Sebbene la casa di proprietà continui a rappresentare uno dei desideri principali degli italiani, la crisi economica costringe a modificare le scelte: non più un’abitazione da comprare ma un immobile da affittare. È questo uno dei punti salienti dell’analisi di Immobiliare.it sull’andamento del mercato immobiliare nei primi sei mesi del 2012, che mostra come la domanda di case in affitto sia aumentata con un ritmo doppio rispetto a quello delle abitazioni in vendita.
Le domande di compravendita di immobili segnano un andamento positivo, con un incremento totale della domanda del 10%. Un dato di per sé positivo ma che subisce un ridimensionamento se posto a confronto con l’aumento, quasi due volte tanto, delle richieste di case in affitto. Analogo andamento sul lato delle offerte: aumentano le case messe in vendita, che segnano un +9%, ma anche in questo caso il dato perde forza se messo a confronto con quello delle abitazioni proposte in locazione, che registra un +16%.
Un’altra importante evidenza dell’analisi è costituito dal prezzo di vendita delle case, diminuito del 2,7% nei principali capoluoghi del nostro Paese. Sebbene sia un fenomeno diffuso in tutta la penisola, la situazione peggiore si registra nelle regioni meridionali e nelle isole: in Sardegna, ad esempio i prezzi sono scesi quasi del 7%, in Puglia e Basilicata la caduta si aggira intorno al 4%.
Ma anche al Nord alcune regioni vedono un calo che supera il 5% tranne Valle d’Aosta e in Trentino dove si rilevano anche dei risultati positivi. La situazione appare migliore nelle zone centrali: qui le diminuzioni si fermano all’1,1%, con l’eccezione abruzzese che registra risultati in crescita in tutte le province, caso unico a livello nazionale.
Analizzando i dati invece alla luce delle dimensioni delle città, nei centri con oltre 250mila abitanti, si osserva un calo dei costi delle case mediamente più importante, intorno al 3,4%, mentre nei centri piccoli la flessione è stata dell’1,5%.
Immobiliare.it rileva che le città dove si sono registrate diminuzioni maggiori sono state: Venezia (-8%), Palermo (-7,5%). Resistono abbastanza Roma e Milano che segnano meno 1 e meno 1,9 per cento.
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