L'esponente del Carroccio, che e' indagato dalla procura di Milano per presunte tangenti, ha spiegato: "Sono molto sereno e sono estraneo ai fatti, questa cosa mi da' la possibilita' di muovermi in maniera diversa". "Ho creduto e credo ancora in questo movimento, non sarei dove sono se non appartenessi alla Lega, sono un uomo di partito", ha spiegato Boni.
Per questi motivi, ha affermato, "non sparisco dalla Lega Nord, l'essere leghista uno ce l'ha dentro". Boni ha, infine, rivelato: "Ritornero' nel gruppo consiliare della Lega, non c'e' stata una mancanza di fiducia nei miei confronti", anzi "le prime due telefonate che ho ricevuto sono state di Roberto Maroni e di Roberto Calderoli". "In funzione di quanto ha fatto il mio segretario federale, Umberto Bossi, che ha fatto un passo indietro per agevolare una serena condizione politica per il movimento, faccio anch'io un passo indietro, precisando che nessuno me l'ha mai chiesto, in totale autonomia, quindi, ed in assenza di qualsivoglia nuovo elemento riguardante le indagini che mi hanno mio malgrado coinvolto", scrive l'esponente leghista.
"Dopo 22 anni di militanza - continua - non posso e non voglio pero' fare altro, ancora una volta, che seguire l'esempio del mio segretario federale, Umberto Bossi, al quale gia' rimisi il mandato un mese fa. Se fa un passo indietro lui, diviene un imperativo morale per me seguirlo". Boni e' indagato dall'inizio di marzo per corruzione in relazione a un filone di indagine su presunte tangenti per la concessione di aree edificabili nel Comune di Cassano D'Adda. I fatti risalgono al periodo in cui era assessore regione all'Edilizia e al territorio (2005-10).
L'esponente del Carroccio si e' sempre proclamato "estraneo" alle accuse. E il movimento lo ha sostenuto dall'avvio dell'inchiesta. Ieri, in particolare, dopo le dimissioni dell'assessore leghista, Monica Rizzi, Boni ha avuto un incontro di circa un'ora con il triumviro della Lega Nord, Roberto Calderoli, nella sede federale del movimento.
Calderoli non gli avrebbe chiesto alcun passo indietro, come gia' avvenne a marzo. Con la Rizzi e Renzo Bossi, dimessosi da consigliere lombardo dopo lo scandalo sull'uso dei soldi del partito, Boni e' il terzo esponente leghista a lasciare la Regione nell'ultima settimana.
Calderoli non gli avrebbe chiesto alcun passo indietro, come gia' avvenne a marzo. Con la Rizzi e Renzo Bossi, dimessosi da consigliere lombardo dopo lo scandalo sull'uso dei soldi del partito, Boni e' il terzo esponente leghista a lasciare la Regione nell'ultima settimana.
BONI, PASSO INDIETRO PER DOVERE VERSO LEGA
"Mi sono sentito in dovere di fare un passo indietro in questo momento in cui il mio partito e' continuamente sui giornali" ha spiegato Boni . "Ho rassegnato le mie dimissioni - ha detto l'esponente della Lega Nord - che verranno depositate domani mattina. Il nuovo presidente verra' eletto l'8 maggio, quando ci sara' Consiglio".
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