Che la Mobile Economy rappresenti uno dei pochi spiragli positivi del mercato mondiale in congiuntura è un ormai un dato di fatto. Ciò che, tuttavia, i recenti studi denotano in maniera lampante, è l'avvenuto sorpasso sui “vecchi” telefoni: il 56,1% dei dispositivi acquistati in Italia nel 2011 è infatti uno smartphone.
Lo conferma ulteriormente il nuovo Rapporto dell'Osservatorio Mobile Internet, Content & Apps della School of Management del Politecnico di Milano. Presentato lo scorso 11 giugno, il rapporto delinea il quadro dei risultati ottenuti dalla ricerca sul 2011, con gli obiettivi di identificare le quantità e le articolazioni del mercato, la loro importanza nelle strategie globali della telecomunicazione e l'identificazione dei principali attori operanti nella filiera (Media company, Internet company, Mobile content & service provider, Produttori di terminali, Telco, ecc.).
Sono 21,8 milioni gli italiani che a febbraio 2012 risultavano essere in possesso di uno smartphone, contro un smartphone, pari al 45,5% contro un 54,6% ancora legato ai device tradizionali. Dal rapporto emerge che nel 2011 gli italiani hanno speso 800 milioni di euro per navigare sul web via mobile (+52% rispetto al 2010). In aumento del doppio anche i ricavi correlati al download di applicazioni, che ammontano 75 milioni di euro. I giochi risultano i contenuti più scaricati (+44%), seguiti da contenuti musicali (+39%) e video (+39%). Sul fronte dei pagamenti il credito telefonico mantiene il predominio, con l'85% del mercato, realizzato principalmente tramite la vendita di contenuti tramite la scheda Sim o l'abbonamento.
Gli App Store sono diventati i veri centri nevralgici di questo nuovo commercio: nel 2011 hanno registrato un valore complessivo di vendita pari a 75 milioni di euro, derivanti in larga parte (85%) dall’acquisto delle App, sul modello try and pay (prova la versione gratuita e se è soddisfacente acquista la versione completa).
Sebbene i dispositivi Android superino quantitativamente gli Apple, la ricerca denota “significative differenze sul livello di utilizzo e sulla capacità di monetizzazione da parte degli utenti delle applicazioni presenti sui due marketplace. Questo a causa principalmente della mancanza di un sistema di pagamento consolidato nel mondo Android”.
I fattori maggiormente responsabili del boom sono: la diffusione di tariffe flat per navigazione mobile; il potenziamento delle infrastrutture dei provider che ha aperto la strada alle alte velocità d navigazione; la diversificazione degli smartphone in tutte le fasce di prezzo, che ha consentito l'accesso ad app e ad altri servizi anche agli utenti che non possono permettersi le elevate cifre dei primi modelli smartphone. Un panorama variegato che spazia dalla produzione di siti ottimizzati per la visualizzazione web alla produzione di app, e che offre enormi opportunità anche per le imprese medio-piccole, considerato anche che il Rapporto evidenzia ulteriori margini di miglioramento. “Rispetto agli scorsi anni” commenta infatti Andrea Rangone, responsabile scientifico degli Osservatori “in cui c’era molta confusione e ancora non era chiaro come stesse evolvendo il mercato mobile, quest’anno abbiamo sicuramente qualche certezza in più, e cioè che il mercato sta crescendo e crescerà ancora molto nei prossimi anni”.
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