In una nota del 6 giugno, Confedilizia chiarisce alcuni aspetti della questione riguardante il gettito prodotto dalla cedolare secca sugli affitti.
Come spiega la Confederazione, il Ministero dell’economia ha comunicato che la nuova imposta ha generato entrate per 675 milioni di euro nel periodo gennaio-dicembre 2011. Ma secondo la relazione tecnica che accompagnava il provvedimento istitutivo del nuovo regime tributario, il gettito di cassa da cedolare per il 2011 era quantificato in una cifra ben maggiore, pari a 2 miliardi e 715 milioni. Nella stessa relazione si prevedeva, però, un minor gettito Irpef di circa 2 miliardi e 412 milioni.
Stando ai dati della relazione del Governo, del gettito da cedolare di competenza, 2 miliardi e 646 milioni sarebbero stati generati dall’applicazione della cedolare a contratti esistenti (prima soggetti ad Irpef) e 548 milioni da contratti “emersi”. Questa cifra, però si sarebbe ridotta a 466 milioni per il principio di cassa (condizionato dal meccanismo dell’acconto).
Fra le ulteriori cause della diminuzione delle entrate Irpef, ridotte di 480 milioni di euro, secondo il Governo, vi sarebbe la “flessione delle ritenute dei dipendenti pubblici e privati conseguente alle operazioni di conguaglio fiscale relative alla presentazione del modello 730/2011 per i redditi 2010, effettuati a partire dal mese di agosto”.
Confedilizia specifica che, se è vero che il gettito 2011 da cedolare è di molto inferiore a quello previsto, è vero anche che dallo stesso Bollettino delle entrate tributarie del Ministero dell’Economia, che non quantifica lo specifico gettito Irpef da redditi da locazione, non risulta affatto un minor gettito Irpef della portata pure prevista (2 miliardi e 412 milioni).
Ad ogni modo, un dato certo è che l’effetto immediato della cedolare secca ha fatto emergere il sommerso (o comunque essa ha favorito l’immissione sul mercato della locazione di nuovi immobili). E’ possibile infatti che, come risulta dalle indicazioni fornite dalle Associazioni territoriali della Confedilizia, la cedolare sia stata applicata per lo più relativamente a nuovi contratti, perché il meccanismo applicativo risultava di gran lunga più semplice.
Secondo Confedilizia è probabile che quei 675 milioni di euro costituiscano per il 2011 per gran parte un “maggior gettito” per l’Erario (peraltro superiore ai circa 466 milioni di emersione ipotizzati – applicando il meccanismo dell’acconto – nella relazione tecnica).
Infine, per quanto riguarda i 4 milioni di gettito relativi al primo quadrimestre 2012, essi potrebbero anche risultare all’attivo delle casse del Governo, non essendovi state negli ultimi mesi occasioni “ordinarie” di versamento della cedolare, ma possibili “ravvedimenti operosi”.
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