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mercoledì 27 giugno 2012

Decreto Sviluppo e imprese edili: le novita'

Il Decreto Sviluppo è arrivato al traguardo dopo essere stato esaminato dal Consiglio dei ministri di venerdì scorso e dopo settimane di rinvii e di confronti. Tra le misure per il rilancio dell’edilizia, è stato deciso il ripristino dell’Iva per cessioni e locazioni di nuove costruzioni.
L’attuale normativa prevede che le cessioni e le locazioni da parte delle imprese edili di nuove costruzioni destinate a uso abitativo, oltre il termine di cinque anni dalla costruzione, sono esenti dall’imposizione di Iva. Tale disciplina impedisce quindi alle imprese di costruzione di portare a compensazione l’Iva pagata per la realizzazione dell’opera, nel caso in cui questa venga venduta o locata dopo il termine di cinque anni. La norma abolisce il limite temporale dei cinque anni, prevedendo quindi che le cessioni o locazioni di nuove abitazioni effettuate direttamente dai costruttori siamo sempre assoggettate a Iva, consentendo di conseguenza alle imprese di avvalersi della compensazione.
Il Decreto Sviluppo introduce anche semplificazioni in materia di autorizzazioni e pareri per l’esercizio dell’attività edilizia. In caso di intervento edilizio soggetto alla Scia (segnalazione certificata di inizio attività) viene generalizzata la possibilità di sostituire atti e pareri formali con autocertificazioni di tecnici abilitati. In caso di interventi soggetti a Dia (denuncia di inizio attività) viene introdotta analoga semplificazione.
Nelle Bozze circolate prima del Consiglio dei ministri si paventava la possibile esenzione dall'Imu per massimo tre anni sui fabbricati costruiti dalle imprese e destinati alla vendita. Ma la misura non figura però nel comunicato finale del governo.

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