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giovedì 19 aprile 2012

Pensa positivo per cacciar via l'infarto

Da sempre studiati gli effetti sulle emozioni negative, ora il focus si sposta su gioia ed entusiasmo

Basta affermare che lo stress, la depressione, l’ansia, fanno male al cuore. Che ne è dei sentimenti piacevoli, della gioia, dell’entusiasmo? Finalmente uno studio scientifico si concentra su questo genere di emozioni, rilevando un risultato esattamente opposto: “pensare positivo” fa bene alla salute cardiovascolare, rivelano su Psychological Bulletin gli esperti della Harvard School of Public Health.

La ricerca si basa sull’analisi di 200 studi già pubblicati e ha messo in evidenzia che “risorse psicologiche” come l’ottimismo offrono una protezione contro le malattie cardiovascolari e rallentano la progressione delle patologie qualora fossero già presenti.

Confrontando un gruppo di persone emerge che, a parità di tutti i fattori di rischio tipici per il cuore (obesità, fumo, sedentarietà etc), il più ottimista ha un rischio dimezzato (-50%) di andare incontro a un qualsiasi evento cardiovascolare rispetto al meno ottimista.

Tanti studi in passato hanno suggellato la tesi che essere negativi fa male alla salute: questo suggerisce che, al contrario, essere positivi e ottimisti fa bene; ma mancava una dimostrazione definitiva di ciò. A tale scopo la Bohem insieme a Laura Kubzansky ha passato in rassegna oltre 200 studi sull’argomento e raccolto le prove per dire che ottimismo, benessere e soddisfazione per la propria vita inducono il rischio cardiovascolare, quindi di infarto e ictus, in modo consistente.

Le esperte hanno indagato sul “meccanismo d’azione” dell’ottimismo e visto che in primis chi è contento e ottimista adotta stili di vita più salutari (pasti regolari, sport e giuste ore di sonno), inoltre l’ottimismo e il buon umore contribuiscono a controllare la pressione del sangue e anche altri parametri importanti per restare in salute.

Così, le persone più “gaie” hanno una pressione sanguigna più bassa, mangiano meno grassi e vantano un peso corporeo normale.

«Se la ricerca futura continuerà a indicare che livelli più elevati di soddisfazione, ottimismo e felicità proteggono la salute cardiovascolare, questo avrà forti implicazioni per la progettazione di strategie di prevenzione e di intervento», concludono gli autori.

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