Esercizio1
Il signor Bianchi nel corso del 2010 ha percepito i seguenti redditi:
a) reddito da lavoro dipendente, al lordo delle ritenute effettuate dal datore, per 40000 euro
b) reddito da lavoro autonomo di 10000 euro, a fronte del quale ha subito una ritenuta alla fonte di 2000 euro.
c) Interessi su BTP per 4000 euro
d) Affitto su una casa di sua esclusiva proprietà di 8000 euro (la rendita catastale di tale casa è di 1750 euro).
Ha un figlio a carico, di età superiore ai tre anni. La moglie non è a carico, in quanto percepisce un reddito come co.co.pro di 7300 euro; ha sostenuto le seguenti spese:
a) spese per il dentista del figlio: 2000 euro
b) spese per tasse scolastiche: 200 euro
Calcolate l’Irpef netta e l’Irpef da versare a saldo per il signor Bianchi.
Esercizio2
Considerate una famiglia composta da marito, moglie e due figli, in cui il marito percepisce un reddito imponibile pari a 40000 euro, e la moglie un reddito imponibile di 15000 euro.
Ipotizzate che la struttura delle aliquote e degli scaglioni dell’imposta sul reddito sia la seguente (non vi sono né detrazioni, né deduzioni):
Scaglioni aliquota
0-15000 10%
15000 – 30000 20%
>30000 30%
a) calcolate quanto la famiglia deve pagare per l’imposta sul reddito, nel caso di unità impositiva individuale
b) calcolate quanto la famiglia deve pagare per l’imposta sul reddito, nel caso di unità impositiva familiare, senza correzioni per la numerosità dei componenti
c) calcolate quanto la famiglia deve pagare per l’imposta sul reddito, nel caso di unità impositiva familiare, con applicazione dello splitting
d) calcolate quanto la famiglia deve pagare per l’imposta sul reddito, nel caso di unità impositiva familiare, con applicazione del quoziente familiare (il capofamiglia pesa 1, il coniuge 0,7, il primo figlio 0,5, ogni figlio successivo 0,3).
Esercizio3
Il signor Verdi percepisce, nell’anno t, un reddito imponibile pari a 30000 euro. Nell’anno t+1 il tasso di inflazione è uguale al 5%; il reddito del signor Verdi è perfettamente indicizzato all’inflazione, ma non subisce alcuna crescita reale, ed è quindi uguale a 31500 euro. Ipotizzate che la struttura delle aliquote e degli scaglioni dell’imposta sul reddito sia la seguente (non vi sono né detrazioni, né deduzioni):
Scaglioni aliquota
0-10000 10%
10000 – 20000 20%
>20000 40%
a) mostrate che, nell’anno t+1 si verifica il fenomeno del fiscal drag, e calcolate l’importo della maggiore imposta pagata dal contribuente a causa del fiscal drag.
b) Mostrate, anche numericamente, in che modo sarebbe possibile annullare l’effetto del fiscal drag.
Soluzioni esercizi sull’Irpef
Soluzioneesercizio1
Reddito complessivo = 40000 + 10000 + 0,85 x 8000 = 56800
Non ci sono deduzioni tradizionali.
Per trovare l’Irpef lorda, applico la scala delle aliquote:
Irpef lorda =
0,23x15000+0,27x13000+0,38x27000+0.41x1800=3450+3510+10260+738=17958
Poiché la moglie non è a carico, la detrazione per figlio a carico deve essere ripartita fra i due coniugi al 50%, ovvero, previo accordo fra i due, può essere attribuita al coniuge con reddito più elevato. Va allora considerato che la moglie ha un reddito da co.co.pro, e cioè un reddito che la legislazione fiscale qualifica come reddito da lavoro dipendente. Questo reddito è inferiore a 8000 euro e, grazie alla detrazione da lavoro dipendente, è esente da imposta. Ai coniugi Bianchi non conviene quindi attribuire alcuna quota di detrazione alla signora Bianchi, che non trarrebbe nessun beneficio da una detrazione fiscale per oneri familiari, essendo il suo debito di imposta già azzerato dalla detrazione per lavoro dipendente. Ipotizziamo quindi che il signor Bianchi, ben consigliato dal suo Caaf, attribuisca a sé l’intera detrazione.
