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lunedì 13 agosto 2012

Parla il creatore di PCLinuxOS

BILL REYNOLDS
Nella nostra speciale classifica pubblicata mensilmente e stilata tenendo conto dei gusti degli utenti, PCLinuxOS occupa sempre una delle prime cinque posizioni, mentre su Distrowatch (http://distrowatch.com), il sito di riferimento per quanto riguarda le distribuzioni GNU/Linux, addirittura è ormai stabilmente in prima posizione da diversi mesi. Come c’era da aspettarselo, dati così eclatanti hanno subito stuzzicato la nostra fantasia, tanto da spingerci a “chiedere chiarimenti” in proposito al creatore stesso della distribuzione. Ecco cosa ci ha detto.
Linux Magazine - Tanto per rompere il ghiaccio, iniziamo con le presentazioni per farti conoscere ai nostri utenti. Chi è il “papà” di PCLinuxOS?
 Bill Reynolds – Mi chiamo Bill Reynolds, aka Texstar, ho 46 anni ed ho lavorato per circa 17 nel settore finanziario/bancario. Nel 1997 decisi di abbandonare quel mondo per creare una piccola impresa di assistenza hardware. Oggi la maggior parte del mio tempo è dunque dedicata alla riparazione di computer e a PCLinuxOS. Nel tempo libero mi piace molto organizzare barbecue e stare con gli amici, guardare in TV le corse automobilistiche Nascar e il football americano.
Da quando usi GNU/Linux e cosa ti ha spinto a farlo?
Ho cominciato ad utilizzare GNU/Linux ai tempi di Red Hat 5.2. All’epoca Windows mi aveva seriamente stancato. In tutta sincerità volevo allontanarmi da un sistema operativo che non mi consentiva di avere il controllo totale del “mio” computer. Così sono passato a Red Hat. Dopo un po’ di tempo, però, decisi di migrare a Mandrake Linux, una distribuzione veramente rivoluzionaria per quell’epoca. Come tutti gli utenti  sapranno, Mandrake Linux aveva, ed ha, le sue radici su Red Hat, ma è caratterizzato dall’ambiente desktop KDE al posto di Gnome. In più il suo obiettivo principale era quello di fornire agli utenti strumenti grafici di configurazione facili da utilizzare e molto intuitivi. Mi affascinò talmente la sua filosofia che cominciai a lavorarci sopra. In effetti ancora oggi è una delle mie distribuzioni preferite.
Come è organizzato lo sviluppo di PCLinuxOS?
BR - Fortunatamente non faccio tutto da solo, abbiamo un team di 13 persone sparse per il mondo che effettua tutti i lavori principali: come aggiornamenti e rilasci delle nuove release. In più, PCLinuxOS, può tranquillamente essere definita come una distribuzione “community style”, ossia che fa dei suggerimenti dei propri utenti uno dei principali punti di forza. Con molto orgoglio possiamo dire che uno dei nostri sviluppatori principali risiede proprio nel vostro paese, l’Italia. Il suo nickname è “neverstopdreaming” ed è proprio lui che si occupa dei pacchetti fondamentali per la distribuzione quali il client mail Evolution, Xine e molte altre applicazioni multimediali. In generale, la nostra filosofia è semplice: vogliamo rendere la gestione dell’intero sistema molto facile, evitando all’utente meno esperto la necessità di utilizzare la riga di comando. Per farlo utilizziamo quante più applicazioni “punta e clicca” possibili.
Perché hai deciso di creare una nuova distribuzione ?
