Abbinare un marchio di sostenibilità alla certificazione obbligatoria delle caratteristiche energetiche dei pannelli prefabbricati in calcestruzzo. L’idea è venuta a Icmq, istituto di certificazione attivo nel settore delle costruzioni che da tempo ha messo a punto la certificazione volontaria ‘eco’ per altre tipologie di prodotti.
Riguardo alla certificazione obbligatoria, il decreto del ministero dell’Industria e del commercio e artigianato del 02/04/98 prevede che i produttori di pannelli prefabbricati in calcestruzzo siano tenuti a certificare le caratteristiche energetiche dei propri prodotti nel caso in cui vogliano venderli o pubblicizzarli facendo riferimento alle loro proprietà di isolamento termico.
Affinché la certificazione obbligatoria consenta di ottenere il marchio di sostenibilità Icmq Eco, i produttori dovranno: possedere un controllo di produzione in fabbrica per la marcatura Ce dei pannelli prefabbricati in conformità all’Annex ZA della En 14992; eseguire un’autoverifica del rispetto della legislazione ambientale vigente, in mancanza di certificazione Uni En Iso 14001 rilasciata da un organismo accreditato, oppure di registrazione Emas.
Lo schema Icmq Eco prevede anche l’attestazione di una serie di caratteristiche che contribuiscono a ottenere alcuni dei crediti necessari per la certificazione Leed o Itaca degli immobili in cui i pannelli sono impiegati. I requisiti in questione vanno dal contenuto di materiale riciclato - obbligatorio nel caso in cui venga dichiarato dal produttore - all’assenza di sostanze pericolose, di radioattività, di composti organici volatili, fino al potere fonoisolante. Come in tutti gli altri schemi Icmq Eco, la convalida dell’Epd (la dichiarazione ambientale di prodotto), permette di ottenere un livello superiore di certificazione.
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