'energia, e allo stesso tempo garantendo protezione passiva nei mesi più caldi. Le componenti solari sono realizzate tramite una tecnologia che permette di raccogliere e immagazzinare le informazioni relative ai consumi energetici dell'edificio.
In questo modo l'edificio, non accessibile al pubblico, verrà utilizzato come “banco di prova” per testare innovazioni in ambito energetico.

Per Apple 250 ettari di pannelli solari

Apple si converte al “green”. Dopo le critiche mosse da Greenpeace, che nei giorni scorsi ha accusato il colosso di Cupertino di utilizzare energia derivante dal carbone per i suoi data center, è arrivato l’annuncio ufficiale: entro la fine di quest'anno, il principale “cervellone” presente negli Stati Uniti sarà completamente alimentato a energia rinnovabile.
Gli impianti copriranno una superficie di 250 ettari e forniranno energia al data center di Maiden, nel North Carolina. Nello specifico è stimata una produzione di circa 84 milioni di kWh all'anno, grazie alla tecnologia che consente ai pannelli di seguire il corso del sole, sufficienti per garantire l'autonomia energetica del centro.
E se Maiden sarà coal-free entro la fine di quest'anno, , la prossima centrale “verde” di Apple verrà costruita a Prineville, nell'Oregon ,ed ogni kilowatt di energia necessario per realizzarla, assicura la Apple, sarà prodotto solo sfruttando fonti rinnovabili.

Pagamenti dalla Pa: appello alla Corte dei Conti

Cirino Mendola, presidente di Confindustria Finco, ha espresso in una lettera al consigliere Luigi Giampaolino, presidente della Corte dei Conti, la sua massima preoccupazione sui temi dei pagamenti tardivi della pubblica amministrazione.
Per i pagamenti tardivi della Pubblica amministrazione, che, secondo una recente stima del ministro Passera, ammonterebbero a circa 100 miliardi, la richiesta è di poter disporre, attraverso gli uffici della Corte dei Conti, un accertamento, anche a campione, volto a verificare: se i pagamenti tardivi derivano da spese decise senza la necessaria copertura; se il fenomeno deriva da distrazione di fondi già destinati; se tali ritardi derivano a loro volta da ritardi da parte delle Tesorerie a coprire gli impegni di spesa già approvati.
“In ciascuna di queste ipotesi, secondo Confindustria Finco, occorrerebbe che la Corte accertasse le responsabilità contabili e amministrative dei preposti e irrogasse le relative sanzioni sia alle amministrazioni, che non hanno ottemperato agli impegni assunti, sia ai singoli preposti, al riguardo dei quali è appena il caso di ricordare che la responsabilità è personale”.
“È, oggettivamente, non credibile l’ipotesi che 100 miliardi di euro di pagamenti tardivi derivino tutti da una generica incapienza di cassa non addebitabile ai singoli uffici della pubblica amministrazione - afferma Mendola -. I responsabili dei suddetti 100 miliardi di mancati pagamenti debbono venir responsabilizzati e sanzionati, così come lo sono stati, e pesantemente, le famiglie e i piccoli industriali con sacrifici, rinunce, fallimenti”.
Prosegue Mendola: “Ma ancora più incredibile risulta la notizia stampa che denuncia che il Tesoro è in esposto per 160 miliardi di euro a fronte di titoli derivati in circolazione per 1.624 miliardi, quindi per circa il 10% dei titoli stessi. Le due esposizioni, così, ammontano a 260 miliardi di euro all’incirca, una somma da far ‘saltare il banco’. Come è possibile che tutto ciò sia successo senza che alcuno abbia controllato la consistente progressione di questo colossale indebitamento? Auspicheremmo, su questo punto, un approfondimento della Corte”.

Certificati esecuzione lavori: novita' sul rilascio

Dal 23 maggio 2012, l’applicazione per l’emissione dei Certificati esecuzione lavori (Cel) ha una nuova funzionalità di rilascio del certificato in caso di affidamento unitario al Contraente Generale. Lo ha reso noto con un comunicato il presidente dell’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici (Avcp), Sergio Santoro.
Le istruzioni per l’utilizzo della nuova funzionalità sono riportate nel ‘manuale utente’ disponibile nella sezione Servizi del sito dell’Avcp, scaricabile a questo indirizzo.
L’utilizzo dei Cel emessi attraverso l’applicazione è finalizzato esclusivamente all’attestazione presso le Società organismo di Attestazione (Soa) del Contraente generale, degli affidatari e dei sub affidatari. Inoltre il comunicato precisa che deve essere emesso un unico Cel per l’intero affidamento, preferibilmente da aggiornare ai vari stati di avanzamento, utilizzando la funzione ‘duplica’ disponibile nell’applicazione.