BR - Perché creai una nuova distribuzione? Mettetevi comodi ed ascoltate la storia. Nell’estate del 2003 rimasi affascinato dalla tecnologia Live CD dopo aver studiato per bene Knoppix e l’appena nata Mepis. Inizialmente mi limitai a dare il mio contributo all’autore di Mepis, meglio che potevo. Tuttavia, all’epoca, non sapevo come si creassero i pacchetti DEB alla base di quella distribuzione. Arrivavo da un’esperienza di cinque anni con gli RPM e devo dire che non ero sicuro di voler imparare a utilizzare un nuovo sistema di packaging. Proprio in quel periodo, Jaco Greef, sviluppatore sud-africano, stava sviluppando un nuovo script, chiamato “mklivecd” e ne stava effettuato il porting su Mandrake Linux. Insieme con Buchanan Milne, un altro ragazzo che come me contribuiva allo sviluppo di Mandrake, e con pochi altri, decidemmo di aiutare Jaco nel debug del suo tool. Così nacque in me l’idea di creare una live basata su Mandrake Linux 9.2 e di personalizzarla al massimo. Inizialmente lo facevamo solo per divertirci, appoggiandoci ad un repository per gli utenti di Mandrake Linux. Ma, poiché Mandrake era un marchio registrato e non potevamo continuare ad utilizzarlo, creammo PCLinuxOS. Il suo nome deriva dal nostro vecchio sito web (PCLlinuxOnline) dedicato al forum e alle news su GNU/ Linux. Preview 3 fu il mio primo tentativo pubblico di creare un nuovo Live CD. Inizialmente distribuii l’immagine della nuova distro solo a venti persone, chiedendo loro le impressioni d’uso. Fortunatamente apprezzarono il mio sforzo ma tutti erano d’accordo sulla mancanza di una cosa molto importante: all’epoca non era possibile installare PCLinuxOS sul disco rigido e devo dire che non era stato ancora creato un sistema per farlo. Fino a quando, un bel giorno, lessi un articolo sul sito www.tuxmachines.org che descriveva nel dettaglio come copiare l’intero Live CD sul disco fisso. Passai le informazioni a tutti gli altri sviluppatori e Jaco, basandosi anche su quanto già fatto dagli sviluppatori Mepis, creò un installer grazie ad uno script PyQt. Il nostro primo rilascio pubblico è datato 24 Ottobre 2003.
PCLinuxOS è basato su Mandriva, perché?
BR - Semplicemente perché tutte le mie conoscenze su GNU/Linux derivavano da anni di esperienza con Mandrake Linux. Infatti, per molto tempo ho curato gli aggiornamenti di molti pacchetti “esterni” e li ho messi a disposizione di tutti gli utenti di Mandrake Linux tramite il mio repository personale.
 A cosa è dovuto il rapido successo della distribuzione?
BR - Penso che tutto sia da attribuire al fatto che abbiamo semplificato di molto la vita agli utenti intenzionati a migrare da Windows a GNU/Linux. Inoltre, oltre al sistema operativo molto user-friendly, abbiamo anche fornito dei forum di discussione molto attivi e validi, in grado di aiutare tutti. I nostri utenti pare credano molto nei nostri obiettivi e ci aiutano anche a pubblicizzare PCLinuxOS parlandone a parenti, amici, colleghi di lavoro e così via.
 Quali vantaggi offre PCLinuxOS rispetto alle altre distro?
BR - Facilità d’uso, ottimo supporto e strumenti grafici in grado di effettuare praticamente qualsiasi operazione. Come detto, i nostri tool permettono di evitare, nella maggior parte dei casi, l’utilizzo della riga di comando. Forniamo, inoltre, una serie di applicazioni e di strumenti in grado di soddisfare le esigenze di qualsiasi utente che utilizza il proprio computer quotidianamente per svariati usi: navigazione web, posta elettronica, progettazione di pagine web, musica, video, giochi, file sharing, suite per l’ufficio e quant’altro. Insomma, un sistema veramente completo in tutto e per tutto. Una delle funzionalità più popolari della nostra distribuzione è sicuramente quella che permette di effettuare una copia dell’intero sistema, conservando dunque documenti, applicazioni preferite e quant’altro, e rimasterizzarla sotto forma di immagine ISO installabile. Un ottimo sistema per creare backup da ripristinare in caso di problemi gravi al sistema.
Come organizzate il lavoro da svolgere?
BR - Utilizziamo regolarmente IRC, forum, mailing list e server di sviluppo. Come ho gà detto siamo 13 sviluppatori e ci sono molti utenti da ogni parte del mondo che saltuariamente ci aiutano nello sviluppo. In più, oltre a www.pclinuxos.com che è il nostro sito web principale, esiste anche MyPCLinuxOS (http://mypclinuxos.com) dove vengono portati avanti numerosi progetti legati alla distribuzione.


PCLinuxOS è basato su RPM. Da quanti pacchetti è composto il vostro repository?
