Sul percorso intrapreso dal Governo per la riforma istituzionale dell'assetto delle Province, l'Istituto Nazionale di Urbanistica (Inu) sostiene la necessità di un livello di pianificazione di area vasta, intermedio tra quello regionale e quelli comunali, al fine di dare un nuovo assetto amministrativo, per un’efficace gestione delle principali risorse in mano alle comunità: suolo, territorio e paesaggio. La posizione dell'Inu è stata espressa in un recente convegno svoltosi a Perugia sul tema “La provincia e la pianificazione intermedia dell'area vasta: nuovi scenari per il governo del territorio”, patrocinato da Regione Umbria, Provincia e Comune di Perugia.
Il processo di riforme offre, secondo l'Inu, un'opportunità importante per una pianificazione strutturale associata da estendere a tutti i territori molto urbanizzati o largamente interconnessi. D'altro canto, il territorio restante, più vasto e policentrico, necessita di un ente intermedio che coordini, indirizzi e guidi questi territori in un'ottica di pianificazione di area vasta. Un'esigenza che la trasformazione delle attuali Province in enti di secondo livello non sembra garantire.
Le preoccupazioni dell'Istituto sono indirizzate alla sostenibilità delle politiche di area vasta, all'esigenza di governare le pianificazioni settoriali, alla messa in sicurezza dei territori, ai problemi energetici di area vasta e del rischio idraulico. L’Inu insiste anche sulla necessità di non disperdere il patrimonio di esperienze e piani prodotti e vigenti, di accordi e protocolli che in questi anni si sono prodotti.
Nell'ottica del sostegno a queste posizioni, l'Istituto ha fatto un altro passo nella promozione dello studio e del confronto, inaugurato lo scorso anno con l'istituzione di un'apposita Commissione Nazionale che ha lo scopo di studiare il coordinamento e la cooperazione territoriale tra Enti.
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