“L’ennesima notizia sul crollo della produzione conferma un settore al collasso che necessita di interventi urgentissimi”. È questo il commento del presidente di Aniem (Associazione delle pmi edili manifatturiere) Dino Piacentini, alla pubblicazione dei dati Istat sul comparto edile che registra un -9,9% a febbraio 2012 e un -23% su base annuale.
“In primis, va risolto il grande dramma dei ritardi di pagamento – continua Piacentini -. Non potrà esserci nessuna ripresa economica né misura valida di sostegno al sistema produttivo nazionale senza la garanzia di avere il corrispettivo nella quantità e nei tempi pattuiti”.
Nei mesi scorsi Aniem aveva già denunciato la penalizzazione dei ritardi che va da uno a tre-quattro anni, chiedendo l’immediato recepimento della direttiva europea che prevede espressamente, a differenza della precedente, il settore delle opere pubbliche tra i suoi ambiti di applicazione. Il Parlamento europeo ha infatti imposto il limite di 30 giorni per il pagamento di una fattura per beni e servizi, sia nel settore pubblico sia in quello privato.
L’associaizone ritiene inoltre che “fosse solo per il rispetto del principio di equilibrio del rapporto contrattuale, l’interruzione delle opere si impone come unica, anche se purtroppo onerosa cautela, per non vedere in via definitiva calpestati i principi fondamentali del diritto all’esercizio della libera attività economica”.
Secondo Aniem non sono più in discussione interessi di mora o meccanismi di compensazione per il sopraggiunto aumento dei materiali. L’attuale ritardo, o per meglio dire blocco dei pagamenti configura un dissesto finanziario del sistema imprenditoriale sul quale Aniem chiede a tutte le istituzioni un intervento immediato e responsabile.
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