La quantità dei rifiuti nelle città è in crescita dal punto di vista quantitativo, ma allo stesso tempo è sempre più diffusa la raccolta differenziata ed è leggermente diminuito il trasporto in discarica. È quanto emerge dal Rapporto dell'Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) sugli Rsu (Rifiuti Solidi Urbani) 2012.
Per quanto riguarda la produzione di rifiuti, nel 2010 si è raggiunti le 32,5 milioni di tonnellate, pari all'1,1% in più rispetto all'anno precedente. Un dato che inverte la tendenza degli ultimi anni e in generale la contrazione nella produzione dell'Ue.
Le regioni del centro registrano il maggior aumento (+1,9%, 9 kg di rifiuti pro capite), seguite dal nord (+1,3%, 3 kg) e dal sud (+0,4%, 2 kg). A livello regionale, il “leader” è l’Emilia Romagna (667 kg di Rsu procapite), seguita da Toscana (670 kg), Val D’Aosta (623 kg), Liguria (613 kg) e Lazio (599 kg). La produzione procapite più bassa si registra in Basilicata (377 kg). In Molise la quantità prodotta è calata di 13 kg, arrivando a 413%, mentre in Campania è aumentata di 11 kg, toccando quota 478 kg.
La regione più “virtuosa” per la raccolta differenziata è il Veneto (58,7% dei rifiuti), mentre la “maglia nera” va al Lazio (solo il 16,5%).
Nonostante una lieve diminuzione, gli italiani ricorrono ancora troppo alla discarica: nel 2010 infatti gli Rsu depositati sono pari a 15 milioni di tonnellate. “L’aumento della produzione di rifiuti e la discarica come principale opzione di gestione sono due emergenze che l’Italia deve affrontare subito” ha affermato Stefano Ciafani, vicepresidente di Legambiente, commentando i dati del rapporto dell’Ispra e sollecitando i Comuni a massimizzare il riciclaggio e ad adottare i sistemi di raccolta domiciliare.
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