“La crescita delle città deve avvenire per sostituzione e non più solo per espansione”. È questo il commento di Dino Piacentini, presidente di Aniem (Associazione nazionale pmi edili manifatturiere) allo studio presentato nei giorni scorsi dal ministro delle Politiche agricole Mario Catania sul rischio dato dall’avanzamento del cemento.
”È ora di dire basta al consumo di suolo libero – aggiunge Piacentini -, è necessario riciclare il terreno già compromesso dalle costruzioni dismesse o da edifici senza qualità, inadeguati strutturalmente e per i quali il recupero integrale non avrebbe senso di mercato. Solo così potremmo liberare territorio all’agricoltura e ai servizi.”
Aniem da tempo sollecita le istituzioni e promuove tra gli associati meccanismi di sostituzione edilizia, che prevedono l’abbattimento di edifici degradati e obsoleti e la costruzione di. Obiettivo è, infatti, quello di salvaguardare e guadagnare porzioni di suolo evitando l’avanzamento del cemento.
“Capitali e progetti sono pronti, occorre non frenarli con la burocrazia o con l’indecisionismo che a volte prevale nel nostro Paese - incalza Piacentini -. Il risultato di un ciclo di demolizioni e ricostruzioni può essere una situazione in cui tutti vincono: le imprese lavorano, lo Stato incassa le imposte dalle nuove realizzazioni edilizie, i cittadini abiteranno in edifici più belli, moderni e funzionali, che consumano molto meno dei precedenti. La città si espande su sé stessa e la collettività ottiene il vantaggio di un territorio meno aggredito dall’espansione urbana, liberando anche spazio all’agricoltura”.
Aniem intende proseguire questa politica di sostituzione edilizia rendendola concreta: l’associazione delle pmi edili sta infatti ultimando la progettazione di un quartiere, situato nella periferia della città di Modena, che segue la logica urbana della demolizione e della sostituzione anziché dell’espansione edilizia.
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