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giovedì 20 settembre 2012
Quattro nuove misteriose specie di pipistrelli scoperte grazie ad una ricerca multidisciplinare
Un nuovo studio multidisciplinare sull'enigmatico grande pipistrello ferro di cavallo, che è diffuso in tutta l'Africa meridionale e orientale, ha rivelato che non si tratta, come fino ad ora creduto, di una sola specie, ma di ben 5 specie diverse, di cui 4 sono appena state classificate per la prima volta dopo la loro scoperta.
Si tratta dei pipistrelli ferro di cavallo di Cohen (Rhinolophus cohenae); ferro di cavallo di Smithers (Rhinolophus smithersi); ferro di cavallo del Mozambico (Rhinolophus mossambicus); ferro di cavallo del Monte Mabu (Rhinolophus mabuensis). Due nomi delle specie sono stati dati loro in onore di ambientalisti sudafricani: Lientjie Cohen, una scienziata che ha avorato per il Mpumalanga Tourism and Parks Agency of South Africa e Reay Smithers, il fondatore dei musei dello Zimbabwe, autore del più completo atlante dei mammiferi dell'Africa australe.
Le scoperte, pubblicate su PlosOne, sono il frutto del lavoro di un team di ricercatori, esperti di pipistrelli e genetisti evolutivi, delle università sudafricane di Venda, Stellenbosch, KwaZulu Natal, dell'università dello Swaziland e dell'università di Cambridge.
Prima si pensava che ci fosse un solo tipo di grande pipistrello ferro di cavallo, il ferro di cavallo di Hildebrandt (Rhinolophus hildebrandtii), anche se, a partire nel 1988, una serie di scoperte aveva fatto sospettare che questo unico pipistrello "criptico" nascondesse in realtà un complesso gruppo di specie diverse. Ma per anni gli scienziati non erano riusciti a trovare prove concrete. «Ora - spiegano all'università di Cambridge - la tecnologia moderna, combinata ad un approccio multidisciplinare, ha permesso ai ricercatori di risolvere per la prima volta l'enigma di queste specie criptiche».
Il tream internazonale ha confrontato le caratteristiche chiave dei pipistrelli, inclusi i richiami sonar, la forma del cranio, dei genitali e, soprattutto, la divergenza nelle sequenze di Dna ed hanno scoperto e classificato 4 quattro nuove specie e sottolineano: «Riteniamo che questa combinazione di tecniche, la "consilience of evidence", potrebbe essere utilizzata in futuro per rivelare altre specie criptiche, come ad esempio alcuni tipi di camaleonti, rane e squali, suggerendo che le previsioni attuali della biodiversità a livello mondiale potrebbero essere troppo basse».
I ricercatori hanno scoperto delle correlazioni tra altitudine e dimensione nei pipistrelli, dal gigantismo che si verifica in ambienti alti, al nanismo a quote più basse, a causa delle variazioni di temperatura e del clima. Per spiegare l'evoluzione di queste differenze, hanno evocato il rapporto tra le dimensioni del cranio e la frequenza sonar: i pipistrelli più grandi chiamano a frequenze più basse.
L'analisi del Dna è stata fondamentale per distinguere le nuove specie ed ha dimostrato che sono relativamente vecchie e che si sono evolute nel Pliocene negli ultimi 2 - 5 milioni di anni. Woody Cotterill, della Stellenbosch University, spiega: «Pensiamo che, a causa delle condizioni climatiche estreme e delle variazioni geomorfologiche in tutta l'Africa orientale, gli antenati di queste specie sono stati isolati sia sulle cime delle montagne o lungo le valli dei fiumi».
Una delle quattro nuove specie di pipistrello è stata scoperta da Julian Bayliss, del Conservation science group dl dipartimento di zoologia di Cambridge, che l'ha chiamato ferro di cavallo del Monte Mabu, dove si trova la più grande foresta pluviale dell'Africa australe. E' stato proprio Bayliss a portare all'attenzione mondiale la foresta pluviale nel nord del Mozambico nel 2005, quando, controllando scansione dal satellite per l'applicazione Google Earth, si è accorto di quanto fosse unica. Quindi Bayliss e Claire Spottiswoode, un'altra ricercatrice di Cambridge, hanno organizzato una spedizione sul posto per preparare un progetto della RBG Kew Darwin Initiative per valutare la biodiversità delle montagne d'alta quota nel nord del Mozambico. Dopo Bayliss ha lavorato a lungo sul Monte Mabu, dove ha trovato la nuova specie di pipistrelli, e la foresta pluviale montana si è rivelata un immenso scrigno di fauna selvatica ancora sconosciuto, tanto che ricercatori e ambientalisti ora si battono per chiederne la protezione. Bayliss spiega: «Abbiamo scelto il nome di questo pipistrello per richiamare l'attenzione sulla grave minaccia per la biodiversità unica ed isolata su queste isole di foreste montane nel nord del Mozambico, in particolare sui monti Mabu ed Inago. Nessuna di queste formazioni si trova all'interno di aree formalmente protette, e sono tutti in via di degrado per la distruzione di habitat importanti da parte di attività umane come la raccolta del legname e le pratiche agricole. Più specie endemiche siamo in grado di attribuire alla zona, maggiore è la giustificazione per preservarle».
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