(AGI) - Roma, 20 apr. - Un italiano su due e' gia' a dieta, ma nove diete su dieci sono 'last minute': aggressive fin da subito per ottenere risultati immediati, seguite dal cosiddetto mantenimento, che risulta sempre difficile se non impossibile. Oppure con percorsi iperproteici come quelli previsti dalla celebre Dieta Dukan, che provocano un veloce dimagrimento, ma con un vistoso aumento di peso appena si sospende. Mentre la raccomandazione degli esperti e' niente 'fai da te': occorre affidarsi a specialisti qualificati e a dietisti, i soli e veri 'personal nutritional trainer' della corretta alimentazione, che sostengono e guidano verso la soluzione dei problemi, l'allenamento a nuove abitudini alimentari e la pianificazione di un'alimentazione bilanciata. Sono ancora troppi gli italiani che seguono diete sbagliate, e non e' un caso, se si considera che quattro adulti su dieci (42% della popolazione) sono in eccesso ponderale, di cui due su dieci proprio per abitudini dietetiche scorrette.
Al 24° Congresso Nazionale dei Dietisti in corso a Verona si lancia dunque l'appello alla moderazione e a rivolgersi sempre a specialisti qualificati prima di intraprendere qualsiasi percorso di dimagrimento. Il primo concetto da sfatare - spiega Giovanna Cecchetto, presidente ANDID - e' che esistono cibi da abolire in assoluto. Non e' vero. Dagli snack dolci e salati, alle bibite, agli aperitivi e agli happy hour, l'importante e' saperli gestire con criterio, controllandone frequenze e quantita', sapendoli inserire in modo corretto nella propria alimentazione e sapendo scegliere alternative altrettanto gradevoli e soddisfacenti". Il vero problema di un dimagrimento e' il conseguente mantenimento del peso ottenuto con la prima fase della dieta. "L'aspetto piu' critico delle diete, in particolare di quelle piu' fantasiose e miracolistiche - continua la presidente ANDID - e' proprio il mantenimento dei risultati. Sono sempre piu' numerose le persone che si rivolgono ai dietisti ANDID stanche e sfiduciate dagli innumerevoli tentativi di perdere peso, e che accettano con sollievo proposte di trattamento orientate a risultati anche meno eclatanti, ma duraturi". La pratica piu' comunemente adottata e conosciuta e' quella che prevede due fasi di trattamento: la prima finalizzata al dimagrimento e la seconda al mantenimento. Peccato che spesso succeda che piu' si perde velocemente peso e piu' la dieta seguita e' lontana dalle solite abitudini, piu' alla fase del mantenimento non ci si arrivi nemmeno oppure il mantenimento stesso si configuri cosi' diverso dalle abitudini precedenti alla dieta, che piu' o meno gradatamente si ritorna alla solita alimentazione e si riprende inevitabilmente peso. "Gli studi di migliore qualita' - precisa la dr.ssa Cecchetto - dimostrano che l'intervento piu' efficace e' quello che aiuta ad adottare comportamenti alimentari e di vita salutari e stabili nel tempo e si basa su strategie di sostegno al cambiamento; i dati epidemiologici e la stessa definizione di obesita' del'OMS, sottolineano il carattere di cronicita' di questa patologia e, come, alla luce di questa tendenza, si vada affermando la necessita' di un impegno al trattamento "per la vita", sia da parte dei pazienti che dei Professionisti Sanitari". Non e' un caso se l'ADA (American Dietetic Association) afferma in proposito che: i dietisti dovrebbero portare i pazienti a considerare la gestione del loro peso come un processo a molte tappe (multi-stage process).
La ripresa del peso non andrebbe considerata come un fallimento personale, ma come segnale della necessita' di un'altra fase di attivo trattamento. I Dietisti dell'ANDID, nell'ambito del loro 24° congresso nazionale discutono quest'anno proprio intorno ai requisiti e alle competenze professionali necessarie a sostenere questo nuovo ruolo, anche attraverso l'utilizzo di nuovi strumenti e nuovi stili di comunicazione".
Ecco i 10 consigli per una alimentazione utile e bilanciata:
1. Non saltare mai i pasti, a partire dalla colazione;
2. Inserire in ogni pasto una porzione di carboidrati (privilegiando quelli di tipo integrale e a scarso contenuto in grassi) e una buona porzione di verdura;
3. Negli spuntini (massimo 2/giorno) preferire la frutta;
4. Limitare la frequenza dei formaggi a 2-3 v/settimana;
5. Consumare il pesce almeno 2 volte/settimana;
6. Inserire almeno 2-3 v/settimana, in uno dei pasti principali, piatti unici quali: a - zuppa di legumi e cereali accompagnati da un contorno di verdura b - insalatona con uovo, prosciutto cotto magro o mozzarella o tonno accompagnata da una porzione di pane c - pasta o riso freddo condito con verdure (pomodorini, basilico, piselli, carote, olive, capperi ecc.);
7. Preferire i condimenti vegetali ai primi piatti, limitare i sughi piu' ricchi;
8. Evitare la somma, nello stesso pasto, di alimenti con uguale funzione nutritiva (es. carne + formaggio, pane + pasta, patate + pane, ecc.);
9. Limitare il consumo di dolci preferibilmente a fine pasto o a colazione, piuttosto che fuori pasto;
10. Bere almeno 1,5- 2 litri di liquidi al giorno (prevalentemente acqua o bevande non zuccherate).
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