Diverse sono state le reazioni alle parole del ministro delle Finanze Maria Fekter, la quale ha paventato di fronte alla stampa la possibilità che l’Italia ricorresse ad aiuti dell’Ue, come è accaduto alla Spagna.
In primo luogo il premier Mario Monti, dopo l’incontro con la presidente della confederazione elevtica Eveline Widmer Schumpfl, ha sottolineato che "l’Ue ha capito che servono decisioni importanti per garantire la stabilità finanziaria dell'eurozona con tutti gli strumenti". "Mi attendo che nei prossimi giorni la discussione sulle modalità per rilanciare la crescita si approfondisca in vista delle decisioni operative del prossimo consiglio europeo".
Da parte sua, l'Eurogruppo conferma "fiducia e sostegno" all'Italia e ritiene "totalmente falsa" l'ipotesi evocata dal ministro austriaco Fekter sul fatto che l'Italia potrebbe avere bisogno di ricorrere ad aiuti europei.
Anche secondo Ed Parker, direttore generale dell’agenzia di rating Fitch è improbabile che l'Italia abbia bisogno di un salvataggio “perché il Paese è in una situazione migliore rispetto alla Spagna”, che invece mancherà gli obiettivi di bilancio quest’anno e il prossimo in modo significativo. Parker ha continuato sottolineando che “tutti i Paesi dell'eurozona sono a rischio declassamento da parte di Fitch, anche quelli con la tripla A, se i leader Ue non riusciranno a risolvere la crisi”.
I rating dell'eurozona sono "sotto pressione per un taglio", ha spiegato Parker, "se non si arriva a vedere al più presto la luce in fondo al tunnel", i rischi di un crollo dell'euro "aumenteranno".
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