BR - Attualmente, PCLinuxOS utilizzata apt-get insieme a Synaptic come frontend grafico. In aggiunta a quest’ultimo abbiamo anche lo Smart Package Manager, ma è molto più indirizzato agli utenti esperti in quanto la sua interfaccia non è molto intuitiva se confrontata a quella fornita da Synaptic. Stiamo anche considerando l’ipotesi di utilizzare il Conary Package Manger di rPath come possibile alternativa a Synaptic. L’obiettivo principale sarà comunque sempre quello di semplificare la vita agli utenti nel momento in cui dovranno installare e rimuovere pacchetti dal loro sistema. Il nostro repository conta circa 8.000 pacchetti ed è in costante crescita. Basti pensare che ogni giorno vengono aggiunti nuovi software in base alle richieste che ci giungono da parte degli utenti. In ogni caso, la maggior parte delle applicazioni è orientata al desktop anche se offriamo alcuni pacchetti relativi all’ambito server. Per quanto riguarda gli aggiornamenti, è possibile utilizzare lo stesso Synaptic.
RPM vs DEB, qual è il migliore?
BR - Devo dire che queste guerre di religione su quale sia il migliore tra i due non mi hanno mai coinvolto più di tanto. Secondo me, sta tutto nel mantenere le corrette dipendenze tra i vari pacchetti e le relative librerie. Qualcuno definiva il vecchio RPM un vero e proprio inferno di dipendenze ma in realtà si trattava solo di problemi di corretta pacchettizzazione. PCLinuxOS utilizza RPM proprio perché è stato il primo sistema che ho imparato ad utilizzare e che conosco meglio
PCLinuxOS offre un ottimo supporto per i formati multimediali, ma utilizza anche codec proprietari. Perché questa scelta?
BR - Mi preme precisare che PCLinuxOS non utilizza i codec Win32 o i dvdcss per i DVD protetti. La maggior parte del supporto multimediale è fornito grazie all’uso di librerie Open Source. In più forniamo agli utenti anche una distribuzione alternativa, MiniMe Edition, che non include questi codec. Per il resto, tutto ciò che creiamo in proprio è distribuito con licenza GNU GPL. Per noi è comunque prioritaria l’esperienza d’utilizzo dei nostri utenti. Se possiamo semplificargli la vita lo facciamo, anche ricorrendo a software proprietario.
Quale ambiente desktop utilizzate e perché? Pensate di inserire KDE 4 come desktop predefinito? Inoltre, cosa ne pensi dell’evoluzione di Gnome e KDE?
BR - Per tutti coloro che provengono da Windows, KDE è sicuramente molto più intuitivo di Gnome. Questa almeno è la mia opinione. È semplice da personalizzare e penso anche che gli utenti trovino utile e divertente configurarne i numerosi aspetti. D’altronde per rendere GNU/Linux più divertente dovremo renderlo più pratico e produttivo. Per quanto riguarda KDE 4, credo proprio che diventerà il nostro ambiente desktop predefinito. Ma non ora, aspetteremo che maturi ancora un po’. Infatti, ci sono ancora alcune parti non pronte o poco curate che nei prossimi tre o quattro mesi verranno sicuramente migliorare. D’altronde penso che, una volta completo, KDE 4 possa essere veramente rivoluzionario sotto tutti gli aspetti. Nel frattempo ci affidiamo ancora a KDE 3.5.9 e avremo cura di tenere aggiornati tutti i pacchetti che riguardano questo desktop e il suo concorrente Gnome. Per tutti coloro che amano Gnome, vorrei segnalare un’altra versione di PCLinuxOS, curata da Ken Dotson, basata proprio su questo ambiente desktop.
Esistono versioni di PCLinuxOS per altre architetture? Quali sono i vostri piani per il futuro?
BR - Visto che siamo un team davvero molto piccolo, tutto ciò che possiamo fare è concentrarci unicamente sulla versione per sistemi a 32 bit, i586 e successivi. Anche se questa release lavora abbastanza bene sulle architetture a 64 bit. Ci mancano gli sviluppatori e le risorse per pensare di creare delle versioni di PCLinuxOS multipiattaforma. Ricordo comunque di una variante a 64 bit curata dai alcuni nostri utenti, ma attualmente il progetto non è molto attivo.
