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giovedì 21 giugno 2012

Formazione in edilizia: in arrivo il summit europeo

Creare figure professionali sempre più qualificate e competenti, in grado di lavorare in sicurezza seguendo parametri omogenei in tutta Europa, e promuovere la mobilità transnazionale di operai e tecnici grazie una definizione uniforme delle competenze professionali.
Sono questi gli obiettivi del nono meeting di Reforme, l'organizzazione che riunisce i principali enti bilaterali di formazione in edilizia dei nove Paesi europei attualmente aderenti: Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Germania, Belgio, Finlandia, Svezia e Svizzera. La rete Reforme, nata nel 1991, ha come partner italiano il Formedil, l'ente nazionale per la formazione e l'addestramento professionale in edilizia, che coordina l'attività  delle 102 scuole edili sparse sul territorio.
L'incontro, che si terrà  in Italia, a Lecce, dal 14 al 16 giugno, farà  il punto sulle attività  messe in campo nel quadriennio 2008-2012 e fisserà  gli obiettivi da portare avanti a livello comunitario dal 2012 al 2016 e nell'ambito della Strategia di formazione europea per il 2020.
Per il periodo 2008-2012, un'attenzione particolare è stata rivolta alla bioedilizia, anche sulla base delle ultime relazioni della Commissione europea, che evidenziano la mancanza di lavoratori qualificati nel settore con particolare riferimento alle abilità  connesse con le nuove richieste della green economy.
Occhi puntati anche sulla mobilità  transnazionale di allievi e formatori, un'opportunità  soprattutto per i giovani in questo particolare momento di crisi. Di qui l'avvio di una serie di progetti che prevedono la messa a punto di un quadro europeo della formazione, la promozione dell'apprendimento delle lingue e l'intensificazione degli scambi culturali tra apprendisti - spiega il Formedil.
In questo contesto rientra anche il tentativo di rendere più omogeneo il riconoscimento delle competenze professionali, attraverso l'incoraggiamento dell'uso del Portfolio Europass, un libretto contenente le esperienze formative e il repertorio delle competenze dei singoli lavoratori redatto in modo da rendere comparabili le abilità  possedute. Insomma l'integrazione delle nuove competenze, le tecnologie innovative e il riconoscimento delle qualifiche saranno i punti centrali in grado di incentivare la mobilità  e l'occupazione in Europa e non solo - conclude il Formedil.

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