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martedì 17 aprile 2012

Fotovoltaico, il quinto Conto Energia taglia gli incentivi del 35%

Il Governo ribadisce che le rinnovabili sono un pilastro fondamentale della strategia energetica italiana e afferma di voler superare gli obiettivi europei ‘20-20-20’. Ma sottolinea che l’approccio finora seguito non è stato ottimale, soprattutto in termini di costi per il Paese.

In particolare, secondo il Governo, si è puntato troppo sulle rinnovabili elettriche (più semplici da sviluppare) rispetto a quelle termiche e all’efficienza energetica (economicamente più efficienti). Inoltre, non si è tenuto conto che i costi delle tecnologie sono in forte diminuzione e, quindi, uno sviluppo più graduale avrebbe consentito di installare oltre il doppio degli impianti a parità di spesa.

Infine, gli incentivi alle rinnovabili elettriche sono molto generosi, soprattutto quelli per il solare, e di molto superiori agli standard europei (fotovoltaico 313 €/MWh contro media UE di 160; eolico 148 €/MWh contro media UE di 122). Ad oggi gli incentivi pesano in bolletta per 9 miliardi di euro l’anno, per un totale di di 170 miliardi di euro (di cui circa il 65% per il solare) per 15/20 anni.

Per questi motivi la via intrapresa è quella dell’efficienza dei costi e della massimizzazione del ritorno economico e ambientale per il Paese. In primo luogo il Governo intende innalzare dal 26% al 32-35% gli obiettivi europei al 2020 del consumo nel settore elettrico, evitando forti incrementi in bolletta, e incrementare gli incentivi fino a ulteriori 3 miliardi di euro l’anno (dai 9 attuali a 12 miliardi di euro), con un impegno complessivo in 20 anni di ulteriori 60 miliardi di euro che si aggiungono agli attuali 170.

Il Quinto Conto Energia per il fotovoltaico
Il nuovo decreto per il fotovoltaico mira ad allineare gli incentivi alla media europea, ridottasi progressivamente a seguito della diminuzione del prezzo dei moduli.

Ad esempio, un impianto da 3 kW su edificio, con il quarto Conto Energia può contare su un incentivo di 352 €/MWh, con il quinto Conto Energia scenderà a 237 (-32,6%). Un impianto da 200 kW su edificio passerà da 313 €/MWh del quarto Conto Energia a 199 €/MWh del quinto Conto Energia (-36,4%). L’incentivo per un impianto da 1 MW a terra passerà dai 236 €/MWh a 161 €/MWh (-31,7%).

Per governare la potenza annua installata, cambierà la disciplina relativa ai registri. Gli impianti di potenza superiore a 12 kW, potranno accedere agli incentivi previa iscrizione a registro nei limiti predeterminati di potenza annua (il Governo assicura che resteranno molto elevati, 2-3.000 MW/anno, per rimanere il secondo mercato mondiale dopo la Germania). Gli impianti di potenza tra 1 e 12 kW saranno liberi di accedere agli incentivi dopo l’entrata in esercizio (il quantitativo di incentivi assegnato in questa categoria sarà detratto dal contingente a registro nell’anno successivo).

L’Accesso ai registri sarà regolato dai seguenti criteri di priorità:
1. impianti su edifici con il miglior attestato energetico;
2. impianti ubicati in siti contaminati, in discariche esaurite, in aree di pertinenza di discariche;
3. piccoli impianti di aziende agricole;
4. impianti realizzati da Comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti;
5. impianti realizzati, nell’ordine, su serre e su pergole/tettoie/pensiline;
6. precedenza della data del pertinente titolo autorizzativo;
8. precedenza della data della richiesta di iscrizione al registro;
7. minore potenza dell’impianto;
9. limitatamente al primo registro, come primo criterio si assegna priorità alla precedenza della data di ingresso in esercizio.

Complessivamente il governo prevede per le rinnovabili una crescita e stabilizzazione della spesa a 11,5-12 miliardi di euro l’anno entro il 2020 che consentirà di superare ampiamente gli obiettivi europei 20-20-20’, ridurre gli sprechi e gli oneri eccessivi sulla bolletta e favorire lo sviluppo della filiera economica italiana.