Ma allora siete intenzionati a sfidare Ubuntu?
BR - Purtroppo non abbiamo i loro soldi, questo è sicuro. Però siamo una distribuzione “genuina” e non ci interessa combattere con le altre. Penso che tutte abbiano il loro posto nella comunità. Ubuntu, per esempio, ha fatto cose grandiose negli ultimi anni e ha semplificato di molto la vita agli utenti che volevano usare il loro computer senza troppa fatica. L’unica cosa certa è che l’universo GNU/Linux è bello proprio perché ognuno ha la possibilità di provare più distribuzioni e scegliere quella che lo soddisfa maggiormente.
Qualcuno contribuisce allo sviluppo di PCLinuxOS?
BR - Tutto il supporto che abbiamo ricevuto fino ad oggi proviene direttamente dalla nostra comunità di utilizzatori sotto forma di donazioni, assistenza sui forum e aiuti per lo sviluppo. Abbiamo anche una partnership con Karli Robinson, di On-Disk.com (http://on-disk. com), che ci aiuta a vendere la nostra distribuzione a tutti coloro che ne fanno richiesta perché magari non dispongono di una connessione a Internet appropriata per poter scaricare le ISO e masterizzarle. Una parte dei profitti derivanti dalle vendite dei CD arriva direttamente a noi e ci aiuta a coprire alcuni costi legati allo sviluppo della distribuzione. Abbiamo anche ricevuto hosting gratuito da parte della societa ENKI (http://enkiconsulting.net). Le donazioni di denaro sono sempre ben accette ma devo dire che sono allo stesso modo apprezzati i contributi su MyPCLinuxOS, dove ognuno può scrivere articoli per la webzine di PCLinuxOS, fare traduzioni, aiutarci con i pacchetti e molto altro ancora. Insomma, tutto ciò che ci aiuta a crescere noi lo accettiamo volentieri.
Come definiresti l’interesse degli utenti verso PCLinuxOS? Da quante persone è composta la comunità?
BR - Penso che la comunità sia uno dei maggiori punti di forza di PCLinuxOS. Ogni giorno gli utenti possono chiacchierare con me su IRC e sui forum insieme a tutti gli altri sviluppatori. Ascoltiamo molto i nostri utenti e facciamo sempre in modo di accontentarli, risolvendo la maggior parte delle loro richieste. In questo modo tutti contribuiscono al successo della distribuzione. Ad oggi il nostro forum conta circa 17.000 iscritti, con una media di 1.200 nuove registrazioni al mese. Secondo le nostre stime, lo scorso anno PCLinuxOS è stata scaricata ben 700.000 volte.
 Ti aspetti profitti economici da PCLinuxOS?
BR - Al momento, eventuali profitti, servirebbero solo per finanziare i nostri sviluppatori, che si impegnano veramente tanto per il successo del progetto, e per comprare dell’hardware su cui eseguire i test.
Che futuro ti aspetti per PCLinuxOS?
BR - È da quattro anni ormai che siamo presenti sulla scena delle distribuzioni GNU/Linux e vorremo restarci ancora per molto tempo. Diciamo che GNU/Linux ci diverte ancora un sacco e condividere le idee con tutti gli amici conosciuti all’inizio di questa avventu ra è veramente entusiasmante. La nostra comunità, poi, cresce continuamente e sono sempre di più gli utenti che ci aiutano con la documentazione, le traduzioni e così via. Ci sono anche degli utenti generosi al di fuori degli Stati Uniti che hanno creato siti internazionali per PCLinuxOS. Ad oggi sono 14 ed in diverse lingue. Altri ancora ci aiutano con la localizzazione. Insomma, una gran bella comunità che vuole continuare a crescere.
Pensi che GNU/Linux sia maturo per il desktop?
BR - Credo che GNU/Linux sia pronto per l’utenza desktop. Tutto ciò che si può fare con un altro sistema operativo riesci a portarlo a termine anche con GNU/Linux. In più non devi avere il terrore di trojan, virus vari. Purtroppo, esistono ancora delle aree deboli ed in fase di sviluppo, come il supporto wireless e di altre importanti periferiche. Ma come tutti sappiamo, GNU/Linux cresce molto in fretta.

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