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martedì 24 luglio 2012

Sull'innovazione in edilizia l'Italia ancora in ritardo



Sebbene per l'innovazione in edilizia in Italia si investano 10 miliardi di euro (il 3% del giro d'affari complessivo, pari a 354 miliardi), la cifra è ancora lontana dagli standard di altri paesi europei, con un livello di spesa impegnata in ricerca e sviluppo pari all’1,3% del Pil. Ad affermarlo è il presidente di Federcostruzioni Paolo Buzzetti, intervenendo al convegno “L’industria delle costruzioni verso Horizon 2020”, promosso insieme ad Ance (Associazione Nazionale Costruttori Edili) e la Piattaforma tecnologica italiana delle Costruzioni.

“Senza innovazione non c'e sviluppo. E ciò è tanto più vero quando si vivono momenti e congiunture come quelle attuali in cui il cambiamento diventa una necessità ma anche un’opportunità per affrontare il futuro” ha precisato Buzzetti. Per il presidente di Federcostruzioni la spinta all'innovazione deve essere legata “da un lato all'esigenza di rafforzare la competitività in una prospettiva di sistema e di filiera, dall'altro alla qualità del costruire, ovvero alla capacità di offrire prodotti e condizioni rispetto alla fruizione dei beni e quindi risposte adeguate in termini di confort e di efficienza”.

“Siamo alla vigilia di iniziative di enorme importanza su cui costruire sinergie: brevetto unico europeo, processi di standardizzazione tecnologica, nuovo programma di sostegno al venture capital su scala europea, modernizzazione degli schemi di procurement pubblico dell’innovazione, mercato unico della conoscenza attraverso European Research Area e Horizon 2020”, ha dichiarato in apertura di convegno ha dichiarato il ministro del’Istruzione, Università e Ricerca Francesco Profumo. In questo senso, proprio il “sistema edificio” rappresenterà un tassello fondamentale per Horizon 2020, poiché le costruzioni entrano praticamente in tutte tre le priorità indicate dal piano: eccellenza scientifica, leadership industriale, sfide sociali. Un contesto in cui va inserito anche il miglioramento della qualità di vita che sta garantendo la ricerca in domotica, nell'ottica di “una gestione più efficiente delle apparecchiature domestiche, una riduzione degli sprechi e dei consumi, e quindi un più intelligente utilizzo delle fonti energetiche e delle risorse ambientali”.

Per affrontare al meglio le nuove sfide tra ricerca ed edilizia, Paolo Buzzetti ha annunciato infine che verrà intrapreso un tavolo di lavoro con il Ministero della Ricerca e i tutti i soggetti istituzionali che intendono unire le forze nella direzione della riduzione del gap rispetto agli altri Paesi.

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