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giovedì 2 agosto 2012
Gestione del sisma al nord passa ai governatori
Oggi terminano dunque, scrive il Dipartimento, le attivita' della Direzione comando e controllo, la struttura che, nella prima fase emergenziale, ha assicurato il coordinamento delle componenti e strutture operative del Servizio Nazionale della Protezione Civile e la gestione unitaria dell'emergenza; da domani quindi, le attivita' di assistenza alla popolazione passano, senza soluzione di continuita', nelle competenze delle tre direzioni regionali di Protezione civile. L'ordinanza prevede anche che, in uno spirito di leale collaborazione tra amministrazioni, il Dipartimento della Protezione civile potra' assicurare, per un periodo limitato e in base a una convenzione che deve essere stipulata tra il Dipartimento stesso e la Regione Emilia-Romagna, il necessario supporto - attraverso una unita' tecnica - alla struttura del Commissario Errani, su cui pesa attualmente la quasi totalita' della popolazione assistita nelle aree di accoglienza e nelle strutture alberghiere.
Infine, per fare un punto di situazione sul passaggio di consegne e sul lavoro svolto dall'intero Servizio Nazionale della Protezione civile - anche alla luce dell'entrata in vigore della legge 100 del 13 luglio - il Capo Dipartimento ha convocato per lunedi' 6 agosto un Comitato Operativo presso la sede di Roma.
A oggi sono 7.429 le persone assistite nei campi e nei centri di accoglienza gestiti dal Servizio nazionale di protezione civile, meno della meta' rispetto al picco massimo di 16.518 assistiti registrato nella settimana successiva alla seconda scossa. E' sceso rispettivamente a 28 e a 7 il numero di campi e di centri di accoglienza attivi in Emilia-Romagna, mentre sono tutti chiusi in Lombardia e Veneto: alla meta' di giugno, nella fase di prima emergenza, le aree attrezzate per l'assistenza alla popolazione erano in totale 110, di cui 88 in Emilia-Romagna.
Nello stesso periodo - fa il punto la Protezione Civile - ha raggiunto una punta massima di 5.253 il numero degli uomini e delle donne facenti parte dal Sistema nazionale di Protezione civile in campo, tra volontari delle colonne mobili delle Regioni, delle Province Autonome e delle organizzazioni nazionali, operatori ed esperti di protezione civile, vigili del fuoco, personale delle forze armate e dell'ordine, e delle altre strutture operative, senza contare l'impegno straordinario di tutto il personale delle strutture territoriali di protezione civile.
L'attivita' di valutazione post-sismica ha visto in campo migliaia di professionisti - fino a un massimo di 185 squadre al giorno al lavoro nelle zone colpite−, tra personale appartenente alle Regioni, agli Enti locali, alle Universita' dell'Emilia Romagna e agli Atenei che operano nell'ambito della rete di laboratori di ingegneria sismica - ReLuis, ma anche tecnici del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e delle Forze Armate, ed esperti formati secondo protocolli d'intesa siglati con i Consigli nazionali di geometri, architetti e ingegneri. A questi, si sono aggiunti circa 40 tecnici messi a disposizione delle amministrazioni comunali piu' colpite dall'Associazione Geometri Volontari, per fornire supporto nella gestione delle istanze di agibilita'.
Dall'inizio dell'emergenza ad oggi, il Contact Center del Dipartimento della Protezione Civile ha gestito 4.975 richieste da parte di cittadini: richieste di informazioni sul terremoto e sulle conseguenze sulle abitazioni o sulla viabilita', ma anche disponibilita' a partire come volontari o offerte di beni per dare una mano alla popolazione colpita.
Dall'11 giugno al 2 agosto, infine, la Direzione ha organizzato l'iniziativa ''Terremoto, parliamone insieme'': 32 incontri con la popolazione dei comuni interessati dall'emergenza, promossi dal Dipartimento della Protezione Civile, dalla Regione Emilia-Romagna e dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, e organizzati in collaborazione con i Sindaci dei comuni interessati per rispondere a dubbi e domande dei cittadini sull'attivita' sismica nella pianura Padana, fugare rumors e false notizie, fornire elementi di conoscenza sugli effetti dei terremoti sugli edifici.
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