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lunedì 27 febbraio 2012

Stipendi tra i più bassi d'Europa. Fornero, scardinare meccanismi

Le retribuzioni lorde dei lavoratori italiani sono tra le più basse dell'eurozona: su livelli inferiori ci sono solo quelle relative a Malta, Portogallo, Slovenia e Slovacchia. E' quanto emerge dall'ultima edizione di "Labour Market Statistics" stilata da Eurostat. Per migliorare la situazione, secondo il ministro Elsa Fornero, occorre "scardinare" questo meccanismo.

"Abbiamo salari bassi e un costo del lavoro troppo alto" dice la Fornero in un colloquio con i giornalisti a New York secondo quanto riferisce il quotidiano La Stampa. "Dalla riforma delle pensioni - afferma la Fornero - abbiamo fatto molta strada ed ora cerchiamo una soluzione condivisa sulla riforma del lavoro". Secondo il ministro, occorre arrivare a una riforma che preveda una "flessibilità positiva" che porti "i salari a salire e non a scendere". Poi, occorre una revisione degli ammortizzatori sociali senza stravolgimenti, da far entrare in vigore tra tre o cinque anni, in un momento in cui non ci sia, come ora, una crisi economica. Importante, secondo il ministro, mettere fine alle cosiddette "dimissioni in bianco", imposte al momento dell'assunzione alle dipendenti donne. E - è la risposta ai dati di Eurostat - occorre "scardinare gli stipendi troppo bassi".

Secondo l'ufficio statistico dell'Unione Europea, nel 2009 -l'anno più recente per un confronto omogeneo - in Italia un dipendente di un'azienda con almeno 10 persone, ha guadagnato in media 23.406 euro lordi, il livello più basso non solo tra i grandi Paesi della moneta unica (la Germania si colloca a 41.100 euro, la Francia a 33.574, la Spagna a 26.316) ma anche rispetto alla maggior parte degli altri Paesi dell'euro. Con la sola eccezione di Malta (16.158), Portogallo (17.129), Slovenia (16.282) e Slovacchia (10.387).

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