I nuovi incentivi entreranno in vigore il 1° luglio 2012, salvo che il tetto dei 6 miliardi di euro di spesa venga raggiunto in data successiva.


LE REAZIONI
“Il Governo, con il decreto firmato ieri, invece di disinibire lo sviluppo sostenibile del settore ha posto le basi per il rapido dissolvimento della filiera nazionale. In questo modo si vanificano gli investimenti fatti ed i 6 miliardi di spesa annui già impegnati per i prossimi 20 anni”. È questo il commento di Valerio Natalizia, Presidente GIFI-ANIE. I benefici del fotovoltaico sono sotto gli occhi di tutti. Nel mese di marzo il 6.4% della domanda elettrica è stata soddisfatta dal fotovoltaico. “Ad oggi è ancora necessario sostenere con adeguati incentivi la produzione di energia da fotovoltaico” continua Natalizia.

Secondo ANIE/GIFI, il 5° Conto Energia dovrebbe entrare in vigore non prima del 1° ottobre 2012 in modo da salvaguardare i diritti acquisiti. Dovrebbe essere strutturato senza registri ma con un sistema che al crescere della potenza installata preveda la diminuzione dell’incentivo. Inoltre, dovrebbe prevedere il premio per gli interventi di efficienza energetica, per la rimozione e la bonifica dall’eternit nonché il sostegno all’autoconsumo dell’energia prodotta.

“È evidente il mancato confronto con le associazioni e le aziende del settore - commenta Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente. Nei decreti ministeriali appena varati c’è qualche passo avanti ma si rischia di bloccare lo sviluppo delle fonti pulite con i tetti annui alle installazioni, il complicato sistema delle aste e l’obbligo dei registri per gli impianti che tolgono ogni certezza agli investimenti. I limiti annui fissati per le diverse fonti, inoltre, rendono impossibile raggiungere gli obiettivi europei al 2020”.

E nel confermare la mobilitazione del prossimo 18 Aprile davanti a Montecitorio, Legambiente rileva anche la mancanza di novità, nei decreti, rispetto alla possibilità di premiare l’autoconsumo di energia prodotta da rinnovabili e l’efficienza energetica. Cosa assolutamente possibile attraverso l’apertura alle reti elettriche private per condomini e utenze distribuite e la cancellazione delle tasse che incidono ingiustamente sulla cogenerazione e sulla vendita diretta di energia prodotta da tecnologie rinnovabili.

“Il decreto ha un forte impianto di razionalità economica, ma non tiene conto che in questi pochi anni l’industria nazionale solare sta esercitando una forte funzione anticiclica”. Lo spiega all’Ansa Luca Zingale, direttore scientifico di Solarexpo, la fiera delle energie rinnovabili e generazione distribuita, in programma dal 9 all’11 maggio a Verona.

Il solare è un settore di cruciale importanza per l’Italia in recessione, occupa più di 100.000 addetti e conta oltre 1.000 aziende operanti in tutta la filiera, con una sovracapacità produttiva di circa il 50%. Per questo la poca concertazione del Governo lascia perplessi. Secondo Zingale, “l’industria solare ha mantenuto la promessa della discesa dei costi, che nel 2011 sono calati del 50%” e “avrebbe meritato un’accompagnamento più soft”. L’impressione - conclude - è che “i produttori tradizionali comincino ad avere paura. Passata l’epoca del nucleare, questa è l’era delle rinnovabili”.

“L’introduzione dei registri anche per i piccoli impianti rischia di uccidere un intero settore industriale, ma ci sono anche evidenti storture di dettaglio incomprensibili come, ad esempio, il fatto che non sia stato confermato il sistema premiante per chi, installando il fotovoltaico sui tetti, li bonifichi dall’amianto che da decenni continua ad essere un killer silenzioso e sempre più pericoloso per l’ambiente e la salute”. Lo ha dichiarato il senatore del Pd Francesco Ferrante.

“Nella stesura dell’ennesimo Conto Energia sul fotovoltaico è mancato un adeguato confronto con la rappresentanza del settore - ha aggiunto Ferrante -, e il testo sconta tutta una serie di criticità che rischiano seriamente di vanificare gli ottimi risultati raggiunti in termini di riduzione di CO2, posti di lavoro e in prospettiva di riduzione delle tariffe energetiche”.

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