Il naufragio della Costa Concordia lo scorso gennaio ha riportato alta l'attenzione sullo stato di alta esposizione al rischio di contaminazione delle acque del Mediterraneo. Tra le varie azioni già avviate che si muovono in questa direzione, è attivo dallo scorso febbraio un progetto operativo integrato di monitoraggio del mare che permette la gestione in tempo reale delle emergenze ambientali legate all'inquinamento marino da idrocarburi.
Medess-4ms (Mediterranean Decision Support System per la Marine Safety) è finanziato dal Fesr attraverso il Programma Med (accordo Med2s-Med11-01) per una durata di tre anni. A coordinare i lavori è Il Dipartimento della Marina Mercantile del Ministero cipriota delle Comunicazioni e dei Lavori; da parte italiana, vi è il contributo dell'Istituto per l'Ambiente Marino Costiero (Iamc) di Oristano e dell'Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima (Isac-Cnr) di Roma, entrambi parte del Cnr (Consiglio Nazionale delle Ricerche).
Medess-4ms consiste in un modello di previsione dello sversamento degli idrocarburi in cui le informazioni vengono fornite dal Marine Core Service (Mcs) del programma europeo Gmes e dai sistemi nazionali di previsione del mare. Le informazioni pervenute vengono interfacciate con i dati
sulla diffusione delle macchie di idrocarburi provenienti da esistenti piattaforme di monitoraggio del sistema CleanSeaNet di Emsa e dal Sistema di Identificazione Automatica (Ais) installato sulle navi. Obiettivo finale è fornire il monitoraggio alle agenzie competenti, come il Centro di Risposta per le Emergenze da Inquinamento nel Mar Mediterraneo (Rempec) e l'Agenzia Europea per la Sicurezza Marittima (Emsa).
Medess-4ms si pone come strumento di collegamento per le agenzie operative competenti nell'attuazione della direttiva 2005/35/CE relativa all'inquinamento provocato dalle navi e all'introduzione di sanzioni in caso di eventuali violazioni. “Obiettivo” spiega Alberto Ribotti, ricercatore dell'Iamc-Cnr di Oristano, è “rendere il sistema Medess-4ms un ponte tra i servizi offerti dal sistema europeo di monitoraggio dell'ambiente marino Mediterraneo Gmes-Mcs e gli utenti finali, beneficiando pienamente delle capacità dei sistemi marini nazionali di previsione già esistenti che derivano dall'Mcs”.
Proprio quest'ultimo aspetto è una delle componenti principali del sistema: non verranno sviluppate nuove catene di servizi partendo da zero, ma ciò che già esiste. In quest'ottica, si sta facendo uno sforzo per ottenere un approccio integrato multi-modello, sia a livello tecnico che per gli utenti finali. Sforzo dimostrato dalla presenza nel progetto, di parte degli utenti a cui il progetto è indirizzato, come la Guardia Costiera italiana, le Autorità Portuali dei porti di Algeciras e di Heraklion, il Dipartimento della Marina Mercantile cipriota e altri. Al momento un servizio simile concettualmente, ma non multi-modello, esiste solo per il Mar Baltico.
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