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mercoledì 19 settembre 2012

Ici-Imu: un confronto per gli immobili in affitto

Confedilizia illustra, attraverso delle tabelle la differenza, in valori assoluti e in percentuale, fra l’imposta che era dovuta a titolo di Ici nel 2011 e l’imposta che sarà dovuta a titolo di Imu sperimentale nel 2012 per un immobile medio situato nei capoluoghi di Regione nei due casi in cui esso sia locato con contratto “libero” (4+4) e con contratto “concordato” (a canone calmierato).
La variazione dell’imposta è determinata, oltre che dall’innalzamento dell’aliquota, dall’aumento del 60% della base imponibile, dovuto alla variazione del moltiplicatore da applicare alla rendita catastale - già aumentata del 5% nel 1996 -, che per gli immobili abitativi è passato da 100 a 160, come deciso dalla manovra Salva Italia.
Le aliquote Imu indicate nel confronto elaborato da Confedilizia sono quelle al momento previste dalle delibere approvate dai diversi Comuni, non riportandosi nulla, quindi, per i Comuni capoluogo di Regione che non hanno ancora stabilito le aliquote neppure attraverso delibere di Giunta.
Fermo restando il termine del 17 dicembre per il versamento a saldo dell’imposta, i Comuni hanno tempo sino al prossimo 31 ottobre per fare o per variare le proprie scelte e che lo stesso Governo ha la facoltà di modificare aliquote e detrazioni sino al prossimo 10 dicembre.
La situazione appare in molti casi insostenibile – denuncia Confedilizia – e dalle possibili gravi conseguenze sociali nel campo locativo, con molti proprietari che potrebbero trovarsi costretti ad abbandonare l’istituto della locazione per mettere in vendita il proprio immobile.
Di fronte a una situazione come questa, secondo Confedilizia occorre uno sforzo congiunto di Stato e Comuni: da un lato, ripensando con urgenza l’Imu sperimentale 2012 per ritornare, quanto agli immobili locati, alla previsione dell’Imu ordinaria (d.lgs. 23/’11), e dall’altro lato affrontando con immediatezza i casi abnormi determinati da delibere comunali.

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