Mentre a Napoli è pronto il “Regolamento per il condono dei grandi abusi” – non un nuovo condono ma quello già esistente, con l’aggiunta del nuovo regolamento - che, per difetto, conterebbe 10mila casi concentrati nelle aree dei Campi Flegrei, Parco delle Colline, Posillipo, Agnano e i Camaldoli, un approfondimento del Sole 24 Ore svela i ritardi accumulati dai Comuni italiani negli ultimi 27 anni. Ossia dal condono del 1985, seguito da quelli del 1995 e 2003.
A Meta di Sorrento l'arretrato arriva a superare il 90% mentre a Roma sono 210mila le pratiche ancora aperte, il 37% circa delle oltre 570mila presentate nelle tre sanatorie. Per velocizzare le procedure il Comune ha affidato a una sua società in house la gestione delle istruttorie: ma da gennaio ad aprile 2012 sono state esaminate circa 2mila pratiche al mese, contro le 40mila l'anno previste dal contratto.
A Bari le pratiche in arretrato sono 7.600, il 22% del circa totale, ma 800 del condono del 1994, affidate a tecnici esterni, non sono ancora rientrate. Esempio virtuoso è Bologna, che ha chiuso tutte le 63.806 pratiche, incassando 5.784.320 euro dalla sanatoria del 1985, 7.995.000 da quella del 1995 e 3 milioni da quella del 2003.
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