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martedì 10 aprile 2012

Le certificazioni energetiche crescono del 54%

Il decollo della certificazione energetica può contribuire in maniera determinante alla trasparenza del mercato immobiliare, favorendo pratiche virtuose nell’ambito delle ristrutturazioni. È questo il principale messaggio emerso nel corso del convegno di presentazione del rapporto “Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia”, curato dal Cti (Comitato Termotecnico Italiano).
Gli attestati di certificazione energetica (Ace) hanno raggiunto, a fine 2011, quota 1.375.023, un dato in crescita rispetto agli 891.000 censiti al 1° marzo 2011. Giuliano Dall’Ò, responsabile del coordinamento scientifico del rapporto e docente al Politecnico di Milano, ha giudicato positivo il risultato, sottolineando tuttavia che “molto resta ancora da fare per garantire una diffusione più omogenea a livello nazionale, considerato che il 95% degli Ace è ascrivibile al Nord Italia”
Nella sola Lombardia, infatti, sono stati presentati 710.000 certificati, scendendo al 4% per il Centro e all’1% per il Sud. A questo proposito, va ricordato che, pur in presenza di una normativa nazionale che accoglie le Direttive europee relative al censimento dei consumi, soltanto la Lombardia e il Piemonte prevedono sanzioni nel caso di mancata consegna degli attestati di certificazione energetica al momento della locazione di un'abitazione. Inoltre, soltanto quattro regioni (Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta) possiedono un catasto energetico regionale e, di contro, Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Marche, Molise, Sardegna, Umbria e Veneto non possiedono nessun tipo di legge quadro in materia.
Un aiuto in tal senso arriverà dall’obbligo di indicazione della classe energetica, introdotto dall’inizio del 2012. “Il prossimo rapporto sicuramente indicherà dati in crescita, che ci avvicineranno agli obiettivi europei - ha aggiunto Dall’Ò, auspicando l’impegno di tutte le regioni”.
Sul fronte delle figure professionali incaricate di redigere le certificazioni, risultano più di 40.000 certificatori accreditati, ma soltanto otto Regioni (Emilia Romagna, Liguria, Lombardia, Piemonte, Puglia, Sicilia, Trento e Valle d’Aosta) possiedono già un elenco completo dei professionisti abilitati, altre 5 (Abruzzo, Basilicata, Lazio, Umbria e Veneto) prevedono di costituirlo a breve, ma delle Regioni restanti nessuna sembra intenzionata a provvedere.

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