Dopo essere stata la regina incontrastata dei giochi di calcio nella
scorsa generazione, nell'ultimo decennio la serie di Konami Pro
Evolution Soccer ha perso molto del suo smalto a causa della perdita di
licenze, scarsa capacità di rinnovamento e crescita esponenziale della
concorrenza. Ogni anno le dichiarazioni e le promesse di rinnovamento
davano fiducia ai fan, puntualmente delusi poi dal solito prodotto
finale poco convincente ed al di sotto di concorrenza e standard
promessi. Le solite promesse annuali davano sempre meno fiducia ai fan
ormai rassegnati, fino alla discreta riuscita del penultimo capitolo
uscito lo scorso anno, ed al recente stravolgimento deciso per il nuovo
PES 2014.
La parola d'ordine era rivoluzione. Via quindi il vecchio motore
grafico in favore di quello nuovo messo a punto dallo studio di Hideo
Kojima per le attuali e nuove console, il FOX Engine. Ma un motore
creato principalmente per il nuovo Metal Gear può adattarsi ad un gioco
di calcio? Sarà abbastanza versatile? La risposta è sotto gli occhi di
tutti e si chiama
PES 2014.
Avviando il gioco dopo il logo arriva subito la prima, spiazzante
sorpresa: la celebre Nessun Dorma ci accoglie nella schermata
principale. Un inizio particolare e bizzarro ed un sicuro omaggio alla
nostra terra e cultura, molto apprezzata dal popolo nipponico. Da
vecchio cultore non mi trovavo così sorpreso dai tempi del mitico J
League Victory Goal '97 per Sega Saturn. In quel gioco l'omaggio al
nostro paese era vistoso, con un telecronista giapponese che commentava
nella sua lingua ma anche in italiano, affiancato dalla spalla italiana
trapiantanta nel paese del sol levante, tale Panzetta Girolamo. Il gioco
era uno spasso, un vero must. Il menu è disegnato in puro stile sito
web, con la finta freccia puntatore che però non funziona tipo mouse ma
si sposta di blocco in blocco risultando anche un tantino lenta. Questo,
oltre al laterale adibito per opzioni e statistiche, offre al centro un
menu partita che permette di giocare una esibizione, una partita veloce
online, entrare in sala di attesa per una amichevole o guardare una
partita. Il menu Mondo Calciatore ci consente di cominciare un
campionato come calciatore o come allenatore, diventare un mito (anche
nei panni di un portiere) o cominciare un master anche online. Il menu
Competizione ci permette di partecipare a diversi campionati e tornei
come la Champions League, Europa League e Libertadores, coppe nazionali e
competizioni online. La quarta opzione del menu è decisamente
importante per apprezzare appieno il nuovo titolo Konami ed è
l'Allenamento: qui, grazie ad una serie di sfide si possono imparare
comandi di gioco base ed avanzati oppure affrontare allenamenti liberi.
L'ultima opzione è quella di modifica, ed ogni fan di PES sa sicuramente
di cosa parlo e ne conosce bene l'importanza. Da sempre, almeno una
volta nella vita, ogni giocatore della serie ha provato a modificare un
logo, un calciatore, una squadra od uno stemma. Con la dovuta pazienza
ed una capacità fuori dal comune è da qui che nascono i famosi FO (File
Option) di PES. Se c'è una cosa che davvero fa arrabbiare tutti, questa è
la scarsa attenzione dei programmatori nell'aggiornare post-lancio le
rose delle squadre, i volti di molti giocatori e la mancanza di molte,
troppe licenze che da anni penalizzano il gioco Konami. Per questo i FO
da tempo sono la vera ragione che mette d'accordo e riunisce la comunity
di PES, cercando di rendere più godibile una serie da troppo tempo in
difficoltà.
Pad alla mano si notano sin da subito le differenze con la precedente
edizione: il ritmo indiavolato stranamente inserito dai programmatori
dopo la demo dello scorso anno ha lasciato il posto ad azioni ragionate
che tendono a somigliare al vero calcio giocato. Passare la palla,
fintare, aprire il gioco ed aspettare sovrapposizioni senza farsi
prendere dalla foga di segnare è diventata la funzione primaria ed il
segreto per avere successo in
PES 2014.
Il tasto dello sprint diventa utile per qualche sgroppata occasionale
di un terzino offensivo o per un dribbling di un giocatore forte ma mai
necessario; abusandone non andremo lontano ed otterremo solo maggiore
stanchezza accumulata (se attiveremo l'apposita opzione) ed una
moltitudine di contrasti persi. Il deciso cambio di ritmo mi ha
costretto per la prima volta in un gioco di calcio ad aumentare la
durata dell'incontro, portandola dai soliti cinque minuti a dieci. Così
facendo ho trovato molto più gusto nel disputare gli incontri, vincerli
ma anche perderli, ma senza avere mai la sensazione di non averci
provato che mi lasciava la durata default.
Tra le novità che spostano l'asticella più dalla parte simulativa c'è da
menzionare le tecnologie chiamate "Trueball" e "M.A.S.S.". La prima
riesce a darci una buona sensazione di pallone al centro del gioco
staccandolo quasi definitivamente dai movimenti dei giocatori in campo.
