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domenica 6 maggio 2012

Falso cachemire in vendita Imprese e negozi sono nei guai

Fiamme Gialle, operazione a tutela del made in Italy

L'attivita' investigativa ('Operazione Finto Cachemire') e' cominciata alla fine della scorsa estate dalle fiamme gialle di Cecina (Livorno), che avevano notato che la maglieria esposta in una vetrina di un negozio della citta', dichiarata in lana cachemire, veniva venduta a prezzi fortemente concorrenziali rispetto a quelli mediamente praticati sul mercato
La guardia di finanza (foto alive)
 
 
Livorno, 4 maggio 2012 - Nelle scorse settimane la guardia di finanza di Livorno ha portato a termine un'operazione per la tutela del 'Made in Italy' sequestrando oltre 20.000 capi di abbigliamento (maglieria varia e camicie) e accessori (cinture, cravatte e cappelli) con falsa indicazione della provenienza e 7 macchinari utilizzati
per la produzione, denunciando otto persone per frode in commercio, contraffazione e ricettazione.
L'attivita' investigativa ('Operazione Finto Cachemire') e' cominciata alla fine della scorsa estate dalle fiamme gialle di Cecina (Livorno), che avevano notato che la maglieria esposta in una vetrina di un negozio della citta', dichiarata in lana cachemire, veniva venduta a prezzi fortemente concorrenziali rispetto a quelli mediamente praticati sul mercato.
Gli approfondimenti e le analisi tecniche effettuate dal laboratorio chimico dell'Agenzia delle dogane di Roma, hanno messo in luce che quasi tutti i prodotti, etichettati con le diciture 'maglione in cachemire', 'lana 100 per 100' e 'lana Merino', erano invece realizzati in fibra sintetica (nylon, viscosa ed acrilico).
Inoltre, la finanza ha accertato che le imprese che curavano la distribuzione dei prodotti sequestrati acquistavano la merce in Romania ed in Cina, avendo cura di asportare le etichette del Paese di origine, sostituendole con la dicitura 'Made in Italy'. Da qui i sequestri di oltre 20.000 capi ed accessori vari di abbigliamento con false etichettature.
Ad Agliana (Pistoia) sono state invece rinvenute sette filatrici industriali, utilizzate per la realizzazione di maglieria in acrilico con la falsa etichettatura in procinto di essere distribuita in vari esercizi commerciali ubicati non solo in Toscana ma anche in altre aree geografiche del Paese. Gli otto responsabili, tutti cittadini italiani, sono stati denunciati all'Autorita' giudiziaria di Livorno per i reati di frode in commercio, contraffazione e ricettazione.

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