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mercoledì 25 luglio 2012

Ora lo shopping diventa intelligente

Sophie Kinsella ha smesso di scrivere romanzi sulla saga dello shopping. I tempi dell’acquisto d’impulso sono finiti, ma la voglia è rimasta. E scorre impetuosa nel web: tutto il mondo è un negozio. Così Carlotta Cacciari, bolognese, si è accorta «di aver raggruppato “involontariamente” più di mille siti e che in più spedivano a livello internazionale».

Come c’è arrivata? «Per mancanza di tempo: chi ne ha poco perché lavora o studia può comprare una pochette seduta davanti alla tele mangiando sushi alle dieci di sera, evitando file, stress e commesse poco simpatiche e farsi un’idea anticipata della spesa. Se non vi servono borse di pelle di libellula, o scarpe con interno di pelliccia di coccolino, potete trovare quello che cercate a prezzi decisamente più bassi», assicura.

Una selezione dei 150 migliori siti visitati è finita in una guidina («Pazze per lo shopping», Anteprima, edizioni Lindau). Ci sono sigle piuttosto note come Yoox.com, Victoriassecret.com o Zalando.it (che ha uno spot sulla mania femminile per le scarpe) ma ce ne sono di meno conosciuti e sorprendenti: Poshvintagegirl.com (per trovare pezzi anni ’50, ’60 e ’ 70 ) Goshcelebrityfashion.com.au e Blondette.com per avere le copie degli abiti delle star, le collane rock indossate da Tylor Momsen in «Gossip Girl» oppure i jeans di Bar Rafaeli.

Da Coggles.com, indirizzo orecchiato dalle fashioniste, trovate libri rari, oggetti di arredamento, lampadari, pentole e tappeti. Da Juicycouture.com è possibile, con sconto adeguato, abbigliare il vostro minidog come i chihuahua di Paris Hiton, ammesso che ne abbiate voglia (speriamo di no).

Qualche dritta: i cerchietti di Benoit Missolin per un matrimonio o per una festa eccentrica, gli abiti da sposa di Nordstrom, se è il momento di dire sì, lo store online di Harvey Nichols per il suo angolo delle occasioni al 70 per cento, e River Island per i deliziosi abitini da dieci sterline. Aiuto, c’è da perdersi, ed è facile sbagliare. Per questo, senza trascurare «rigore ed equità», i personal shopper (mestiere di per sé considerato molto frivolo) lavorano tantissimo. Angela Bianchi, di VirgoImage, consulente d’immagine a Milano, spiega perché: «L’offerta è immensa, e tutti alla fine compriamo. Ma poi usiamo la metà o poco più del nostro guardaroba. Taglie sbagliate, colori di cui ci pentiamo subito, offerte imperdibili che si rivelano fregature. Invece chi si fa aiutare risparmia. Ha la garanzia di andare sul sicuro, di trovare ottimi prezzi anche setacciando gli outlet, e soprattutto ha la certezza di mettere davvero il cappotto, la gonna, i pantaloni che ha scelto. Oggi spendere meno significa razionalizzare».

Già qui, brividi lungo la schiena. Alzi la mano chi ritiene di avere un guardaroba razionale. Spesso non c’è neanche il tempo di setacciare i centri commerciali per un regalo di compleanno come per un servizio di bicchieri. La nuova chance si chiama LiveInShopping. C’è sempre Internet di mezzo, ma al contrario. Anziché portare il negozio in Rete, porta i clienti in negozio, via webcam. Il venditore prende gli oggetti dallo scaffale, suggerisce un modello, un colore, un’offerta. Possiamo stabilire un rapporto, chiedere un consiglio («Mi fa vedere qualcos’altro?»), beccare la famosa occasione ora-omai-più, passare da una città all’altra in cinque minuti, avere la consulenza di un personal shopper.

Risparmiare tempo e denaro: il massimo. Per ora, i negozi che stanno sperimentando il sistema, più sofisticato e complicato di quello che sembra, sono 40, saranno 100 per fine anno e 300 entro il 2013. I love shopping, nonostante tutto.

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