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domenica 26 febbraio 2012

Mangiare agrumi riduce il rischio di ictus ischemico

Consumare regolarmente agrumi, come arance o pompelmi, può ridurre il rischio di aver un ictus ischemico, secondo un nuovo studio, pubblicato sulla rivista "Stroke: Journal of the American Heart Association".
Per lo studio, i ricercatori hanno lavorato su un sondaggio condotto da alcuni infermieri statunitensi per quasi 14 anni su 69,622 pazienti, annotando quello che mangiavano, compresi i dettagli relativi al consumo di frutta e verdura.
Scopo di questo studio era quello di stabilire gli effetti dei flavonoidi sulla salute.
I flavonoidi sono sostanze che si trovano nella frutta, nella verdura, nel cioccolato fondente e nel vino rosso e, secondo diversi studi, migliorano il funzionamento del vasi sanguigni ed esercitano un'azione anti-infiammatoria.
arance.jpgE' emerso dallo studio americano che i volontari i quali avevano mangiato grandi quantità di arance e pompelmi o loro derivati, come i ​​succhi di frutta, avevano visto diminuire il rischio di avere una trombosi associata a un ictus del 19%.
In particolare, il più basso rischio di ictus si era verificato in coloro che avevano mangiato spesso arance o pompelmi o avevano bevuto succo d'arancia.
Ci sono circa oltre 5.000 sottotipi flavonoidi. Dal nuovo studio è emerso che in particolare sono i flavonoidi chiamati flavanoni ad essere protettivi.
L'ictus cerebrale è la forma più comune di attacco ischemico ed è causato da un'interruzione dell'afflusso di sangue a una parte del cervello, perché un coagulo occlude un vaso sanguigno.
Il succo di pompelmo, però, è controindicato in alcuni pazienti che assumono farmaci per proteggere la loro salute cardiovascolare, dato che possono avere interazioni pericolose. Il pompelmo può aumentare il rischio di problemi epatici nelle persone che assumono le statine per il colesterolo o aumenta la concentrazione ematica di alcuni farmaci antipertensivi, provocando così maggiori rischi di effetti collaterali.
Se si assumono farmaci, è dunque sempre buona cosa consigliarsi col proprio medico sull'alimentazione da seguire.

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