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giovedì 20 settembre 2012
Nuovi limiti per il piombo nei gioielli
L'uso del piombo nei gioielli deve essere limitato. Con regolamento pubblicato sulla Gazzetta ufficiale europea di oggi l'Ue rivede i limiti dell'utilizzo della sostanza e modifica il regolamento Reach (1907/2006).
Il regolamento del 2006 prevede che, se uno Stato membro ritenga che la fabbricazione, l'immissione sul mercato o l'uso di una sostanza, in una miscela o in un articolo comporti un rischio per la salute umana, per l'ambiente e che richieda un'azione, esso possa predisporre un fascicolo comunicando la propria intenzione all'Agenzia europea delle sostanze chimiche.
Nel 2010 la Francia ha presentato all'Agenzia un fascicolo al fine di avviare una procedura di restrizione. Le informazioni hanno dimostrato che, vista la loro abitudine di mettere gli oggetti in bocca, i bambini - specialmente quelli di età inferiore ai 36 mesi - possono essere ripetutamente esposti al piombo ceduto dagli articoli di gioielleria. L'esposizione ripetuta al piombo può avere gravi e irreversibili effetti di tipo neurocomportamentale sullo sviluppo neurologico dei bambini.
Dunque il fascicolo dimostra che l'intervento a livello dell'Unione è necessario, oltre alle eventuali misure già in vigore, per evitare il più possibile l'esposizione al piombo e ai suoi composti contenuti negli articoli di gioielleria. E propone di vietare l'uso del piombo e dei suoi composti nei gioielli e l'immissione sul mercato di tali articoli qualora la migrazione del piombo superi 0,09 μg/cm 2 /h.
A tale proposito il Comitato per la valutazione dei rischi (Rac) ha ritenuto che la misura più adeguata per ridurre tali rischi sia il divieto dell'uso di piombo e dei suoi composti nelle parti metalliche e non metalliche degli articoli di gioielleria e il divieto di immissione sul mercato di tali articoli o loro parti, qualora la concentrazione di piombo sia uguale o superiore a 0,05 % in peso della parte (a meno che non si possa dimostrare che il tasso di cessione del piombo dall'articolo di gioielleria o dalla parte di articolo non eccede 0,05 μg/cm 2 /h (0,05 μg/g/h).
Il Comitato per l'analisi socioeconomica (Seac), invece ha preso in considerazione il divieto dell'uso di piombo e dei suoi composti negli articoli di gioielleria e di immissione sul mercato di tali articoli, qualora la concentrazione di piombo sia uguale o superiore a 0,05 %, in peso, di una qualsiasi singola parte dell'articolo. Una misura ritenuta la più adatta per affrontare i rischi identificati in termini di proporzionalità dei vantaggi socioeconomici e dei costi socioeconomici.
Poiché attualmente non sono disponibili metodi di prova della migrazione che riproducano la situazione di tenere gli oggetti in bocca, il Seac ritiene che la restrizione debba essere basata sul contenuto di piombo di ogni singola parte degli articoli di gioielleria e non sul tasso di migrazione del piombo ceduto da tali articoli. Ma raccomanda di prevedere esenzioni per il vetro cristallo, gli smalti vitrei, le componenti interne di orologi e le pietre preziose e semipreziose non sintetiche o ricostituite.
Dunque vista la mancanza di informazioni sulla cessione del piombo quando gli oggetti vengono messi in bocca e l'assenza di alternative adeguate a tutti gli impieghi nel vetro cristallo e negli smalti vitrei, questi ultimi vengono esentati dalla misura. Per gli stessi motivi applicabili al vetro cristallo e agli smalti vitrei, le pietre preziose e semipreziose non sintetiche o ricostituite contenenti piombo come costituente naturale vengono esentate. Così come vengono esentate le componenti interne di orologi inaccessibili ai consumatori, dato che l'esposizione al piombo in esse contenuto può essere esclusa.
La restrizione dell'immissione sul mercato di gioielli usati e antichi avrebbe un impatto socioeconomico notevole, dato che tali articoli perderebbero il loro valore commerciale nell'Unione e vi sarebbero difficoltà di applicazione della normativa. Di conseguenza gli articoli di gioielleria immessi sul mercato per la prima volta fino a 12 mesi dopo l'entrata in vigore della restrizione, nonché gli articoli di gioielleria antica importati vengono esentati dalla restrizione.
Comunque sia la Commissione deve effettuare una revisione dell'esenzione del vetro cristallo, degli smalti vitrei e delle pietre preziose e semipreziose alla luce dei nuovi dati scientifici disponibili, compresa la migrazione del piombo da tali usi esentati, la disponibilità di alternative adeguate nonché l'elaborazione di metodi di prova della migrazione.
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