Il Ministero dell’ambiente ha adottato, con decreto del 6 giugno 2012, la “Guida per l'integrazione degli aspetti sociali negli appalti pubblici” (GU n. 159 del 10/7/2012). Il documento è elaborato nell’ambito del “Piano d'azione per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della pubblica amministrazione".
La Guida fornisce indicazioni operative sugli aspetti sociali nella definizione dei bandi di gara della pubblica amministrazione, per l'acquisto di beni e servizi e per l'esecuzioni di lavori. L'attenzione agli aspetti sociali è indispensabile per poter garantire un concetto di "sostenibilita'" che comprenda oltre alla sfera ambientale, quella sociale e quella economica, come richiamato in numerosi documenti dell’Unione europea.
L'applicazione della Guida potrà essere valutata dalle stazioni appaltanti anche in ragione del "grado di rischio" di violazione dei diritti umani che si possono verificare nelle diverse catene di fornitura delle merceologie oggetto dell'appalto.
Nel documento, per "criteri sociali" si intendono i criteri tesi a promuovere l'applicazione, lungo la catena di fornitura, degli standard sociali riguardanti i diritti umani e le condizioni di lavoro, riconosciuti a livello internazionale.
Trasparenza e tracciabilità della catena costituiscono l’approccio indicato dalla Guida, che prevede la costruzione di un "dialogo strutturato" tra le Amministrazioni aggiudicatici e i relativi fornitori, attraverso il quale si sviluppa la dimensione della responsabilità sociale nell'ambito del settore degli approvvigionamenti pubblici.
Il dialogo strutturato ha gli obiettivi di migliorare la conoscenza relativa alle condizioni di lavoro e al rispetto dei diritti umani lungo la catena di fornitura e di permettere il monitoraggio dell'applicazione dei criteri sociali dell'appalto, compresa l'attivazione di eventuali meccanismi correttivi in caso di mancato rispetto degli stessi.
Inoltre, il quadro normativo vigente degli appalti pubblici prevede varie misure relative alla protezione sociale e alle condizioni di lavoro, come quelle relative alla salute e sicurezza e alla valutazione dell'adeguatezza del valore economico delle offerte rispetto al costo del lavoro. Il quadro normativo consente inoltre alle stazioni appaltanti la possibilità di chiedere particolari condizioni di esecuzione contrattuale che possono attenere ad esigenze di carattere sociale.
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