Detrazione sul figlio maggiore di tre anni:
Df1=800 (1- Y/95000) =800 ((95000-56800)/95000) = 321,68
La detrazione per reddito da lavoro dipendente non spetta al signor Bianchi perché il suo reddito complessivo supera i 55000 euro.
Detrazioni per oneri = 0.19x(2000-130+200)= 0,19x2070=393,3
Irpef netta = 17958 – 321,68 – 393,3=17243,02
Per calcolare l’Irpef da versare a saldo devo sottrarre dall’Irpef netta le ritenute che il signor Bianchi ha subito durante l’anno, al momento della percezione dei suoi redditi.
Ritenute sul reddito da lavoro dipendente: il datore di lavoro considera il reddito da lavoro dipendente come l’unico reddito del contribuente, calcola quindi su di esso sia la detrazione per reddito da lavoro dipendente che le detrazioni per oneri familiari.
L’Irpef lorda calcolata dal datore è quindi commisurata al reddito di lavoro del signor Bianchi, 40000 euro, ed è pari a:
0,23x15000+0,27x13000+0,38x12000=3450+3510+4560=11520
A questo importo il datore toglie la detrazione per redditi da lavoro dipendente:
Dldip=1338 [(55000-Y)/40000] = 1338 x ((55000-40000)/40000) =1338x0,375=501,75
e la detrazione per il figlio a carico, anch’essa calcolata dal datore di lavoro considerando il reddito da lavoro dipendente come reddito complessivo:
Df1=800 (1- Y/95000) =800-0,00842 x 40000 = 800-336,8 = 463,2
Si noti che entrambe le detrazioni calcolate dal datore di lavoro, poiché il datore di lavoro non può sapere che il signor Bianchi ha altri redditi, sono più alte del dovuto, in quanto si tratta di detrazioni decrescenti al crescere del reddito complessivo. Ciò comporterà al signor Bianchi il vantaggio di aver pagato un acconto più basso (quello trattenuto dal datore), che verrà però compensato da un saldo più alto.
Nel complesso, il datore ha versato ritenute uguali a 11520-501,75-463,2=10555,05
Il signor Bianchi ha anche subito ritenute sul suo reddito da lavoro autonomo: 2000
Ritenute totali = 10555,05 + 2000 =12555,05
Irpef da versare a saldo: 17243,02-12555,05=4687,97
Soluzioneesercizio2
a) Nell’ipotesi di tassazione individuale, ciascuno dei percettori di reddito, il marito e la moglie, calcola separatamente la propria imposta.
T(marito) = 0,1x15000+0,2x15000+0,3x10000 = 1500+3000+3000=7500
T(moglie) = 0,1x15000=1500
Imposta totale pagata dalla famiglia = 9000
Aliquota media sul reddito familiare = 9000/55000= 16,36%
b) Nel caso di tassazione sulla famiglia, senza correzioni per tenere conto del numero dei componenti, la tassazione è commisurata alla somma (cumulo) dei redditi dei percettori.
imposta = 0,1x15000+0,2x15000+0,3x25000 = 1500+3000+7500=12000
Aliquota media sul reddito familiare = 12000/55000= 21,82%
(In presenza di imposta progressiva, e senza correttivi, quali lo splitting o il quoziente familiare, la tassazione familiare, con il cumulo dei redditi, comporta un onere di imposta più elevato).
c) La tassazione del reddito familiare, in caso di splitting, avviene cumulando tutti i redditi familiari e poi attribuendoli, metà per uno, ai due coniugi.
imposta complessiva= 2 x T(55000/2) = 2 x T(27500) = 2 x (0,1x15000+0,2x12500)
= 2 x (1500+2500)=8000
Aliquota media sul reddito familiare = 8000/55000=14,54%
L’applicazione dello splitting ha comportato una riduzione dell’aliquota media, non solo rispetto alla situazione di cumulo, ma anche rispetto alla situazione di tassazione individuale.
d) La tassazione secondo il quoziente familiare permette di attribuire a ciascun membro della famiglia un reddito pro capite corretto per le economie di scala che si riscontrano nella convivenza.
