“Molti contribuenti pagheranno il saldo Imu su valori imponibili superiori a quelli di mercato degli immobili”. È quanto ha dichiarato il presidente di Assoedilizia e vice presidente di Confedilizia Achille Colombo Clerici, sottolineando come i valori immobiliari siano calati in questi tre anni e continuino a calare, “ma il catasto non ne tiene conto”.
Come risultato, secondo Clerici, “coloro che hanno avuto attribuzioni di rendite catastali negli ultimi anni finiscono per pagare le imposte su valori superiori a quelli di mercato. Si tratta di tutti i contribuenti – continua il presidente di Assoedilizia - che hanno eseguito lavori di manutenzione straordinaria e di ristrutturazione sugli immobili in proprietà, di coloro che hanno subito accertamenti a seguito delle revisioni catastali per microzone, di coloro che hanno acquistato immobili di nuova costruzione”.
“In tutti questi casi, e sono milioni, il Catasto ha proceduto imperterrito sulla base della ‘memoria storica’ dei valori catastali – afferma Clerici -, che risale a periodi in cui i prezzi erano continuamente crescenti. Revisioni al ribasso il sistema catastale non ne attua mai”.
Non solo. Secondo Assoedilizia, il decreto Salva Italia ha introdotto per l’Imu anticipata coefficienti moltiplicatori delle rendite che comportano un innalzamento del valore imponibile, fino a più 60% di quello base. Questa è la vera iniquità e la vera
“Perché la perequazione catastale non va attuata innalzando le rendite più basse, e fino ad allora il massacro per le rendite più alte, trattate alla stregua delle prime – conclude Clerici-, ma subito riducendo congruamente il carico fiscale gravante sulle rendite più alte”.
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