Investire nelle città sostenibili con programmi di miglioramento statico ed energetico. È questo, secondo Ascomac, la federazione nazionale commercio macchine adente a Confcommercio Imprese per l'Italia e Federcostruzioni, un obiettivo irrinunciabile per raggiungere il quale è necessario puntare in primis sulla sicurezza del cantiere.
“Il recente terremoto in Emilia Romagna, il grave dissesto idrogeologico, i danni subiti dal patrimonio abitativo, agricolo, industriale, infrastrutturale, artistico e culturale e la morte di operai sotto le coperture di capannoni fanno riflettere sulla necessità di messa in sicurezza del nostro territorio”. Lo ha dichiarato la presidente di Ascomac Elisa Cesaretti in occasione del seminario “Formazione e verifiche periodiche delle attrezzature di lavoro per la realizzazione del cantiere a impatto zero”.
Secondo Cesaretti “l’edilizia sostenibile è la risposta anticiclica, non solo alla attuale crisi economica, ma anche organizzativa, realizzabile attraverso l'avvio immediato di un Piano straordinario antisismico ed energetico sia per le nuove costruzioni sia per il consolidamento e miglioramento degli edifici pubblici e privati esistenti”. In questo contesto Ascomac ha lanciato la sfida del cantiere a impatto zero.
Si tratta di una “proposta a favore della sostenibilità della filiera dell'edilizia, del sollevamento, della nautica e del navale, dell'energia. Un’idea che si declina, da una parte, nel rispetto della legalità, della trasparenza, nell’efficienza tecnologica e nella sicurezza sul lavoro; dall’altra, nella possibilità di un impatto ambientale pari quasi a zero e nella semplificazione della burocrazia”. Il tema della sicurezza, ha chiarito la presidente, è “indissolubilmente legato a quello della formazione. Settore in cui la nostra Federazione intende puntare anche attraverso un accordo con il Formedil”.
Per Ascomac, come ha sottolineato il segretario generale Carlo Belvedere “servono una visione e una governance diverse, un percorso virtuoso verso la città-territorio sostenibile, a consumo quasi zero con regole certe e chiare, a partire dai Piani regolatori e dalla Pianificazione strategica territoriale”.
La Federazione propone un provvedimento normativo unico, di semplice applicazione in moda da superare la logica del singolo intervento a favore dell’edificio nel suo complesso. Per questo, sia a livello antisismico che energetico, vanno introdotti ed attuati, con investimenti pubblici e privati, programmi di miglioramento energetico e statico dell'edificio-infrastruttura e, quindi, del territorio.
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