Gli ultimi quattro esperimenti sui neutrini hanno dato la risposta definitiva sulla velocità della luce, mettendo fine ai dubbi sollevati dai dati pubblicati lo scorso settembre dall’esperimento Opera.
Borexino, Icarus, Lvd e lo stesso Opera sono stati tutti effettuati nei Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e presentati durante la Conferenza internazionale sulla fisica dei neutrini in corso a Kyoto in Giappone.
Il tempo impiegato dai neutrini a percorrere i 730 chilometri che separano il Cern di Ginevra, dove vengono prodotti i fasci di queste particelle inafferrabili, dai Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’Infn, dove si trovano gli apparati che studiano i neutrini, detto “tempo di volo” è stato misurato nei quattro esperimenti. Il tempo di volo, come afferma l’Infn, è “consistente con la velocità della luce.’’
I dati presentati dall’esperimento Opera, condotto dal fisico Antonio Ereditato, erano dovuti ad un malfunzionamento del sistema di timing della fibra ottica dell’esperimento e questi ultimi risultati lo dimostrano in maniera definitiva.
Dal Cern Sergio Bertolucci afferma che questo risultato è esattamente “quello che, in fondo, ci si aspettava. La vicenda ha catturato l’immaginazione pubblica e le ha dato l’opportunità di vedere il metodo scientifico in azione: un risultato inaspettato è stato reso noto per essere esaminato e risolto grazie alla collaborazione di esperimenti che sono, normalmente, in concorrenza fra loro. Questo è il modo in cui la scienza si muove’’.
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