Nomenclatura. Per gli alogenocomposti organici si ricorre a due tipi di denominazione:
- Nomi sostitutivi (n.s.): il nome deriva dall’alcano corrispondente, con un prefisso indicante il tipo di alogeno presente nella molecola e un numero per individuarne la posizione. Ad esempio: CH3Cl clorometano, CH3CH2CH2Cl 1-cloropropano, (CH3)3CCl 2-cloro,2-metilbutano, CCl4 tetraclorometano
- Nomi funzionali (n.f.): il nome si ottengono considerando questi composti come alogenuri di alchile: sono nomi radico-funzionali o additivi funzionali. Ad esempio: CH3Cl cloruro di metile, CH3CH2CH2Cl cloruro di n-propile, (CH3)3CCl cloruro di t-butile, CCl4 tetracloruro di carbonio
- Nomi comuni: vengono usati esclusivamente per i trialogeno derivati del metano (aloformi): CHF3 floroformio, CHCl3 cloroformio, CHBr3 bromoformio, CHI3 iodoformio.
- al diminuire del peso molecolare dell’alogenuro alchilico
- al diminuire del peso atomico o delle dimensioni dell’alogeno
- all’aumentare delle ramificazioni del gruppo alchilico
I punti di ebollizione degli alogenuri alchilici sono molto più elevati di quelli dei corrispondenti alcani.
Metodi di sintesi.
1) Dagli idrocarburi
- Per alogenazione radicalica di alcani. I primi termini della serie dei cloruri alchilici e alcuni bromuri vengono preparati su scala industriale per alogenazione in fase gassosa di alcani, seguita da distillazione frazionata:
n CH4 → m CH3Cl, + o CH2Cl2 + p CHCl3 + q CCl4
- Per addizione di alogeni e di acidi alogenidrici ad alcheni, alchini e dieni. L’addizione di HX al buio, e a bassa temperatura segue un meccanismo ionico (addizione elettrofila secondo Markovnikov). Ad alte temperature, in fase gassosa e in presenza di luce o perossidi anti-Markovnikov
- Per azione di acidi alogenidrici: R-OH + H-X → R-X + H2O
Gli ioduri vengono ottenuti, invece, usando uno ioduro alcalino in presenza di acido fosforico: R-OH + KI + H3PO4 → R-I + KH2PO4 + H2O
- Per azione degli alogenuri di fosforo: tale metodo segue due stadi:
2) R-O-PX2 + X- → R-X + -OPX2
- Per azione del cloruro di tionile in presenza di piridina tramite una sostituzione nucleofila interna:
- Dagli alogenuri alchilici stessi per scambio di alogeno. Tale reazione viene utilizzata per ottenere ioduri da cloruri e bromuri:
- Dai sali di argenti degli acidi carbossilici ( reazione di Hunsdiecker che avviene secondo un meccanismo radicalico). La reazione viene catalizzata da ossido di mercurio, acetato di piombo o dalla luce:
Reattività. La reattività degli alogenuri alchilici è strettamente legata alla tendenza dell’alogeno a rompere il legame covalente polare Cδ+ – Xδ- ospitando su di sé il doppietto di legame e formando lo ione X- ( base debole) sotto l’azione di agenti nucleofili. D’altra parte la parziale carica positiva presente sul carbonio attrae elettroni dal carbonio adiacente, facilitando la rimozione di un idrogeno ad esso legato come protone e dando luogo a un doppio legame. In presenza di reagenti basici si ha pertanto competizione tra reazioni di sostituzione nucleofila SN ed eliminazione E.
- Reazioni di sostituzione nucleofila. E’ una delle classi di reazioni più usate e più importanti per trasformare gli alogenuri in numerose classi di composti secondo lo schema generale R-X + Y- → R-Y + Y-
R-X + OH- → R-OH alcoli + X-
R-X + -OR’→ R-O-R’ eteri + X-
R-X + -OOCR’ → ROOCR’ esteri+ X-
R-X + -SH → R-SH tioli + X-
R-X + -SR → R-SR tioeteri + X-
R-X + -SCN → R-SCN tiocianati + X-
R-X + -NH2 → R-NH2 ammine primarie + X-
R-X + NH2R’ → R-NH-R’ ammine secondarie + HX
R-X + NHR2‘ → R-N-R2‘ ammine terziarie + HX
R-X + NR3 → R-N+R3‘sali di ammonio quaternari + X-
R-X + -N3 → R-N3 alchiazidi + X-
R-X + -NO2 → R-NO2 nitroalcani + X-
R-X + -CΞN → R-CN nitrili + X-
R-X + :P(C6H5)2 → R-P+(C6H5)2X- sali di fosfonio
- Reazioni di eliminazione. La perdita di una mole di acido alogenidrico ( deidroalogenazione) permette di trasformare gli alogenuri alchilici in alcheni con un meccanismo di eliminazione come ad esempio: CH3CH2X → 2HC=CH2 + HX
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