Dato un array di n numeri reali, progettare un algoritmo efficiente rispetto al tempo ed allo spazio, che posizioni tutti gli elementi negativi prima di tutti gli elementi positivi.
Calcolare la complessità temporale e spaziale dell’algoritmo presentato.
SOLUZIONE.
Innanzi tutto, si assuma, senza perdere di generalità, che lo 0 non sia presente tra i reali in input (se c’è, invece di trattare elementi negativi e positivi, si possono trattare, ad esempio, elementi negativi e non negativi).
Si osservi ora che separare gli elementi positivi dai negativi equivale ad ordinare n numeri interi nel range [0,1]; si può quindi applicare una modifica dell’algoritmo di counting sort, come segue.
Sia A l’array di input e B l’array di output, entrambi di lunghezza n.
Funzione SeparaPositiviNegativi(A, B)
int pos = 1; neg = n;
FOR i = 1 TO n DO
IF A[i]>0 THEN
B[pos] = A[i];
pos++;
ELSE
B[neg] = A[i];
neg--;
Si osservi che non abbiamo bisogno del terzo array C, avendo solo due tipi di elementi e non essendoci richiesto di mantenere l’ordinamento dato in input; infatti, l’algoritmo proposto posiziona gli elementi positivi nell’ordine dato e gli elementi negativi nell’ordine inverso.
La complessità temporale di questo algoritmo è, ovviamente, lineare in n, visto che il suo pseudocodice è costituito da un ciclo FOR che esegue operazioni costanti ad ogni iterazione. La complessità spaziale è anch’essa lineare in n, visto che l’lagoritmo utilizza, oltre al vettore di input A, un vettore ausiliario B di lunghezza n e tre contatori.
Un altro modo di procedere viene dall’osservazione che la suddivisione tra positivi e negativi può essere considerata come il risultato della procedura PARTITION, dove la soglia sia settata a 0.
In tal caso si può procedere come segue:
Funzione SeparaPositiviNegativi2(A)
i = 1; j = n;
WHILE (i < j)
WHILE (A[i]>0 AND i < j) DO
i++;
WHILE (A[j]<0 AND i < j) DO
j--;
SWAP(A[i], A[j]);
i++; j--;
Anche questa funzione ha complessità temporale lineare in n, infatti i due indici i e j permettono di scorrere una sola volta il vettore.
La complessità spaziale è, anch’essa lineare in n, poiché l’input è di dimensione n. Tuttavia, si osservi che – se non consideriamo il vettore di input – la prima soluzione richiede uno spazio aggiuntivo O(n), mentre la seconda O(1). Se ne conclude che, ai fini dell’efficienza richiesta, la seconda versione è lievemente da preferirsi rispetto alla prima.
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