Le macchine per l'edilizia aumentano le esportazioni

L'export di macchine da costruzione è cresciuto nel periodo gennaio-febbraio 2012 del 13% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente e del 2% rispetto allo scorso gennaio, per una valore che ha superato i 275 milioni di euro.
A rivelarlo è Unacea (Unione Nazionale Aziende Construction Equipment & Attachments), rielaborando i dati dell'Istat sul commercio con l'estero.
Valori in aumento si sono registrati nell’export di macchine movimento terra e di macchine stradali (entrambe in crescita del 32%), di macchine per la preparazione degli inerti (21%) e di gru a torre (+2%). Al contrario, le macchine per la perforazione calano di 19 punti percentuali, seguite dalle macchine per il calcestruzzo che flettono del 6%.
Sul fronte delle importazioni si registra una diminuzione del 9% rispetto allo stesso bimestre del 2011 a causa della perdurante crisi del mercato italiano. La bilancia commerciale del settore è in attivo di quasi 204 milioni di euro con un incremento del 23% rispetto all’attivo dei primi due mesi dell’anno scorso.

Riapre a Palermo lo storico Palazzo Branciforte

A Palermo riapre i battenti Palazzo Branciforte, storico edificio datato verso la fine del '500, di proprietà della Fondazione Banco di Sicilia, che ne ha sostenuto il restauro, firmato dall'archistar Gae Aulenti. Si tratta senza dubbio di uno dei più imponenti interventi avvenuti in tempi recenti nel centro storico.
Aulenti ha progettato il restauro rispettando gli elementi architettonici più significativi e l’originaria morfologia. La superficie lorda interessata all'intervento è pari a 5650 mq. Gli spazi più rappresentativi, a causa di vari bombardamenti avvenuti in poche diverse e di successive destinazioni d’uso, avevano perso la loro funzione originaria: in particolare la strada interna che unisce i due ingressi, il cortile principale e la scuderia al piano terra. Dopo l'acquisizione del Palazzo da parte della Fondazione nel 2005, i lavori sono stati avviati nel 2007, affiancati da un innovativo progetto architettonico, che ha inserito all’interno del Palazzo una serie di ambienti, tra cui una zona espositiva, un percorso museale, una biblioteca, una sala conferenze (Auditorium Branciforte), un ristorante, una scuola di cucina, spazi di rappresentanza e uffici per il personale.
Particolarmente significativo è stato il recupero della strada interna, ripristinata nella sua funzione originale di spazio urbano. Essa è stata liberata dagli spazi chiusi realizzati nel secondo dopoguerra, che interrompevano il cono prospettico che attraversa in senso trasversale l’edificio. Dal portone su via Bara all’Olivella si accede così adesso a una strada vera e propria, coperta solo dalla loggia centrale, che divide in due ali distinte il palazzo; percorrendola si può uscire sul lato opposto, in via Seminario Italo-Albanese, poiché grazie ai restauri è stata ripristinata anche l’antica apertura di cui si conservava solo la cornice in pietra sul fronte. La strada interna consente di raggiungere le diverse zone dell’edificio, che risultano, così, indipendenti ma direttamente collegate.
I lavori sono stati mirati a rendere lo storico edificio un prestigioso polo culturale aperto a tutti i cittadini e caratterizzato da spazi nuovi e dinamici destinati all’arte e alla cultura.
A segnare la riapertura, la significativa scelta di ospitare, dal 23 maggio, la mostra fotografica realizzata dall'Ansa su Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, inaugurata alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Sicurezza e legalita': a Catanzaro due accordi firmati per l'intera filiera edilizia

Due sono i protocolli di legalità firmati nella città di Catanzaro dal prefetto, dal Comune e dalla Provincia, con il fine di prevenire i tentativi di infiltrazione mafiosa nella filiera dell’edilizia.
Gli accordi mettono in pratica la direttiva ministeriale dello scorso 23 giungo e estendono le cautele anticriminalità organizzata a tutti livelli del settore edile, dagli esecutori ai fornitori per gli appalti delle opere pubbliche sotto soglia. Inoltre, si prevede il monitoraggio costante dei cantieri e delle imprese coinvolte nell’esecuzione dei lavori.
Comune e Provincia uniranno dunque le loro forze per estendere i controlli antimafia anche ai contratti sottosoglia, fino ad oggi non necessari perché assegnati in forme diverse dal subappalto. Negli stessi contratti compariranno le clausole legate alle informative antimafia e saranno regolamentati attraverso il protocollo, prevedendo denunce di richieste illecite, monitoraggio di subappalti, di adempimento di oneri retributivi e contributivi, di sicurezza sul lavoro e tracciabilità dei flussi finanziari.