Il quoziente familiare è pari alla somma dei pesi riconosciuti a ciascun componente: 1+0,7+0,5+0,3=2,5
Si calcola l’imposta dovuta sul reddito pro capite corretto reso equivalente (e quindi confrontabile fra famiglie di numerosità diversa) attraverso la sua divisione per il
quoziente e poi si moltiplica l’importo ottenuto per il quoziente familiare stesso:
imposta = 2.5 x T(55000/2.5) = 2.5 x T(22000) = 2.5 x (0,1x15000+0,2x7000)
= 2,5 x (1500+1400)=7250.
Aliquota media sul reddito familiare = 7250/55000=13.18%
(Alternativamente si calcola l’imposta dovuta sul reddito pro capite corretto e cioè su 22000. questa imposta è pari a 2900. Si calcola l’aliquota media corrispondente al reddito pro capite corretto: 2900/22000 = 13,18% e la si applica al reddito familiare complessivo. 15,18%x55000=7250.
Questa seconda procedura rende evidente che il passaggio per il reddito procapite corretto ha la funzione di calcolare l’aliquota media idonea per un dato reddito familiare, se si tiene conto della numerosità dei suoi componenti, in presenza di imposta progressiva.)
Soluzioneesercizio3
a) Imposta pagata nell’anno t: 0,1x10000+0,2x10000+0,4x10000=1000+2000+4000=7000
Aliquota media = 7000/30000=23,333%
Imposta pagata nell’anno t+1: 0,1x10000+0,2x10000+0,4x11500=1000+2000+4600=7600
Aliquota media = 7600/31500=24,127%
Il contribuente, pur essendo il suo reddito reale rimasto invariato, paga quindi lo 0,794% di imposta in più; l’ammontare del fiscal drag è quindi 0,00794x31500=250 euro, corrispondente al maggior onere dovuto all’inflazione.
L’importo del fiscal drag poteva alternativamente essere calcolato come segue:
i) per lasciare invariato il debito di imposta reale, un’ inflazione del 5% avrebbe dovuto comportare un incremento del debito di imposta del 5%: 7000 x (1+0,05) = 7350.
Pagando invece 7600 euro, il contribuente paga 7600-7350=250 euro in più.
ii) per lasciare invariato il debito di imposta reale, l’aliquota media non dovrebbe
variare (23.33%), e dunque il contribuente dovrebbe pagare 0,2333x31500=7350
euro. Pagando invece 7600 euro, il contribuente paga 250 euro in più.
b) Si potrebbe annullare l’effetto del fiscal drag indicizzando all’inflazione i valori degli
scaglioni (ne moltiplico cioè il valore per (1+0,05))
nell’anno t+1 la nuova struttura degli scaglioni sarebbe allora la seguente:
Scaglioni aliquote
0-10500 10%
10500 – 21000 20%
>21000 40%
l’imposta dovuta su 31500 sarebbe:
0.1x10500 + 0.2x10500 + 0.4x10500 =
1050 + 2100 + 4200 = 7350
Anche l’imposta sarebbe quindi aumentata del 5%, in linea con l’inflazione, e l’aliquota media non sarebbe cambiata rispetto al periodo precedente, come non è cambiato il reddito reale.
Oppure, si applica la struttura delle aliquote al reddito deflazionato per il tasso di inflazione (quindi nell’esempio costante in termini reali), si calcola l’imposta, poi la si moltiplica per il tasso di inflazione:
31500/1.05 = 30000
T(30000)=7000
7000x1.05=7350 e non c’è fiscal drag.
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