Per la prima volta dal 2000 l'Autostadt di Wolfsburg, il “parco dei divertimenti” dell'automobile nel nord della Germania, aggiunge un nuovo padiglione a quelli già presenti del Volkswagen Group, ovvero Bentley, Lamborghini, Audi, Seat e Škoda.
È il padiglione Porsche, massima celebrazione dell'acquisizione da 4,5 miliardi di euro da parte del colosso automobilistico tedesco, avviata nel 2008 e conclusasi ufficialmente nei mesi scorsi.
L'importanza dell'operazione è riversata in ogni dettaglio della progettazione, fin dalla sua collocazione, sull'asse centrale del parco tematico simmetricamente al padiglione Volkswagen. La struttura, dalla forma armoniosa e organica, ospita 400mq di spazio adibito a mostre e presentazioni.
Progettato dal prestigioso studio Henn, il padiglione articola linee curve e piegature che traggono ispirazione dal brand image di Porsche. Lo spirito sportivo delle autovetture viene trasferito nella scelta di un design fluido e omogeneo, che evoca la corsa. Richiamandosi alla tecnica del telaio monoscocca impiegata nell'industria automobilistica e aerospaziale, il guscio dell'edificio è progettato facendo prevalere linee leggere in grado allo stesso tempo di reggere pesi importanti. Per la sua realizzazione è stato impiegato un rivestimento formato da 620 fogli di acciaio inossidabile con nervature saldate.
L'ingresso del padiglione, che si affaccia sul lago del parco, è racchiuso da un tetto sospeso e asimmetrico, omogeneo rispetto alle linee predominanti nel resto della struttura ma allo stesso tempo dotato di una sua autonomia acustica e luminosa: l'effetto è quello di una “piazzetta” ombreggiata in grado di ospitare un centinaio di visitatori. Quest'ultima area esterna, tra alberi e corsi d'acqua, è stata progettata dallo studio Wes, insieme alle connessioni con il resto del parco.
Entrati nel padiglione, le normali percezioni spaziali vengono messe in corto circuito: lo spazio si apre e, grazie a una serie di rampe dalla forma ellittica, lo sguardo del visitatore viene condotto ai piani inferiori lungo l'esposizione delle automobili, in un percorso – progettato da hg merz architekten museumsgestalter – che articola evoluzione ingegneristica e progettuale ribadendo lo spirito orientato al futuro dell'azienda. Non è un caso che il punto di partenza dell'esposizione sia la Porsche Originale, una 356 No.1 costruita nel 1948.
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