“Un marchio Italia per le costruzioni”, che garantisca un edificio costruito in qualsiasi parte del mondo, ma progettato e realizzato nel nostro paese. È questa la proposta lanciata dal presidente di Federcostruzioni e di Ance, Paolo Buzzetti, nel corso del convegno “Il mercato mondiale delle costruzioni. Le opportunità per il sistema imprenditoriale italiano”, che si è tenuto il 26 settembre scorso a Roma.
“È un sogno che vorrei realizzare – ha dichiarato Buzzetti –. Un sogno che potrebbe dare nuova linfa vitale al mercato. Vi sono Paesi dove la contrazione del mercato è significativa, come in Italia, e ve ne sono altri dove il ruolo dell’edilizia per lo sviluppo economico e sociale resta fondamentale e dove si registrano tassi significativi di crescita degli investimenti. È qui che bisogna puntare ma senza rinunciare alla qualità e alla capacità dell’imprenditoria del settore italiano delle costruzioni, riconosciute in tutto il mondo”.
L’incontro ha anche fornito l’occasione per presentare l’indagine, promossa da Federcostruzioni e Made e realizzata dal Cresme, che delinea un quadro preciso delle opportunità dove le imprese italiane possono operare.
In termini generali il mercato mondiale delle costruzioni ha investito nel 2011 circa 5.570 miliardi di euro, un contributo che ammonta oggi a poco più dell’11% del Pil. Il centro del mondo delle costruzioni si sposta sempre di più verso oriente, soprattutto per la forte crescita di Cina e India.
I 5.570 miliardi di investimenti sono rappresentati per il 33,7% dai lavori in edilizia residenziale (1.880 miliardi); per il 34% per opere infrastrutturali (1.887 miliardi); per il restante 32,4% dagli edifici non residenziali (1.803 miliardi).
Le forti esigenze di infrastrutture di base caratterizzano, ad esempio, le costruzioni in Africa, mentre il settore residenziale rimane il principale destinatario delle risorse nell’Europa Occidentale, mentre gli investimenti in edilizia non residenziale caratterizzano le economie più dinamiche e molte economie emergenti.
Nessun commento:
Posta un commento