Contratto di cantiere e green building contro la crisi

L’impatto della crisi nel settore delle costruzioni è un fenomeno ormai noto.  Secondo recenti stime, dal 2008 al 2012 il settore delle costruzioni avrà ridotto gli investimenti di oltre 24 punti percentuali tornando ai livelli di quindici anni fa. Si è inoltre registrata una forte diminuzione del numero di imprese e lavoratori e anche delle ore effettivamente lavorate che, nel corso del triennio, sono calate di circa il 25%. Complessivamente, considerando anche i settori collegati, i posti di lavoro persi nel corso della crisi sono quasi 400.000.
A ricordare i numeri della crisi nel settore dell’edilizia è stata Fillea, il sindacato degli edili Cgil, durante l'assemblea nazionale a Genova, che ha proposto la sua “ricetta” per risollevare il comparto, basandosi su una serie di ricerche commissionate all'Ires (Istituto di ricerche economiche e sociali).
Attenzione all'ambiente e alla sostenibilità e accordi con le imprese nei cantieri sono i punti fondamentali della strada anti crisi indicata da Fillea. Costruire e riqualificare in modo sostenibile implica il ricorso a tecnologie innovative e a nuovi materiali, componenti e sistemi: sistemi innovativi di generazione dell’energia (micro generazione distribuita, solar cooling, ecc), tecnologie Ict per la gestione ottimizzata dei servizi energetici, tecniche di progettazione ottimizzata, materiali innovativi (a cambiamento di fase, isolanti sotto vuoto, trasparenti ad alte prestazioni, ecc) che, oltre a consentire l’abbattimento dei consumi energetici, creano anche nuova occupazione e la domanda di nuove professionalità.
La seconda via indicata da Fillea riguarda la riorganizzazione, in termini contrattuali, dei cantieri. Innanzitutto, nella singola azienda, così come sul cantiere - dove di norma operano più aziende -, si trovano a convivere figure professionali con diversi Ccnl. Da ciò conseguono – secondo il sindacato degli edili - una eccessiva frammentazione dei trattamenti contrattuali, nonché una scomposizione e deresponsabilizzazione del datore di lavoro, cui fa capo il lavoro nei cantieri. Emerge inoltre la difficoltà del sindacato a rappresentare e ricomporre unitariamente le nuove esigenze che maturano all’interno delle singole aziende e del cantiere.
Ecco allora la proposta: pensare a un contratto di cantiere come modello di innovazione, dove il cantiere possa diventare l'unità produttiva che porta a livello decentrato il contratto nazionale, con una larga base di diritti comuni e clausole sociali, “finestre” e deroghe che consentano adattamenti specifici per chi fa capo a altri Ccnl. Il ruolo primario del contratto nazionale del lavoro - sottolinea Fillea - è indiscutibile, ma dovrebbe affiancarsi a un decentramento contrattuale controllato.

