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venerdì 20 aprile 2012

Quinto Conto Energia ai blocchi di partenza

Sono stati varati, dal ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera - di concerto col ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, e dell’Agricoltura, Mario Catania - due schemi di decreti in materia di energie rinnovabili.
I due provvedimenti, all’esame dell’Autorità dell’energia e della Conferenza Stato-Regioni, definiscono i nuovi incentivi per l’energia fotovoltaica (Quinto Conto Energia) e per le rinnovabili elettriche non fotovoltaiche (idroelettrico, geotermico, eolico, biomasse, biogas).
“Raggiungere e superare gli obiettivi europei delle energie rinnovabili fissati per il 2020, dal 26% a circa il 35% nel settore elettrico, attraverso una crescita virtuosa, basata su un sistema di incentivazione equilibrato e vantaggioso per il sistema Paese e tale da ridurre l’impatto sulle bollette di cittadini e imprese - queste le principali finalità indicate dalla nota ministeriale –“.
Il Quinto Conto Energia metterà a disposizione di cittadini e imprese 500 milioni di euro l’anno, allineando gli incentivi ai livelli europei e adeguandoli agli andamenti dei costi di mercato e, come già previsto dalla precedente normativa, entrerà in vigore al superamento della soglia di 6 miliardi di incentivi per il fotovoltaico - previsto tra luglio e ottobre prossimi - e il 1° gennaio 2013 per il non fotovoltaico.
La remunerazione onnicomprensiva dell'energia prodotta andrà dai 161 euro per MWh per gli impianti di 1 MW a terra a 199 euro per MWh per gli impianti di 200 kW su edifici, fino a 237 euro per MWh per gli impianti di 3 kW su edifici.
Viene inoltre introdotto un sistema di controllo e governo dei volumi installati e della relativa spesa complessiva, attraverso un meccanismo di aste competitive per i grandi impianti superiori a 5 MW e tramite registri di prenotazione per gli impianti di taglia medio-piccola. Sono invece esclusi dai registri i micro impianti.
Il decreto stabilisce che la spesa per gli incentivi alle rinnovabili elettriche non fotovoltaiche crescerà dai 3,5 miliardi attuali fino a 5,5 miliardi l'anno per poi essere stabilizzata entro il 2020. Complessivamente, per le rinnovabili è prevista una crescita e stabilizzazione della spesa a 11,5-12 miliardi di euro all'anno entro il 2020. Per effetto del Quinto Conto Energia, gli incentivi alle rinnovabili dall'anno prossimo aumenteranno di 3 miliardi di euro e ci sarà un contenimento di spesa pari a circa 3 miliardi, stabilizzando l'incidenza degli incentivi sulla bolletta.
"La bolletta non calerà - ha spiegato Clini - ma non a causa delle rinnovabili: la bolletta italiana è molto cara da ben prima, con costi superiori del 30% alla media europea, a causa di un sistema elettrico molto rigido, dove c’è un eccesso di offerta che non si traduce in una riduzione dei costi per via della rigidità delle forniture di materie prime, un tema che le rinnovabili mettono in evidenza”.

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