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venerdì 27 aprile 2012

Dall'Enea il Rapporto Energia e Ambiente

“Con questo Rapporto l’Enea intende fornire un punto di riferimento per tutto il settore energetico del Paese, contribuendo alla definizione della politica energetica nazionale attraverso l’elaborazione di analisi e scenari utili per il decisore politico”. Con queste parole Giovanni Lelli, Commissario dell’Enea, ha presentato la nuova edizione del Rapporto Energia e Ambiente lo scorso 18 aprile alla Camera dei Deputati.
Dagli scenari evidenziati nel rapporto, emerge l’esigenza prioritaria di ridurre la dipendenza energetica dall’estero effettuando scelte strategiche orientate alla green economy, che richiedono un processo di trasformazione tecnologica.
È necessario puntare, secondo l’Enea, sulla diversificazione delle fonti, su una maggiore diffusione delle rinnovabili, sul potenziamento delle infrastrutture e di un sistema di smart grid, sull’incentivazione dell’efficienza energetica e sul risparmio di energia nel settore residenziale e industriale. Efficienza energetica, fonti rinnovabili e sviluppo delle reti rappresentano pertanto gli strumenti chiave per ridurre le emissioni di CO2, in linea con gli obiettivi europei per l’attuazione di un processo di decarbonizzione del sistema energetico ed economico.
Il Rapporto Energia e Ambiente presenta il quadro delle dinamiche in atto nel contesto del sistema energetico internazionale e nazionale relative alla domanda e ai prezzi dell’energia, agli obiettivi a lungo termine e alla road map 2050. Vengono inoltre analizzati l’andamento dei negoziati sul clima, il mercato delle emissioni, la fiscalità energetica e la carbon tax.
Per quanto riguarda l’Italia, nel corso del 2010 la domanda di energia primaria si è attestata sui 187,8 Mtep, aumentando del 4,1% rispetto al 2009, trainata dalla seppur lieve ripresa economica (1,3%). Il dato scaturisce da un incremento significativo dell’apporto dei combustibili solidi (+14,2%), delle rinnovabili (+13,3%) e del gas (+6,5%). Si è registrata invece una contrazione del petrolio (-1,5%) e delle importazioni nette di energia elettrica (-1,8%). L’aumento della domanda di energia primaria evidenzia un’inversione del trend di riduzione dei consumi primari registratosi nei precedenti quattro anni, anche se il valore del 2010 è ben lontano dal massimo di 197,8 Mtep raggiunto nel 2005.
L’Italia è tra i paesi che hanno maggiormente fatto ricorso a politiche di incentivi per lo sviluppo delle rinnovabili “ma questo processo - sottolinea l’Enea - è avvenuto in maniera contraddittoria perché la crescita del fotovoltaico ha causato un peggioramento del deficit commerciale delle tecnologie per le rinnovabili, con un aumento delle importazioni. Ciò è dovuto al fatto che non c’è stato sufficiente impegno nella ricerca del settore e nella capacità di stimolare nuove filiere industriali, diversamente da quanto è accaduto in altri Paesi europei”.

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