I fenomeni di liquefazione sono stati osservati in tutto il mondo a seguito di forti terremoti, dall’Alaska (nel 1964) alla Turchia (nel 1999) ed alcuni fenomeni sono documentati nella figura 1.
Figura 1: esempi di liquefazioni tratti da De Martini et al., 2012 in stampa
a) le macchie chiare corrispondono a vulcani di sabbia generati durante la sequenza sismica del 1810-1811 nella zona di New Madrid, Missouri, USA (Foto di S.F. Obermeier); b) vulcani di sabbia in un campo coltivato dopo il terremoto del 1979 nella Imperial Valley, California, USA; c) cedimento di un edificio dovuto a fenomeni di liquefazione prodotti dal terremoto del 1999 in Turchia (foto di A. Tertulliani); d) cedimento di numerosi edifici dovuto a fenomeni di liquefazione prodotti dal terremoto del 1964 in Giappone (foto della Collezione K.V. Steinbrugge)
Anche in Italia sono stati riportati fenomeni di liquefazione a seguito di forti eventi sismici come in occasione del terremoto del 1915 nella piana del Fucino, del 1980 in Irpinia sino all’ultimo terremoto avvenuto a L’Aquila nel 2009, dove vulcani di sabbia liquefatta sono comparsi nella piana del fiume Aterno. Anche in occasione del terremoto del 20 maggio 2012 numerosi fenomeni di liquefazione hanno interessato larghe porzioni della Pianura Padana (figura 2).
Figura 2: foto di un fenomeno di liquefazione nelle campagne di San Carlo avvenuto a seguito del terremoto del 20 maggio 2012; si noti come i vulcanetti di sabbia siano allineati lungo una frattura e come la sabbia abbia ricoperto le coltivazioni con uno spessore di circa 30 cm (foto del Gruppo Emergeo, http://portale.ingv.it/real-time-monitoring/emergeo)
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