Questo fa si che finte, cambi di direzione e tagli in diagonale od al
limite del vertice del campo siano maggiormente controllabili dal
portatore di palla che, come nel calcio vero sarà anche più soggetto ad
errore. I famosi binari, vero demone della serie Konami sembrano essere
quasi spariti, anche se non completamente eliminati. Giocando in semi
assistito od in manuale (vera sfida ma anche vero vanto per un campione
di PES) le cose migliorano ancora, ma preparatevi ad un lungo
apprendistato. Per molti ma non per tutti. La seconda tecnologia,
"M.A.S.S.", cerca di simulare la fisicità dei giocatori: se preso a
spallate da un difensore massiccio, un attaccante veloce perderà
l'equilibrio e la cosa accadrà spesso. Anche quando non dovrebbe
accadere, ma di questa cosa ne parlai nell'hands-on di qualche tempo fa e
le cose non sono migliorate. Purtroppo si ha sempre la sensazione che
un lento difensore, anche se in ritardo di cinque, metri riesca a
recuperare su una guizzante ala lanciata in un uno contro uno col
portiere.
Se dal lato videoludico le cose sembrano cambiate molto, posso
tranquillamente affermare che il contorno fa sì che le cose migliorino
ancora. Oltre alle solite statistiche di forma fisica dei giocatori ora è
presente anche la simulazione dello stato mentale. Questo può variare
anche durante la partita: se giochiamo bene tutta la squadra ci
accompagnerà verso il gol, il boato del pubblico si farà sempre più
fragoroso e le statistiche migliorano. Quando accade il contrario
preparatevi invece ad innalzare veri e propri fortini davanti alla
difesa perchè gli avversari arriveranno da tutte le parti ed i tifosi
avversari sapranno come incoraggiare la loro squadra. Il tutto funziona
abbastanza bene e dona a
PES 2014 un
tocco di classe niente male, che rende ogni partita veramente diversa.
Degno di nota poi l'apporto del pubblico nelle entrate in campo delle
partite più importanti: fumogeni e qualche coreografia uniti a stacchi
di regia importanti donano al nuovo PES un tocco televisivo che mancava.
Amore
Il bello del FOX Engine
-
PES 2014
può essere considerato come un nuovo anno zero della serie. Seppur alla
fine della generazione attuale, Konami si è finalmente impegnata a
cambiare alla radice la sua serie, adottando il nuovo motore grafico
preso in prestito dallo studio di Hideo Kojima. Inutile dire che il
passo avanti è stato fatto ed è pure grande: i modelli risultano più
proporzionati, le animazioni migliorate, la definizione aumentata e le
luci molto più presenti e dominanti. A giovarne sono il colpo d'occhio
generale (visibile soprattutto nei replay e nelle visuali ravvicinate
con maglie dettagliate e calciatori verosimili) e gli stadi.
Personalmente amo rivedere nei replay la preparazione di un tiro ed il
movimento del piede di appoggio che va a posizionarsi in modo verosimile
accanto alla sfera. Tutta la modellazione del calciatore è perfetta, la
maglia riprodotta fedelmente e lo stadio di contorno fantastico.
Chiudono le magnifiche esultanze con vena giugulare in bella vista e
sudore presente in abbondanza.
Come allo stadio
- La cosa che più
impressiona in PES è il boato del pubblico, così ben riprodotto che
nessun titolo calcistico è in grado di rivaleggiare. Ad ogni fallo,
tiro, azione pericolosa o parata il pubblico virtuale accompagna molto
bene tutte le azioni e la telecronaca del puntuale Pardo (spalleggiato
da Marchegiani) è sempre ottima. Certo, a volte qualche frase esce a
sproposito tipo dopo una spazzata in fallo laterale, ma questa non è di
certo colpa del buon Pierluigi che sottolinea con la solita enfasi tutte
le azioni presenti nel testo della telecronaca.
Spettacolarizzazione del calcio
- Per la
prima volta nella serie, Konami ha voluto puntare su quello che viene
definito contorno: già dall'entrata in campo dei calciatori, il
giocatore avverte la tensione della partita grazie ai sapienti stacchi
in puro stile Sky del regista virtuale su calciatori, stadio e
coreografie dei tifosi. Un po' deludente il fatto che queste siano
presenti solo per poche squadre ed avvengano in partite importanti e non
in quelle definite di cartello.
Azione ragionata, ritmo più sostenibile
-
Rispetto alla scorsa edizione la velocità generale del nuovo PES è stata
leggermente diminuita, questo ha permesso agli sviluppatori di inserire
più routine simulative come Trueball e MASS rendendo le partite più
reali, ragionate e combattute. Importante fare passaggi in attesa di
inserimenti, aprire le difese e dribblare.
Multiplayer in locale
- La cosa che ho
sempre adorato in PES, il multiplayer contro uno o più amici. Ci sono
dei giochi che riescono a trasformare amici in nemici agguerriti nel
tempo di una sola partita e PES è sempre stato uno di questi. Da vecchio
nostalgico
PES 2014 mi ha fatto tornare ai tempi del vecchio mostro Winning Eleven come mai accaduto in questa generazione.
