Edward Snowden ritiene di aver vinto. È
soddisfatto del terremoto che ha causato con le sue rivelazioni sul
programma di massiccia sorveglianza elettronica realizzato dalla
National Security Agency, la Nsa. “Per me, in termini di soddisfazione personale, la missione è già compiuta“, ha detto in una lunga intervista al Washington Post. “Io
ho già vinto. Da quando i giornalisti sono stati in grado di scrivere,
tutto ciò che ho tentato di fare si è concretizzato. Perchè io non
volevo cambiare la società. Io volevo dare la possibilità alla società
di decidere se cambiare se stessa“, ha affermato la cosiddetta talpa del Datagate.
Dopo mesi di rivelazioni Snowden ha affermato che “il giuramento di fedeltà non è un giuramento di segretezza”, perchè “è un giuramento alla Costituzione”. “È un giuramento che ho mantenuto, e che Keith Alexander e James Clapper no“, ha aggiunto, riferendosi al direttore della National Security Agency e al direttore della National Intelligence. “Io
non sto cercando di demolire la Nsa, io sto lavorando per
migliorarla…Sto ancora oggi lavorando per la Nsa. Loro sono gli unici
che non se ne sono accorti”, ha detto. Ogni giorno, a Mosca,
continua a seguire gli sviluppi del dibattito che ha innescato, che ha
raggiunto il Congresso e le cancellerie dei maggiori Paesi del mondo, ha
affermato.
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