Un metallo (Me) che viene immerso in una soluzione di un suo sale (contenente quindi suoi ioni positivi) manifesta una sua propria
tendenza a passare in soluzione trasformandosi esso stesso in ione positivo, Me
n+:
Gli elettroni
ne
− liberati nella reazione rimangono sul metallo, che si carica negativamente, mentre gli ioni Me
n+ passati in soluzione rendono quest'ultima carica positivamente. Potrebbe anche prevalere la tendenza degli ioni Me
n+ presenti in soluzione a depositarsi sul metallo in forma atomica:
il metallo cedendo elettroni si carica positivamente e la soluzione si carica negativamente. Il sistema
metallo-soluzione viene chiamato
elettrodo o
semielemento (di fatto costituisce una
semipila).
All'interfaccia tra il metallo e la soluzione, in sostanza l'equilibrio:
la cui posizione dipende dalla concentrazione ionica e dalla natura del metallo; in corrispondenza si stabilisce una
differenza di potenziale elettrico, detta anche
potenziale di elettrodo. Quanto più l'equilibrio è spostato verso sinistra, tanto maggiore è la differenza di potenziale tra metallo e soluzione (se l'equilibrio è spostato a destra, la differenza di potenziale ha
segno opposto a quello spostato a sinistra).
Pila elettrica Se, mediante un conduttore esterno, si collegano opportunamente due differenti metalli constituenti due elettrodi (cioè immersi nelle rispettive soluzioni di sali) si ottiene un sistema formato da due semipile detto
pila elettrica. In tali condizioni si crea un flusso di elettroni (cioè una corrente continua) dall'
elettrodo più negativo (
anodo) a quello
meno negativo (
catodo), che permette di produrre lavoro (lavoro elettrico).
La
Pila Daniell, realizzata nel 1820 dal chimico e fisico inglese J.F. Daniell (1790-1845), è il tipo più semplice e noto di pila. È formata da due semipile, la prima è costituita da una lamina di zinco (Zn) immersa in una soluzione di ioni Zn
2+ (ZnSO
4), la seconda da una lamina di rame (Cu) immersa in una soluzione di ioni Cu
2+ (CuSO
4) (v. fig. 15.1).
Simbolicamente è così rappresentabile:
Una misura della differenza di potenziale ai due elettrodi è data dalla
forza elettromotrice (f.e.m.; v. par. 15.3) che si misura in
volt (
V):
Il flusso di elettroni nel conduttore esterno che collega i due elettrodi va dall'elettrodo di Zn, avente potenziale più elettronegativo, all'elettrodo di rame a potenziale maggiore. Ciò altera i potenziali d'equilibrio di ciascuno dei due elettrodi. Per ristabilire l'equilibrio lo zinco libera in soluzione altri ioni Zn
2+, per reintegrare gli elettroni perduti
ossidandosi (semireazione 1) e gli ioni Cu
2+ sottraggono elettroni alla lamina di rame
riducendosi (semireazione 2):
Lo zinco costituisce l'
anodo della pila e funziona da
polo negativo; il rame costituisce il
catodo della pila e funziona da
polo positivo.
La pila produce lavoro fino al raggiungimento dell'equilibrio:
che è dato dalla somma delle semireazioni di ossidazione e di riduzione prima descritte. Le soluzioni nelle due semicelle possono essere collegate da un ponte salino o separate da un setto poroso, permeabile agli ioni (che svolge la stessa funzione). Il ponte salino o il setto poroso hanno cioè lo scopo di chiudere il circuito, consentendo l'
elettroneutralità del sistema. Infatti la diffusione di ioni negativi dal ponte salino nello scoparto anodico compensa le cariche positive dello zinco che passa in soluzione e la diffusione di ioni positivi nello scomparto catodico compensa l'eccesso di ioni negativi che si avrebbe dopo la deposizione degli ioni Cu
2+ al catodo.
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