Il 57° Congresso nazionale ordini ingegneri d’Italia, che si chiude oggi a Rimini, si contraddistingue per la significativa rappresentanza di giovani professionisti under 35, uno per ogni ordine provinciale italiano, per la prima volta invitati come congressisti ufficiali. Ma è presente anche il Network dei giovani ingegneri, un progetto del Cni per coinvolgere le nuove generazioni di professionisti raccordando le esperienze di tutte le realtà provinciali, affinché ne possano beneficiare nella propria crescita professionale e anche incidere nelle decisioni dell’organizzazione di categoria.
Il fenomeno del precariato per i giovani ingegneri è diffuso in tutta Italia, “con situazioni in cui si è sottopagati o non pagati affatto – ha affermato l’ing. Matteo De Angeli della Commissione giovani dell’Ordine ingegneri Provincia di Rimini -, oppure costretti ad aprire una partita iva anche se svolgono lavori per il medesimo committente in maniera continuativa e subordinata”.
Tra i temi centrali dell’edizione 2012 del Congresso, infatti, ci sono: la regolazione del lavoro dei giovani ingegneri presso gli Studi professionali e una formazione permanente che venga svolta da soggetti riconosciuti dal Cni o da iscritti ai singoli ordini provinciali.
A Rimini i giovani ingegneri sono stati anche tra i fautori di “Io non tremo”, la manifestazione ideata dall’Ordine degli ingegneri della Provincia di Rimini nel 2011, trasformatasi in associazione di promozione sociale sul tema del rischio e della prevenzione sismica. Il presidente, l’ingegner Andrea Barocci dell’Ordine di Rimini, rivela come l’iniziativa sia stata apprezzata tanto da essere adottata anche in altre città d’Italia: lo scorso maggio è approdata a Pesaro e poi sono in programma altre edizioni a Firenze e Catania.
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