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lunedì 27 febbraio 2012

Il recupero di Palazzo Molin a Padova

In via Carlo Cassan a Padova, nei pressi di via Altinate e della Cappella degli Scrovegni, è tornato a splendere, grazie a un intervento di restauro, il cinquecentesco Palazzo Molin.
Quando l’imprenditore iraniano Samtov Shamouni lo acquistò dal Comune in un’asta pubblica nel 2003, lo storico edificio era in condizioni di degrado, a fatica s’intravedevano i resti di quella che, nel ‘500, era stata la dimora dei Molin, una delle famiglie più illustri della Serenissima e che, tra il 1825 e il 1867, era stata anche la sede del Teatro Diurno o Galter, che arrivava a contenere più di mille persone.
Shamouni, in collaborazione con l’architetto Alberto Benetello e con le maestranze dell’impresa Edilcostruzioni di Giocondo Nardo, ha impiegato 7 anni per realizzare il restauro architettonico, che oggi ha un valore di mercato di 30 milioni di euro. Shamouni, immobiliarista legato all'Italia dagli anni Sessanta, ha sostenuto molti interventi di restauro su edifici storici della città, come Palazzo Borromeo, Palazzo Sinigaglia in piazza della Frutta, Palazzo de Lazara in via Roma; Palazzo Lonigo in via Dante.
L'intervento di restauro riguarda 12 appartamenti, già tutti abitati, realizzati su tre piani, a cui si accede da due androni principali in via Cassan e che, all’interno, si affacciano su un lussureggiante giardino all’italiana, dove è stata realizzata una passeggiata archeologica con alcuni resti romani rinvenuti nel corso dei lavori. Al di sotto dei 12 appartamenti sono stati realizzati anche 80 garage di varie dimensioni.
Il pezzo più pregiato del nuovo Palazzo Molin è il piano nobile di 400 mq2. Una piccola “reggia” dotata di affreschi, di un camino del ‘600 e di pavimenti in marmo rosa Portogallo, che lo rendono unico nel suo genere.
Così Shamouni descrive l'attività: “Seguo di persona il cantiere otto ore al giorno, non delego ad altri e questo mi gratifica; anche se ricerco con l'architetto e il cliente, cui alla fine consegno l'abitazione chiavi in mano, soluzioni ottimali quanto a spazi, colori, materiali, isolamenti acustici, condizionamenti e riscaldamenti. Con palazzo Molin, che era fatiscente, stiamo restituendo alla città una delle sue più belle dimore. Mentre il terreno antistante di 1500 metri quadri, prima abbandonato, si sta trasformando nel suo splendido giardino. Amo anche il verde e ne ho scelto in prima persona gli alberi, uno ad uno”.

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