“Il tema dell’edilizia scolastica deve essere considerato una emergenza nazionale e come tale affrontato. Va ribadita le necessità che le spese per l’edilizia siano escluse da patto di stabilità”. È quanto sostiene l’Associazione nazionale comuni italiani (Anci) che nel giorno di riapertura delle aule scolastiche nella maggior parte delle regioni rilancia alcune richieste al Governo.
Secondo l’Anci, è necessario un maggiore coordinamento dei programmi nazionali, finalizzato a un più efficace impiego delle risorse, soprattutto se ridotte come nella fase attuale, e al miglior utilizzo delle strutture, la predisposizione di un nuovo piano nazionale di durata pluriennale che consenta una programmazione nel tempo degli interventi di risanamento, messa in sicurezza e rinnovo dell’edilizia scolastica, favorendo anche la ripartenza delle economie locali.
Infine, Comuni e Province devono essere i destinatari diretti dei finanziamenti statali, al fine di consentire un più rapido impiego delle risorse ed è opportuno il completamento dell’anagrafe dell’edilizia scolastica.
L’associazione fornisce anche un quadro della situazione degli investimenti. Del miliardo di euro di fondi Cipe stanziati nel 2009 per la messa in sicurezza delle scuole, tolta la parte destinata all’emergenza Abruzzo, restano 760 milioni di euro circa - che dovevano essere utilizzati attraverso due piani stralcio -, di questi solo 161 milioni di euro sono stati effettivamente assegnati e quasi totalmente impegnati.
La mancata assegnazione delle altre risorse preventivate ha impedito di effettuare gli interventi programmati. A 200 milioni di euro ammontano le risorse previste nel 2012, sia per la costruzione di nuovi edifici che per la messa in sicurezza; una parte di queste è stata assegnata per la ricostruzione delle scuole colpite dal recente sisma; 115 milioni di euro serviranno per mettere in sicurezza le scuole individuate nella risoluzione Alfano, ma si è in attesa di conoscere le modalità di assegnazione.
Infine il piano di coesione territoriale, che interessa le quattro Regioni del Mezzogiorno dell’obiettivo 1, prevede anche interventi sugli edifici scolastici. “È evidente – sostiene l’Anci - che le risorse messe in campo non sono assolutamente sufficienti e, soprattutto, rispetto agli annunci le risorse che arrivano ai Comuni sono esigue e giungono con lentezza”.
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