Tattica, tattica, tattica
- Ogni stratega del calcio dà molta soddisfazione in
PES 2014.
Ogni cosa è modificabile, ogni azione del calcio è replicabile con
molta pratica ed è importante preparare schemi predefiniti da adottare a
partita in corso. Tramite la pressione di un tasto è possibile cambiare
fra tre schemi precedentemente scelti e personalizzati in tempo reale,
mentre se siete amanti del rischio potrete chiamare un fuorigioco
mandando avanti la linea di difesa.
Odio
Il brutto del FOX Engine
- Ed eccoci ad elencare qualche pecca del nuovo motore. Le
compenetrazioni tanto criticate in sede di anteprima non sono scomparse,
mentre la definizione generale mi è sembrata peggiore anche della
versione demo. Durante le partite in notturna ed usando una visuale
lontana (anche la standard) ho avvertito parecchie volte qualche limite
di programmazione (non azzarderei a scrivere limite del motore), il FOX
tende ad "impastare" i volti dei giocatori in corsa rendendoli tutti
simili, mentre i numeri sulle maglie a volte risultano quasi spalmati
perchè i colori tendono ad uniformarsi con le maglie.
Volti, anno zero
- In
PES 2014
troviamo un reset generale anche sui volti dei calciatori. Quelli
modellati sui calciatori reali sono strepitosi: Totti, De Rossi, Pirlo,
Buffon, Ribery, Ronaldo e molti altri sono impressionanti. Ma le
mancanze sono davvero troppe e la cosa mi ha convinto ad inserire la
voce dei volti nella sezione Odio. Vedere Balzaretti moro e Hamsik e
Marchisio creati senza un modello originale stona non poco. Soprattutto
in una serie famosa per la cura quasi maniacale per questi dettagli
com'è stata PES finora. Konami ha già fatto sapere di essere al lavoro
su una corposa patch ma al momento tutto tace, e come vedrete elencato
di seguito questa non sarebbe nemmeno troppo primaria considerando altre
magagne ben maggiori.
Effetti atmosferici
- Inutile aggiungere parole, in
PES 2014
si gioca di giorno e di notte e solo col bel tempo. Il cambio di engine
unito al poco tempo avuto per rilasciare il gioco ha fatto partorire a
Konami un gioco senza pioggia e neve. La programmazione della
simulazione fisica di palla e giocatori con diverse condizioni
climatiche evidentemente necessitava di maggior tempo e Konami ha dovuto
fare una scelta dolorosa.
Online, questo sconosciuto
-
PES 2014
è un gioco di calcio e come tale dovrebbe, e sottolineo dovrebbe, avere
una componente online fortissima, ed almeno in teoria ce l'ha. Le
modalità ci sono, ha una buonissima Master League con diversi campionati
molto diversi da affrontare, una forte community pronta a sfornare file
options, sfide anche amichevoli che ne innalzerebbero di molto la
longevità. Ed invece, una volta inserito il famoso online pass ho
trovato partite poco godibili, grande lag (ritardo nell'esecuzione dei
comandi), scatti, rallentamenti ed uscite improvvise dalle partite.
Chiude questo triste paragrafo il famoso File Dati rilasciato da Konami
all'uscita del gioco, che impiega anche ore a scaricarsi e poi risulta
danneggiato. Arrivato ad oggi, ancora non sono riuscito a scaricarlo e
Konami non sembra nemmeno troppo indaffarata a sistemarlo. No, lei è
impegnata a sviluppare l'inutile (visto l'online odierno) modalità 11 vs
11. Ho una connessione 8 MB che mi fa giocare benissimo a tutti i
giochi con un online code decente, non credo di essere io la fonte del
problema purtroppo.
Tiriamo le somme
Sono molto combattuto,
dopo decine e decine di recensioni mai nessun gioco mi ha fatto arrivare
fin qui con un dubbio così grande per il voto finale. Quello che posso
sperare è che ognuno di voi abbia la pazienza di leggere tutta la
recensione e non giudicarla dal solo voto. Finita la premessa, devo dire
che giocato da solo o in locale
PES 2014
è il gioco di calcio che più mi ha catturato in questa generazione, ma
poi arrivano i difetti e le magagne che ogni buon beta tester avrebbe
dovuto bloccare e bocciare, anche al costo di ritardarne l'uscita. Non è
possibile perdere anche un'ora per scaricare un file ufficiale
segnalato ad ogni avvio e trovarsi un messaggio di errore e file
danneggiato. Mi ci sono divertito e mi ci sto divertendo ancora, ma
avrei preferito un anno di stop per trovare nel 2014 un PES completo.
L'anno zero c'è stato e si vede, ma così si spendono 70 euro per un
gioco castrato che dà la sensazione di essere incompleto. Fossi stato in
Konami, per onestà lo avrei fatto uscire a prezzo budget e no, non
voglio sempre aspettare patch incredibili o FO di utenti appassionati e
volenterosi che non sono nemmeno a libro paga di Konami.
7.7
Nessun commento:
Posta un commento