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domenica 10 giugno 2012

I pericoli dell’Etna e del Vesuvio

Gli Ordini dei Geologi della Campania e della Sicilia hanno organizzato un incontro  fra i maggiori esperti internazionali  per valutare l’attività dei due vulcani. Dopo gli errori d’Abruzzo sarebbe il caso di pensarci meglio.



eruzione 

Lo scorso anno il National Geographic scrisse che una nuova eruzione del Vesuvio era “vicina”. “Nel 79 d.C. il più pericoloso vulcano del mondo seppellì la città di Pompei, ma la prossima eruzione potrebbe essere molto più forte” avvertì il mensile. Forte come quella che 3780 anni fa distrusse Avellino “Quattromila anni dopo, ancora oggi gli abitanti della Campania sarebbero costretti a lasciare le loro orme nella cenere”.
La rivista è nota nel mondo per la sua attenzione ai temi dell’ambiente e spiegò anche i motivi della previsione, criticando la mancanza di un adeguato piano d’emergenza: “Non viene aggiornato significativamente da più di cinque anni…non considera come scenario di intervento l’eruzione più forte…prevede l’evacuazione dei 18 comuni della zona rossa, 600 mila persone, ma non di Napoli”.
La risposta italiana fu sconcertante: “C’è una probabilità dell’uno per cento che si verifichi un’eruzione pliniana come quella di Avellino” spiegò Titti Postiglione del Dipartimento della protezione civile “per questo, per elaborare il piano, ne è stata scelta una subpliniana come quella del 1631. In ogni caso oggi esiste un nuovo piano che ha aggiornato quello del 2001 e che prevede l’evacuazione in tre giorni anziché sei”.
Gli specialisti dell’osservatorio vesuviano erano ancor più tranquilli: “Il vulcano è monitorato, non ci sono segnali che facciano pensare a un’eruzione vicina”. L’ultimo periodo di attività del vulcano risale al gennaio 1944, quando un flusso di lava invase i centri di Massa e San Sebastiano al Vesuvio.
L’incontro di oggi, “Montagne di Fuoco – Rischi e Risorse in aree vulcaniche Vesuvio ed Etna” è una conferenza internazionale che si svolge contemporaneamente ed in videoconferenza da Napoli, dalla sala Ciliberto dell’Università Federico II Monte S. Angelo, e dal Centro Congressi di Nicolosi, in provincia di Catania.
Francesco Russo, presidente dei geologi campani, ha dichiarato che “alla luce degli ultimi eventi dell’Abruzzo credo che l’appuntamento di Napoli e Catania abbia un’importanza maggiore. Si tratta di un’unica conferenza internazionale da Napoli e da Catania per trattare, approfondire e confrontarsi su tutte le tematiche e le problematiche riguardanti le aree vulcaniche e, in primo luogo, la sicurezza e la prevenzione”.
La situazione sulle pendici del Vesuvio è allarmante, per la presenza di centri urbani, mentre per l’Etna di certo sono necessarie ulteriori misure di sicurezza. Russo a questo riguardo ha precisato: “In termini di sicurezza molto è stato fatto, ma molto c’è da fare”.
Gian Vito Graziano, Presidente dell’Ordine dei Geologi della Sicilia, ha aggiunto: “Alla luce di quanto è accaduto di recente il ruolo sociale che un ordine dei geologi deve avere è quello di illustrare ai cittadini quali siano le situazioni di rischio. Il nostro ruolo è anche quello di informare perchè la prevenzione passa attraverso la conoscenza del territorio”
“Ancora oggi – ha insistito Russo- si investe poco su Etna e Vesuvio. Queste aree possono rappresentare grandi risorse per l’energia e per il recupero di materiali per il turismo in quanto hanno rappresentato e rappresentano scenari di incantevole bellezza unici al mondo”. “La valorizzazione – ha concluso il geologo- passa attraverso investimenti sul territorio e attraverso uno sviluppo programmato”.
Nel corso del convegno, inoltre, verranno resi noti anche i risultati di importanti ricerche. In particolare, a Napoli sono previsti gli interventi del vulcanologo Mike Sheridan, Director of Center for Geohazards Studies dell’Università di Buffalo, di Jean Virieux dell’Università Joseph Fourier, del Laboratoire Gèophysique Interne et Tectonophysique di Grenoble, che parlerà di Vesuvio e Campi Flegrei, e del vulcanologo Bruce Houghton del Dipartimento di Geologia e di Geofisica, della School of Ocean & Earth Science & Technology dell’Università delle Hawaii a Manoa. Sempre a Napoli interverranno anche Giovanni Orsi dell’Osservatorio Vesuviano, Ingv, di Giuseppe Luongo dell’Università Federico II. A Catania, invece, è prevista la presenza, tra gli altri, del geofisico Enzo Boschi, Presidente dell’Istituto Nazionale Geofisica e Vulcanologia, e di Nickolas Zouros, Coordinatore European Geoparks Network.
La conferenza, organizzata in collaborazione con l’Ente Parco Nazionale del Vesuvio e l’Ente Parco dell’Etna, è promossa sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica.

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