Edilizia abusiva: Napoli vieta tutti i condoni

Ogni iniziativa che possa riaprire o proporre nuovi provvedimenti legislativi di condono o di sanatoria edilizia, di sospensione o revoca delle demolizioni degli immobili abusivamente edificati fuori dai limiti ammessi dalla legge statale e regionale sarà respinta: è stata così approvata dalla Giunta comunale di Napoli la delibera proposta dagli assessori Luigi De Falco (Urbanistica) e Alberto Lucarelli (Beni Comuni e Democrazia partecipativa)
La decisione conferma la strada intrapresa dall'amministrazione comunale per contrastare l'abusivismo edilizio, che in Campania raggiunge dimensioni significative: 70mila case abusive stimate, con una media di 6mila case illegali costruite l'anno, secondo la stima di Legambiente, che dal 1998 ha emesso 3.479 ordinanze di demolizione. Secondo l'associazione, delle 32.176 ordinanze di demolizione nei comuni di Salerno e Napoli, solo 669 sono state eseguite (il 2%).
Una mossa, quella del Comune, che vuole difendere “il territorio come bene comune, irrinunciabile, da tutelare per le future generazioni, utilizzando lo strumento della pianificazione urbanistica partecipata e condivisa qual è quella vigente nel territorio comunale di Napoli”, come spiega Lucarelli. E che la cultura della salvaguardia passi dalla condivisione lo ribadisce anche De Falco, invocando “una continua informazione alla cittadinanza sui vari aspetti sia ambientali che gestionali riguardanti il territorio, e un'attività di sensibilizzazione rivolta anche agli studenti napoletani”.
Sono 76.558 le domande di condono presentate al governo Berlusconi. Sommate alla sanatoria Craxi-Nicolazzi (106.878 domande) si arriva a un totale di 183.436 richieste, delle quali è stato accolto solo il 9% (pari a 17.508), e respinto lo 0,8% (16.622), mentre le restanti sono in fase di accertamento. Con la decisione del Consiglio Comunale si potrà ora fronteggiare, ai sensi degli articoli 5, 114, 117 e 118 della Costituzione, “tutte quelle attività lesive dei principi costituzionali riconducibili alla tutela del territorio e alla dignità umana”, ricorda ancora Lucarelli.

sabato 26 maggio 2012

Linux Mint 13 “Maya” released! DOWNLOAD ISO

The team is proud to announce the release of Linux Mint 13 “Maya”.
Available in two editions, Linux Mint 13 features the choice between a productive, stable and mature MATE 1.2 desktop and the brand new modern-looking and exciting Cinnamon 1.4. These two desktops are among the best available, they’re perfectly integrated within Linux Mint and represent great alternatives to Gnome 2 users. Linux Mint 13 is also an LTS (Long Term Support) release and it will be supported until April 2017.

MATE EditionCinnamon Edition

New features at a glance:
For a complete overview and to see screenshots of the new features, visit: “What’s new in Linux Mint 13“.
Important info:
  • Boot hangs on systems with b43 wireless cards
  • 64-bit only for Mint4win
  • Windows popping behind the installer in MATE edition
  • Desktop icons in Cinnamon
Make sure to read the “Release Notes” to be aware of important info or known issues related to this release.
System requirements:
  • x86 processor (Linux Mint 64-bit requires a 64-bit processor. Linux Mint 32-bit works on both 32-bit and 64-bit processors).
  • 512 MB RAM (1GB recommended for a comfortable usage).
  • 5 GB of disk space
  • Graphics card capable of 800×600 resolution
  • CD/DVD drive or USB port
Upgrade instructions:
  • To upgrade from a previous version of Linux Mint follow these instructions.
  • To upgrade from the RC release, simply apply any level 1 and 2 updates (if any) available in the Update Manager.
Download:
Md5 sum:
  • MATE 32-bit: 43ca0be4501b9d1a46fea25ec2cd556e
  • MATE 64-bit: 2d84f671ad77a8019dfa6e1d00572d82
  • Cinnamon 32-bit: 913fd6c76730dac0aff87d565cbdb737
  • Cinnamon 64-bit: e0f3dbee947630d1eada01a3583d3b96
Torrents:
HTTP Mirrors for the MATE 32-bit DVD ISO:
HTTP Mirrors for the MATE 64-bit DVD ISO:
HTTP Mirrors for the Cinnamon 32-bit DVD ISO:
HTTP Mirrors for the Cinnamon 64-bit DVD ISO:
Alternative downloads:
No-codecs images:
Distributors and magazines in Japan, USA and countries where distributing media codecs is problematic can use the “No Codecs” ISO images. These images are available for both the MATE and Cinnamon editions, in 32-bit and 64-bit at the following address:
http://www.linuxmint.com/download.php
OEM images:
Manufacturers can pre-install Linux Mint on their computers using the OEM installation images. These images will be made available next week, for both the MATE and Cinnamon edition in 64-bit at the following address:
http://www.linuxmint.com/download.php
700MB CD images:
Because of the size of the content, and the fact that a vast majority of systems nowadays can either boot from DVDs or from USB, Linux Mint no longer provides images which fit in 700MB CDs. It is however possible and easy to to modify ISO images. By removing packages such as Java, Mono, LibreOffice, Gimp..etc.. Linux Mint ISOs can be made to fit within 700MB. For instructions on how to remaster the Linux Mint ISOs, please read the following tutorial:
http://community.linuxmint.com/tutorial/view/918