La
classificazione energetica degli edifici è diventata molto importante per riuscire a quantificare le
prestazioni energetiche di un’abitazione. Per poter far rientrare una casa all’interno di una particolare
classe energetica, bisogna ottenere una specifica certificazione, che indichi quanto una casa sia capace di risparmiare o di sprecare in termini di
energia. Tutto ciò dipende da molti fattori, gli impianti, i
sistemi di isolamento, gli infissi e molto altro. La definizione della
classe energetica dovrebbe favorire dei consumi più responsabili.
Le regole per la classificazione energetica degli edifici
La classificazione energetica degli edifici prevede
7 fasce energetiche, che vanno dalla A alla G, nello specifico dalla più virtuosa alla più dispendiosa. L’attribuzione di una specifica
classe energetica ad una determinata abitazione viene decisa sulla base di quanto
combustibile viene consumato ogni anno per ogni metro quadro di
superficie riscaldata. Si va da un valore minore di 15 kWh/mq anno (casa passiva) ad un valore maggiore di 160 kWh/mq anno. Attraverso la
certificazione energetica l’acquirente di una casa può avere delle informazioni in più, anche per valutare meglio l’immagine dell’edificio e il suo valore di mercato. Una volta ottenuta la certificazione, bisogna esporre sulla facciata degli edifici l’apposita
targhetta energetica.
Le difficoltà in ItaliaMolto spesso si incontrano delle difficoltà nel raccogliere i documenti necessari per ottenere il
certificato energetico. Molte volte la classe energetica risulta sopravvalutata, anche perché il patrimonio immobiliare italiano si basa su molti edifici di
classe energetica bassa. Non sempre si riesce ad ottenere un’analisi adeguata, perché conta anche l’esperienza del certificatore. Ne risulta che il certificato non è sempre realistico. Eppure la determinazione della classe energetica ha un ruolo molto importante, soprattutto all’atto di vendita o nella stipula di un contratto di affitto. Per cui è importante riuscire a capire quali sono gli interventi da realizzare affinché il nostro patrimonio immobiliare diventi più
ecocompatibile.
Le regole sugli annunci immobiliari
A partire dall’1 gennaio 2012 tutti gli annunci commerciali immobiliari obbligatoriamente devono fare riferimento all’
Ipe, l’
indice di prestazione energetica. Si tratta di un numero che esprime in kWh/mq all’anno il
consumo dell’appartamento. Recenti indagini hanno dimostrato che sono soprattutto le città del Nord ad essersi adeguate alle nuove regole, mentre nel resto del Paese è ancora poco diffuso il certificato energetico.
Il costo del certificato energetico
Il
certificato energetico è rilasciato in occasione della compravendita dell’affitto e della ristrutturazione dell’appartamento. Il costo per ottenere il certificato dipende da alcuni elementi, come la grandezza, il tipo di casa e l’onorario richiesto dal tecnico. In genere per una villetta il costo ammonta a 500 euro, mentre per un appartamento occorrono circa 300 euro.
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